“Per noi Beppe Grillo è uno specchietto per le allodole, un’insegna accesa: attraverso di lui la gente sa che esistiamo e le nostre idee vanno avanti”: questo mi diceva circa un anno fa un militante del Movimento Cinque Stelle di San Benedetto. Anzi, lo diceva ad un esponente del Partito Democratico al termine di una puntata di YouRiviera: “Io sono pronto e come me tanti ad abbandonare il Movimento Cinque Stelle, se anche le persone per bene degli altri partiti confluissero in una lista nuova, con regole nuove”.
Il Movimento Cinque Stelle è Beppe Grillo: lui l’ha lanciato, coltivato, costruito il recinto nel quale – è vero, credo – i militanti hanno poi lavorato per stabilire i programmi per ora soltanto relativi ad elezioni locali.
Ora Grillo è la voce più anti-sistemica (per i detrattori apparentemente anti-sistemica) tra i vari gruppi politici che hanno l’ambizione di arrivare al Parlamento, tra un anno. Ha bucato la comunicazione televisiva e della grande stampa. Che gli diano per lo più addosso, è ovvio. Che magari lo blandiscano, perché nessuno è spassoso come lui (è un comico: ti fa fare belle risate), ci sta pure. Ci sta tutto.
Ma i ragazzi del Movimento Cinque Stelle dovranno decidere, presto, cosa fare da grandi. Beppe Grillo ha detto che non si candiderà mai: fino ad ora è andato in cento e forse più piazze d’Italia per fare da “specchietto per le allodole” ai candidati alle elezioni amministrative, con crescente successo. E non mi sorprendo per questo reciproco sfruttamento, che potrebbe essere per entrambi (Grillo e i suoi candidati), consapevole e a fin di bene (si legga l’inizio dell’articolo).
Ma poi si diventa adulti, si mettono i padri da parte, specialmente se si intende partecipare alle elezioni nazionali: si mette la faccia o le facce dei candidati, si scrivono i programmi, anzi i cronoprogrammi, eccetera eccetera. Si immettono nella discussione politica, dando l’esempio, alcuni buoni spunti del M5S (il concetto di orizzontalità) e la politica come servizio (due soli mandati, verifica continua, decurtazione degli stipendi degli eletti ad una soglia equa).
A che serve in tutto questo Beppe Grillo? Oddio, capisco che non sarebbe nemmeno giusto metterlo nel dimenticatoio – non sarebbe riconoscente, ecco – ma magari lo si invita, appunto, come comico, come satiro politico, in qualche comizio di chiusura.
Si apre un blog politico che non ha il nome di una persona, ma il nome, appunto, di un movimento.
Non si scrive beppegrillo.it sul logo elettorale: un partito (un movimento, sorry) non può fare pubblicità, dai. Scriveteci M5S.it, via.
Si decide di non pubblicizzare la vendita di materiali di informazione (libri, Dvd, eccetera) di proprietà di Beppe Grillo, che avrà il suo blog da comico e lo autogestirà come vorrà, privatamente.
Se invece si vuol rimanere bambini, e avere un capo-padrone, ad ognuno le sue scelte.
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Ma perché chiedere ai bambini del 5 Stelle di lasciare un padre, anche se padrone, quando prima dovrebbero essere tanti altri figli a lasciare quei genitori, palesemente bugiardi, imbroglioni e farabutti, che da decenni ormai li addormentano raccontando loro le stesse favole per bambini deficenti ? Se i militanti del Movimento Cinque Stelle fossero realmente tutti infanti ingenui, inconsapevoli, chi sono coloro che, pur da adulti, sono da decenni corresponsabili indiretti di questo degrado politico, culturale e morale che ci opprime l’anima, e che lo hanno volontariamente alimentato attraverso la scelta adottiva dei loro onorevoli genitori, tra i peggiori esempi… Leggi il resto »
Sono il militante (mi definisco un attivo o attivista) di cui Pier Paolo Flammini parla, ricordo bene di aver espresso il concetto di Grillo come “insegna accesa” o di “megafono”, non credo proprio di aver utilizzato le parole “specchietto per allodole” perchè ha un’accezione fortemente negativa e presuppone un soggetto che viene distratto in modo poi da approfittarsi di lui. Confermo anche di aver dichiarato che per portare avanti certi principi ero (e sono) disposto anche ad abbandonare il MoVimento 5 Stelle, dopotutto i simboli e le bandiere sono degli efficaci contenitori di idee, ma identificarsi e attaccarsi a loro… Leggi il resto »
Sulla questione sarebbe corretto che gli elettori sambenedettesi del 5 Stelle si esprimessero, facendo conoscere di conseguenza le opinioni della base. Questo è possibile tramite il forum del nostro sito.
Grillo ha messo su una nuova forma di monarchia, la monarchia nell’era di internet. Lui gestisce il cluster principale, quello verticale, quello che è il centro dei flussi, gli altri costituiscono un insieme di cluster orizzontali, indipendenti tra di loro, ma in bradcasting con il Rè. (broadcasting è una trsmissione di uno a molti). C’è anche la ricorsione antropologica. Come ogni “Regno“ c’è intorno un cosmo autoreferenziale, e referenziale, definito mediante il controllo dello spazio (il cluster principale e del simbolo) e il controllo del tempo (che viene calcolato dalle sue scadenze e dalle sue aspirazioni e dai suoi annunci).… Leggi il resto »
Così dice Laudisa nel – Così è (se vi pare) – di Luigi Pirandello: “io sono colei che mi si crede”. Interviene così Laudisi, dopo una risata, che dice, con uno sguardo di sfida derisoria: “Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?” Qui tutti, me compreso, dicono di conoscere la verità ma spesso siamo solo in grado di interpretarla per ciò che i nostri occhi riescono a vedere per ciò che la nostra mente elabora attraverso la memoria del passato. Ma se inseriamo nel racconto una nuova variabile la STORIA CAMBIA. La variabile, caro Savino, non è… Leggi il resto »
Tanti attivi ed elettori del 5 Stelle parlano di Grillo come uno strumento per poter portare avanti idee, principi e battaglie, condivisibile direi, ma qual’è il prezzo da pagare per l’uso di questo strumento?
Sì Andrea, c’è un prezzo da pagare ovviamente, ma in questa fase il M5S è ancora piccolo per liberarsi di Grillo. Ma arriverà il tempo in cui vi dovrete decidere di farlo se volete essere veramente un “movimento di cittadini” e non “il movimento di un comico”. Non vedrei nulla di male in questo. Se Grillo è intelligente e non si bossizza, lascerà fare. Se invece vorrà controllare e decidere senza un confronto, sarà l’inizio della vostra fine.
Non capisco perché il M5S debba liberarsi di Grillo. I principi ispiratori del M5S sono chiari e molto importanti. Quali sono i principi del PD o del PDL? E quelli dell’IDV? Avete mai sentito Bersani, Di Pietro e Alfano parlare di Big Pharma??? Li avete mai sentiti dire che l’Euro è stato un furto? Li avete mai sentiti parlare di piste ciclabili e “ricostruzione intelligente” delle nostre città? Grillo è presente nel dialogo con gli iscritti, le critiche che gli vengono mosse dal Movimento emergono dal web. Gli “altri” cosa fanno? La Serracchiani, famosa per aver spernacchiato il PD, è… Leggi il resto »
Non devono liberarsene, devono diventare indipendenti. Essere indipendenti vuol dire che il M5S sarà in grado di esprimere le proprie istanze anche se in contraddizione con quelle di Grillo. Questo non tarderà ad accadere, perché se entreranno in Parlamento i Cinque Stelle avranno propri volti diversi da quelli di Grillo. Quanto agli altri “leader”, velo pietoso. Sono convinto che fra un anno la situazione sarà ancor più differente di quella che sto immaginando: caduto il cattivo Silvio il Pd dovrà appellarsi alla politica e non riuscirà più a coprire la sua debolezza. Gli elettori se ne stanno già accorgendo. Per… Leggi il resto »
Si sta parlando di cose che non riguardano questo periodo. Non è questo il momento in cui il M5S deve iniziare a volare con le sue ali ed essere indipendente da Grillo. Per almeno altri 2 anni avanno bisogno del “megafono” Grillo. Quindi perchè iniziare ora a fare pressione? Secondi fini? Paura del troppo successo e di quello che potrà accadere, di questo passo, alle elezioni del 2013? Non credo sia questo il fine di Flammini (di qualche altro politico si…), ma resta comunque un articolo scritto fuori tempo.
Magari un po’ anticipato sì ma sicuramente molto utile per dare inizio a certi ragionamenti. E questa era l’unica intenzione di Flammini. Ripeto che io (credo anche Pier Paolo) non dissento assolutamente da quello che dice Grillo anzi. Il problema e un altro e, nel tempo, va affrontato. I suoi “almeno due anni” sono però un’esagerazione al contrario. In un tempo così lungo si possono radicalizzare situazioni poi difficili da rimuovere. il Berlusconismo insegna.
Se la stampa nazionale continuerà a definire i risultati elettorali ottenuti nelle varie città come “Boom di Grillo”, ” Grillo vince a…” e via dicendo (o scrivendo) i tuoi timori Pier Paolo non saranno avvalorati dal comportamento degli appartenenti al Movimento Cinque Stelle, che a loro volta e spesso anche contro la loro volontà vengono chiamati “grillini”, ma da chi avrà tutto l’interesse a spostare l’attenzione su di un singolo individuo, dimenticando completamente, volutamente, le altre migliaia di persone che quotidianamente lavorano e si impegnano a volte anche oltre i loro stessi limiti e capacità personali. Spero che nessuno al… Leggi il resto »
Perfetto e per i motivi che indichi il ragionamento di Pier Paolo non fa una grinza. Ne approfitto per rispondere a Gundam che ha evidentemente equivocato sul pensiero di Flammini. E per avvalorarlo ti dico a nome personale che Beppe Grillo dice cose sacrosante e giuste, che senza il suo input il Movimento Cinquestelle non sarebbe nemmeno partito ma dico anche che il commento di Riego Gambini non fa una piega. Per cui l’articolo al quale si fa riferimento può ritenersi un invito a farsi furbi per evitare di farsi fagocitare appena capita l’occasione propizia. Sappiamo tutti che, tranne rarissime… Leggi il resto »