Quasi mezzanotte, mi sembra giusto fare un riassunto delle ultime ore. Buonanotte a tutti.
Nonostante gli aumenti dell’Iva (dal 20 al 21%, previsione 23% a settembre), le accise, i balzelli, le entrate fiscali sono diminuite dello 0,5% nel primo trimestre 2012. A nulla sono servite le campagne anti-evasione, forse, da Cortina a Corso Duomo a Milano (su questo, mi prometto di intervenire nuovamente, ho articolo in bozza da due settimane, pazienza). In base al pareggio di bilancio questo significa nuove tasse. Leggi qui.
Nonostante la sobrietà, i tagli, le revisioni della spesa, il debito pubblico a marzo ha toccato il suo massimo storico di 1.946,083 miliardi. Colpa degli interessi sul debito pubblico. In base al pareggio di bilancio questo significa nuove tasse da qui a dicembre. Leggi qui.
L’agenzia di rating Fitch afferma che se la Grecia esce dall’euro, sia in caso di uscita pilotata che disordinata, saranno guai per le economie europee a partire da quelle periferiche con Spagna e Italia pesantemente colpite. Attenzione: sa tanto di minaccia preventiva ma è assai probabile che questo avverrà davvero specie per Stati privi di paracadute. Leggi qui.
Le borse europee crollano e lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi decennali arriva a 430. Leggi qui.
Il presidente della Consob Vegas scavalca tutti a sinistra e afferma: “In molti Paesi europei sta crescendo l’insofferenza verso questa dittatura vista come ostacolo alle aspirazioni dei popoli. I cittadini non accettano di pagare per scelte su cui non sono chiamati a decidere”. Leggi qui.
Dirsi di destra o di sinistra resta solamente una scelta geografica: il Pdl chiede investimenti pubblici, Monti vuole investimenti pubblici, il Pd di Enrico Letta the Trilateral boy vuole investimenti pubblici. Tutti contro l’austerità europea . Tutti hanno voluto l’austerità europea, l’hanno votata in Parlamento fino a cambiare la Costituzione. Ora chiedono il contrario. Rara testimonianza di terzomondismo politico. Leggi qui
Moody’s non si ferma, declassate 26 banche italiane. Leggi qui.
E infine, due notizie di cronaca, se non rosa, leggera.
Napolitano ha detto: “Anno brutto, ma ne verremo fuori, serve fiducia”. Leggi qui.
Infine la trasmissione di Fazio e Saviano. Non so, non è mai stato il mio genere: se voglio ascoltare dei professori vado all’università, e i professori senza umiltà non li tollero proprio. Non esiste bene senza male, e viceversa. Tutto sembra comunque appartenere ad un’altra epoca, e siamo sempre nelle macerie del berlusconismo. Come ha scritto qualcuno su Twitter (scusate, dimenticato la fonte), mentre tutto va a fuoco loro sono buoni e bravi. E persino la Littizzetto, in teoria una guastafeste, sembra una paralocciaia volgare. Ho tolto dopo mezz’ora e mi sono buttato su un concerto antico dei Pearl Jam.
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Eh no caro PierPaolo, dirsi di destra o di sinistra non è uguale. In Europa il rigore tencocratico la sinistra (la SINISTRA. Non il PD. La SINISTRA. E’ una cosa diversa) non lo sostiene affatto, non lo condivide dalla prima ora. Nè in Francia, nè in Germania, nè in Grecia, nè in Italia, nè in Spagna.
Yez, vero (mi riferivo alle forze parlamentari di governo, anche Lega e Idv – è “di sinistra” credo – hanno avuto atteggiamenti contrari o ambigui)
@daniele, la sinistra non sosterrà il rigore tecnocratico, ma fece di tutto (tassa per l’Europa) per farci approdare nel paese dei balocchi chiamato Euro. Quando Berlusconi e altri si ponevano l’interrogativo se fosse davvero utile entrare a far parte di un club demenziale, la sinistra lo bollava come “antieuropeista” e tirava dritto. Assumetevi le vostre responsabilità e chiedete scusa. Paragono spesso L’UE (ancor più l’EuroZone) al vecchio Soviet: un agglomerato di stati e nazioni, con culture diverse, territori diversi, aspirazioni e bisogni diversi, messi insieme per sostenere la dittatura di una ristretta e inutile elite (neppure n grado di risolvere… Leggi il resto »
Ero al pc, quindi mentre lavoravo mi sono collegato su La7. Sicuramente Rai3 è stata più interessante, non ho dubbi. Lascio la risposta a Daniele ma attenzione, Rifondazione e Prodi ruppero nel 1998 se non dimentico male.
Secondo me bisogna essere certi che la cittadinanza abbia capito bene la situazione in cui ci troviamo (parlo per l’Italia). Ci siamo permessi uno stile di vita che però non avevamo (e non abbiamo) le risorse finanziare per sostenerlo e quindi si è fatto ricorso al debito. Però nel frattempo, per causa prevalente della politica, on si è provveduto a ri-bilanciare l’equilibrio finanziario dei conti pubblici per cui si sono pagati gli interessi sul debito con nuovo debito! Adesso siamo arrivato al momento in cui i debiti vanno onorati e proprio in uno dei momenti di crisi sistemica più acuto… Leggi il resto »
http://www.google.it/publicdata/explore?ds=ds22a34krhq5p_&met_y=gd_pc_gdp&idim=country:es&dl=it&hl=it&q=debito+pubblico+spagna#!ctype=l&strail=false&bcs=d&nselm=h&met_y=gd_pc_gdp&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=country_group&idim=country:es:el:it:ie:uk:de&ifdim=country_group&hl=it&dl=it&ind=false Attenzione: Usa, Uk e Giappone (per citare tre grandezze a noi simili) hanno strutture di debito pubblico simili o peggiori ma tassi di interesse in linea coi tedeschi. La Spagna in particolare è stato il paese più “austero” ed ha ancora un debito pubblico/pil inferiore alla stessa Germania (soffre invece di un eccesso di indebitamento privato, che Bellofiore chiama “keynesismo privato”, così come accaduto a Grecia e Irlanda). Prima della crisi del 2007-08 e del salvataggio bancario da parte degli Stati (…) anche l’Italia era abbastanza virtuosa con decrementi non sostanziali del rapporto. Le baby pensioni e gli sprechi… Leggi il resto »
Paolo io separerei ciò che sono le politiche monetarie da quello che è l’equilibrio di Bilancio: sono profondamente contrario al Fiscal Compact ma non deve legittimare i politici a sperperare i soldi prelevati dalle buste paga, e sappiamo benissimo che il rischio è questo. Inoltre separerei quello che sono le politiche monetarie dalle politiche industriali:siamo industrialmente morti per colpa di un ventennio perso dietro a sindacati con politiche suicida, l’unico ammortizzatore sociale è la produttività e la competitività di un sistema industriale nazionale, il resto soltanto lussi che costano molto cari… La UE va riformata senza dubbio, ma anche l’Italia… Leggi il resto »
Non esiste sistema nazionale riformabile nelle condizioni attuali. La Germania è l’unica in espansione grazie a svalutazioni interne (Schroeder, socialista, 2003): infatti ha un surplus di esportazioni verso l’Eurozona ma una dinamica interna quasi bloccata. (e, grazie ai nostri alti interessi, i loro si abbassano… tu accetteresti una politica diversa che inverte la tendenza?) In questa via l’unica “riforma possibile” è la progressiva cinesizzazione, e vince chi è più cinese. Ma ci sarà sempre qualcuno più cinese, prima o poi. Anche noi lo facevamo, verso l’esterno, imponendo una sorta di dazio con le svalutazioni nei momenti difficili. Ora ci dicono:… Leggi il resto »
Ma infatti il problema è che mancano proprio le persone capaci di realizzare un nuovo disegno dell’Italia. E se l’alternativa è Grillo vi prego lasciateci quello che ci sono. Monti ha i potere (ma non la volontà) di ridisegnare l’Italia, andando ad attaccare quelle assurdità del sistema Italiano. Quante volte abbiamo letto di imprese estere disposte ad investire in Italia ma poi scappate per l’assurdità del sistema paese (ti cito 250 mln di investimenti di British Petroleum e 60 di Evergreen)! Questo è quello che si deve combattere! Ma ti sei chiesto perchè la Carinzia (regione Sud dell’Austria) faccia così… Leggi il resto »