ACQUAVIVA PICENA – Pd contro Pdl. Ma anche Pd con Sel. Ad Acquaviva si sono combattute in contemporanea due battaglie, dove in entrambi i casi ad uscirne da vincitori sono stati i democrat.

L’onorevole Luciano Agostini a tal proposito non le ha mandate a dire: “E’ stato un risultato insperato che ci premia. Abbiamo voluto rinnovarci, nelle persone e nelle idee. Abbiamo fatto di tutto per convincere Sinistra Ecologia e Libertà, sono rimasti attaccati ai vecchi stereotipi e dissapori. Ciò non ha pagato. Hanno rischiato di far vacillare il progetto di cambiamento, ma alla fine Acquaviva ha risposto alla grande, premiando la nostra idea”. Una disfatta vicina 17 voti e scacciata in extremis con un gran sospiro di sollievo. Per i vendoliani si tratta invece di un “risultato insoddisfacente”, come confessato da Giorgio Mancini. “Quella di Rosetti – ha proseguito il coordinatore provinciale del partito – è una lista sostanzialmente centrista. Vedremo cosa farà con la variante urbanistica, se la terrà o la conserverà. E’ ovvio che erano sproporzionate le forze in campo. Da Agostini a Perazzoli, passando per Stracci e D’Erasmo, l’appoggio al vincitore è stato clamoroso”.

Sulla stessa linea lo sconfitto, Giovanni Olivieri: “Quella di Rosetti era una macchina da guerra, come quella di Compagnoni. Noi abbiamo ricoperto il ruolo di outsider, penso bene. Temevo questo sviluppo. Abbiamo fatto una proposta al paese e in democrazia i cittadini hanno scelto. Avranno quello che hanno deciso di avere. Non mi rimprovero nulla. Nel gruppo in sostegno di Rosetti c’erano persone che hanno governato negli anni passati, dalla Straccia a Fulgenzi. Comunque, lungi da me voler fare polemica. Mi auguro che il nuovo sindaco risolva le emergenze. La situazione con Infriccioli era precipitata”.