SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella mattina di venerdì 4 maggio il servizio tutela ambientale della Polizia Municipale ha svolto un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi di un edicio che avrebbe

Dall’ispezione è emerso che lo stato di conservazione della copertura appare precario ma da informazioni assunte dall’amministratore del condominio si è riscontrato che stanno per iniziare lavori di ristrutturazione che comprendono la bonifica del tetto in questione. Dell’accertamento verrà comunque redatto un rapporto per le verifiche di legge che competono all’Asur.

“Colgo l’occasione – afferma l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – per ricordare che il Comune di San Benedetto del Tronto dedica da sempre molta attenzione al problema ed ogni volta che ha avuto conoscenza della presenza di amianto ha attuato azioni tese alla completa eliminazione, da parte dei possessori, di quello che si presenta in cattivo stato di conservazione. Basti considerare che dal 2008 al 2010 le ordinanze emanate in materia sono state 78, 22 dal 2011 ad oggi per un totale di 100. Questa d’altronde è una delle condizioni per ottenere e mantenere la certificazione di qualità ambientale”.

La procedura è questa: quando i cittadini segnalano la presenza di amianto potenzialmente pericoloso, la Polizia Municipale – Servizio Tutela Ambientale Urbanistica e Gestione del Territorio insieme al Dipartimento di Prevenzione dell’Asur Area Vasta 5 svolgono accertamenti tecnici in ordine, rispettivamente, alla proprietà ed alla regolarità edilizia dell’immobile ed alla caratterizzazione ed allo stato di conservazione dei materiali. Qualora l’Asur ravvisi che esista un pericolo per la salute pubblica, il Sindaco prescrive ai proprietari con ordinanza l’esecuzione di interventi di bonifica. In caso di mancata ottemperanza, si procede alla denuncia all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 650 codice penale.

Ovviamente l’avvio della procedura di verifica non si conclude sempre con l’ordinanza di rimozione. Va ricordato infatti che la pericolosità dei materiali in cemento – amianto è direttamente connessa alla probabilità di una dispersione di fibre nell’aria e nel suolo dovuta ad una lunga esposizione agli agenti atmosferici o al danneggiamento della struttura. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è ragionevole escludere un pericolo di rilascio di fibre. Diviene quindi fondamentale verificarne lo stato di conservazione.

E’ ancora utile ricordare che questo controllo spetta al proprietario dell’immobile e/o al responsabile dell’attività che vi si svolge, il quale deve avvalersi di una figura responsabile con compiti di controllo e di coordinamento delle attività manutentive che interessano tali materiali. A questa persona il proprietario deve affidare il compito di mantenere i manufatti in amianto in buone condizioni, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificarne periodicamente le condizioni sino a quando se ne renda necessaria la bonifica.

E’ un obbligo previsto anche per gli enti pubblici e infatti per i suoi immobili con amianto il Comune di San Benedetto del Tronto ha affidato l’incarico di “Responsabile Rischio Amianto” alla C.I.A. LAB di Ascoli Piceno.