ACQUAVIVA PICENA – Lunedì scorso ha partecipato al suo ultimo consiglio comunale. Perchè Daniela Straccia l’addio alla vita politica acquavivana l’aveva annunciato, da tempo. Ma la capogruppo d’opposizione uscente, non lesina ugualmente l’ultima stoccata: “Questa amministrazione da tutti sarà ricordata come devastante. Non c’è mai stata progettualità, non c’è mai stato un disegno ben preciso del paese che si intendeva realizzare, in pratica non è stato fatto nulla se non episodici progetti che non fanno parte di una visione globale. Questo si evince anche dal consuntivo portato all’approvazione”.

Un conto consuntivo che per la Straccia rappresenterebbe l’esatta fotografia di dieci anni di era Infriccioli: “Non c’è stato contenimento della spesa pubblica perché il fare dei tagli qua e là senza avere un fine da raggiungere significava navigare a vista”. Per non parlare della questione rifiuti: “Una spesa altissima, noi paghiamo quanto Comuni molto più grandi. Cosa  è stato fatto per contenerla? Non abbiamo più sgravi per il differenziato perché viene portato tutto in discarica, questa spesa incide tanto sul bilancio. Tuttavia, non è interessato a nessuno porre in atto una serie di provvedimenti che incentivasse i cittadini a riciclare nonostante ci sia stato un ulteriore aumento dell’imposta. La raccolta differenziata è lasciata alla sensibilità delle singole famiglie, basta girare per il paese per accorgersene”.

Polemica conclusa? Tutt’altro. La Straccia è un fiume in piena, che critica apertamente la condizione delle casse acquavivane: “Hanno continuato a far partire servizi costosi. Eppure si era a conoscenza che non si riusciva a chiudere il bilancio di previsione e nessuno si è preoccupato della lettera che l’ufficio tecnico ci  ha scritto in cui ci faceva presente che non ci sono risorse neanche per il quotidiano. Invece si stanno facendo lavori  e mettendo pali della luce anche su aree private ad uso e consumo elettorale”.

Il pensiero va infine agli acquavivani: “Sono alla fine del mio mandato, li ringrazio per la fiducia. Sono state più di mille le persone che mi hanno votato, ho cercato di fare sempre una opposizione leale  e propositiva. Ho mostrato le mie rimostranze quando occorrevano, le interrogazioni quando erano necessarie, eventuali mozioni su precise circostanze, ricorrendo diverse volte alla Corte dei Conti, al direttore della Asur. Le mie  battaglie di principio si proponevano al solo scopo di migliorare l’attività amministrativa e mai ho ricorso a denunce, consapevole che le stesse sarebbero servite solo ad esasperare gli animi e certamente non avrebbero contribuito a risolverne i problemi. In Acquaviva si è respirato e si respira comunque un’aria altamente litigiosa che si trasforma in divisioni. Sono stata sempre presente e puntuale in Consiglio, dove sono mancata solo due volte. Posso garantire di aver svolto il mio ruolo con competenza, che mi ha permesso sempre di essere all’altezza del mio ruolo di capogruppo, in cui molto spesso sono stata lasciata sola”. Un’ultima frase a dir poco eloquente.