SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ormai è quasi un piano segreto. Il progetto di realizzazione dell’Area Vasta 5 della Provincia picena, che vedrà anche il coordinamento stretto tra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto e una specializzazione delle funzioni, ancora non si conosce. Eppure il tempo scorre, sempre di più: il 6 aprile scorso, durante la conferenza dei sindaci a Castel di Lama, già il sindaco Gaspari aveva polemizzato con il direttore dell’Area Vasta Giovanni Stroppa: “Nulla di nuovo, non c’è alcun progetto sul quale discutere” disse Gaspari.
Sono passati quasi venti giorni e novità non ci sono, seppure Stroppa assicurò che presto il pool di tecnici alle sue dipendenze sta lavorando di gran lena perché entro il 30 aprile occorre arrivare ad una decisione riguardo la nuova Sanità picena: “Anche se non è una data così rigida, come può essere la scadenza di un pagamento. Ma non è che abbiamo molto altro tempo, però” riconosce Loredana Emili, capogruppo del Partito Democratico, gruppo che presenterà un ordine del giorno per il prossimo Consiglio comunale di venerdì 27 aprile proprio “per richiedere la convocazione urgente della conferenza dei sindaci”.
Diplomatica, la Emili, ma non per questo non chiara: “Non sappiamo ancora nulla e, a meno di ultimissimi eventi a me non noti, neppure il sindaco Gaspari è stato informato, nonostante le sue richieste. Dobbiamo convocare i sindaci per nominare il presidente, passaggio obbligatorio per la nuova Area Vasta”.
“Stroppa ha più volte detto che avrebbe presentato il progetto entro questo mese, e aprile sta per terminare – continua la capogruppo consiliare – Non è neanche possibile pensare che i sindaci lo guardino e studino e diano il loro parere in un paio di giorni: vero che si tratta di un piano tecnico, ma la decisione e la responsabilità delle scelte è espressamente politica”.
“La realizzazione dell’Area Vasta è un processo difficile e complesso, ma fattibile – conclude – che però deve avvenire attraverso una discussione democratica. Ora siamo arrivati ad un momento urgente e non possiamo aspettare oltre”.
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Loredana Emili:capogruppo consiliare Partito Democratico.
Giovanni Stroppa:nominato dal Consiglio regionale a guida Partito Democratico, quindi con voto favorevole del consorte della Emili, signor Paolo Perazzoli sempre del P.D.
Quindi un inciucio interno al PD. Invece di criticare sui giornali, si diano da fare veramente!
Le ASUR sono un importante serbatoio di consenso; nelle Marche sono un vero e proprio santuario, sopratutto per le più importanti correnti del PD. Più che inciucio è una guera intestina. Da quando hanno oscurato i bilanci trasformando l’ASUR Marche in una S.p.a. (L’ASUR assorbe il 90% del bilancio regionale!!!), con molta probabilità la nostra (ex)”sanità” è diventata qualcosa di peggio di una miniera di voti bulgari. Quello che è in gioco è qualcosa di totalmente diverso dalla salute dei cittadini, e di questo nessuno me lo toglie di testa. Aspetto che qualcuno tolga il coperchio e ne vedremo delle… Leggi il resto »
Savino i Bilanci delle SPA sono disponibili presso il registro imprese della Camera di commercio oppure presoo il servizio web Telemaco. Più che altro può essere un escamotage per togliere i debiti dalla Regione (per evitare rischi di commissariamento) trasferirli alle spa.
Savino, la sua analisi è un breve riassunto ben articolato… concordo in pieno con lei….altro che marcio!! Qui siamo alla “macchina del fango”…Saviano docet…
Carissima Loredana, ti rispetto e conosco le tue capacità politiche ed è per questo che so che sei una persona seria e rispettata, ma devo criticare alcune tue decisioni e scelte, una tra le quali le mancate dimissioni da teannunciate quando Paolo fu eletto alla Regione, detto questo non comprendo il perché adesso ti sei resa conto che la Regione e il nostro Governatore ha sempre lavorato contro il Piceno e soprattutto contro San Benedetto, credo che tu lavori presso l’Ospedale e conosci bene la situazione Ospedaliera, dopo i Direttori locali, tutti i Direttori sono venuti designati da Ancona e… Leggi il resto »
Il suo commento mi ricorda un mio recente disappunto anzi è uguale. Con due differenze: lei sa perché io so le cose che abbiamo scritto, io non so perché le sa lei. La seconda è che, dopo quanto ha (abbiamo) scritto, porsi una domanda simile (la politica ha accettato tutto tacendo sapendo di tacere a che pro?) è abbastanza puerile e una contraddizione per uno come lei che mi sollecita maligne interpretazioni e qualche complicità. Magari mi sbaglio.