“Va bene la Modern Money Theory, va bene la sovranità monetaria, va bene che una svalutazione ci impoverisce ma rende più conveniente produrre in Italia e fa aumentare le esportazioni, ma tu ci pensi cosa significa veder schizzare il prezzo della benzina a 2 euro e mezzo, o 5 mila lire?”
Questo dicevo ad un attivista della MMT di Ascoli qualche giorno fa, in riferimento alla sovranità monetaria e quindi ad una “rottura” dell’euro. Ma dalla sua risposta ho iniziato a riflettere.
Ecco cosa mi ha detto: “Come sai, se uno Stato ha la piena disponibilità della produzione della moneta e ha un tasso di cambio liberamente flessibile con le altre valute, non ha bisogno delle tasse per ricavare il denaro. Le tasse servono solo per distruggere il denaro in circolazione nel caso ve ne sia troppo rispetto alla quantità di beni e servizi e quindi ci sia troppa inflazione”. Logico. Se non avete capito, leggete qui: “La MMT spiegata ad un ragazzo ben sveglio“.
Quindi, come ci dobbiamo comportare con la benzina a 5 mila lire, o 6 mila lire?
“Basta togliere le accise sul carburante. Togli le accise ad esempio per mille lire, e il prezzo della benzina al litro passa da 5 mila lire a 4 mila, o anche meno se possibile. Ma poniamo si arriva a 4 mila lire, un prezzo simile all’attuale”.
“Sì – ho risposto – ma quei soldi sono tasse. Lo Stato…”
“Perché sei abituato a ragionare come da mainstream – mi ha detto, sbuffando un poco e sottolineando quella parola, mainstream: le tv, i grandi giornali… – Automaticamente, nonostante tu ne sia cosciente, associ il gettito fiscale alla spesa pubblica, come avviene ora con l’euro, moneta per noi straniera. Le tasse, te l’ho detto a cosa servono”.
“Vero, è il mio solito tic… Ma non si genera inflazione se tolgo le accise?”
“In una situazione normale, diminuire le tasse può provocare inflazione se non si ha la piena occupazione. Ma nei casi di Italia, col 10% dei disoccupati, o Spagna, con il 25%, c’è proprio il bisogno di diminuire le tasse e aumentare la spesa pubblica produttiva, il cosiddetto deficit positivo”.
“Diminuire le tasse e aumentare la spesa pubblica? Ma se qui ci stanno aumentando le tasse e tagliando sanità e scuole…” penso, interdetto dal mondo alla rovescia che mi si prospetta di fronte.
“Tornando alla tua domanda sulle accise: se ci fosse uno shock esterno sul petrolio, come negli anni Settanta, o per la svalutazione della moneta, come nella fase iniziale in una uscita dall’euro, avremmo una inflazione non per cause interne. Non avendo bisogno delle tasse per procurarci il denaro necessario per la spesa pubblica, agiamo su quel valore per evitare che ci sia inflazione, o che ce ne sia meno. Semplice, no?”
“Ma basta soltanto uscire dall’euro?”
“No, certo. Occorre una moneta sovrana e tornare alla situazione precedente al divorzio Banca d’Italia-Tesoro, nel 1981, perché per stampare moneta occorre evitare di indebitarsi, e prima del 1981 lo Stato si indebitava verso se stesso, in una semplice partita di giro. Inoltre il tasso di cambio deve essere del tutto libero, non ingabbiato in sistemi semi-rigidi come lo Sme in cui avevi una fluttuazione limitata e prestabilita dal 1979”.
Rifletto.
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Pierpaolo, la MMT prospetta scenari affascinanti, ma il dubbio principe è sempre lo stesso: se produco moneta a piacimento, la posso usare per andare a comprarmi mezza Germania senza problemi?? Come si incastra con l’economia globale?
Mi sembra che il discorso possa funzionare solo in economie chiuse o ben localizzate, forse si potrebbe pensare ad avere una moneta “sovrana” complementare destinata all’economia locale, all’agroalimentare e alla filiera corta…
L’errore più facile da commettere è pensare che si tratti di “produrre moneta a piacimento”. Non è così perché questo tipo di politica provocherebbe ovviamente inflazione a go go. Molte delle cose che dicono gli economisti MMT erano sostanzialmente le stesse che permisero a Keynes (e Roosevelt) di superare la crisi del ’29. Loro tuttavia si definiscono “post-keynesiani” (ovvero una evoluzione più “moderna”, se vogliamo usare questo termine, rispetto ai neo-keynesiani, come i nobel Stiglitz e Krugman, i quali però si stanno portanto sulle posizioni di MMT (“Non ci sono possibilità che gli Stati Uniti falliscono”). Ci sono degli aspetti… Leggi il resto »
Il grosso limite della MMT che vedo io è che servono persone come Roosvelt e Galbraith, che sono stati capaci di “spendere” (in realtà di investire) selettivamente su ciò che fosse in grado di creare lavoro e al tempo stesso di porre le basi per un aumento della competitività del sistema economico ed industriale USA.
Un’utopia per come stiamo messi ora in Italia…
Sì, questo è un limite. Tuttavia è un limite generale, per qualsiasi tipo di politica. Ma è anche vero che un cambio di paradigma porta con sé il cambio di una classe politica. Occorre sempre più trasparenza, condivisione, certezza dei risultati. WikiRiviera come metodo. Una piccola speranza, forse…
Sono tutte cose già viste e sentite.
Quando poi occorreranno 10,000,000 di nuove Lire per comprare un cellulare Made in Taiwan, vorrei capire quanta gente potrà permetterselo.
Il problema di fondo è la produttività, e il nostro paese è ormai culturalmente improduttivo. Fossimo davvero proiettati verso l’efficienza e la crescita, la prima casta da scardinare sarebbe quella notarile…invece mi pare che siano tutti tranquilli e felici.
Bisogna fare pulizia, una feroce pulizia.
No, troppo semplificativo. A parte che nel caso estremo (troppo!), sarebbe più conveniente produrlo in Italia. Le tecniche sono in mano alla politica (cioè teoricamente a noi) e scelte politiche sbagliate portano sempre a problemi, nessuno è tanto ingenuo. Tuttavia un programma, ad esempio, di efficientamento energetico delle abitazioni residenziali italiane garantirebbe esattamente quello che è accaduto con le autostrade e le ferrovie nel ‘900: lavoro per tutti, miglioramento del livello di vita e (cosa di cui nel ‘900 non vi era comprensione) riduzione dell’impatto ambientale. E autonomia maggiore dall’estero a livello energetico. Sono un sostenitore teorico dell’auto-organizzazione della società… Leggi il resto »
Pier,
l’uscita dall’Euro è essenziale, o almeno è essenziale una rivoluzione copernicana alla BCE, ma dotarsi di un vecchio strumento di politica monetaria non porta necessariamente alla crescita.
Il problema italiano è culturale. Troppe lobby vogliono gestire denaro senza far nulla, dai sindacati ai partiti, dalle associazioni culturali a quelle sportive.
Guarda quello che avviene nel nostro comune. Invece di tagliare i rami secchi (spesa pubblica), si succhia linfa da un alberello moribondo (parcheggi a pagamento, tassa di soggiorno, IMU…e fortuna i nostri amministratori hanno a cuore “la famiglia”!).
Il peggio non è alle spalle.
Concordo in pieno con Gundam, la parte più critica è che tutti lo sanno ma nessuno fa nulla…. sembra di vivere in un romanzo di Tommasi da Lampedusa….
@pierpaolo. Dici che “L’errore più facile da commettere è pensare che si tratti di “produrre moneta a piacimento”. Non è così perché questo tipo di politica provocherebbe ovviamente inflazione a go go”. Questo è un ragionamento “mainstream”, mentre quello che dice la MMT è esattamente il contrario: stampare moneta a piacimento, rendendo ininfluente il debito pubblico e inutili le tasse (se non per ridurre la massa monetaria e contenere l’inflazione). Nell’esempio della Germania, se stampiamo moneta, la mettiamo in un container evitando che vada in circolazione e la rifiliamo ai tedeschi comprando la Mercedes, non si avrebbe nessuna inflazione immediata,… Leggi il resto »
No, naturalmente non è così. L’assunto MMT è che il debito non è “il” problema; che uno stato a moneta sovrana “fiat” (non ancorata a sistemi di parità o addirittura all’oro) non può fallire (quello che dicono di continuo tutti, perchè è vero che nell’area euro si può fallire…); che le tasse non servono a finanziare la spesa dello Stato ma sono uno strumento di politica monetaria (metto tasse se rischio inflazione, tolgo tasse se voglio dare respiro); che lo stesso grosso modo potrebbe dirsi dei titoli pubblici (strumento di politica monetaria e remunerazione sicura risparmio); e poi c’è una… Leggi il resto »