SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Spero che il pezzo in questione sia stato pubblicato senza il controllo del direttore Padellaro”. E’ rabbiosa la reazione di Margherita Sorge in merito all’articolo comparso sul “Fatto Quotidiano” lo scorso 29 marzo, nel quale si faceva riferimento alle eccessive spese adottate dal Comune di San Benedetto del Tronto per il pagamento di due catalogatori ingaggiati dalla Biblioteca Lesca.
“Si parla di 45 mila euro lordi – sbotta l’assessore alla Cultura – per il lavoro di due persone svolto nell’arco di un anno e mezzo. Era un contratto a progetto a soggetti con specifiche competenze”. La Sorge mostra inoltre stupore per l’ampio ritardo con il quale la notizia è stata riportata: “Stiamo parlando del 2009-2010, all’epoca non eravamo muniti internamente di persone con quelle capacità. Quel lavoro ci ha consentito di portare la Lesca nel Polo Bibliotecario Interprovinciale e nella banca dati del servizio bibliotecario nazionale dell’istituto del catalogo unico. In poche parole: siamo in rete. Senza tale sforzo non ci saremmo potuti definire biblioteca, bensì semplice luogo di prestito libri”.
Ecco dunque l’orgoglio, mostrato e ribadito: “Siamo un punto di riferimento per il territorio, offriamo un servizio importante. Sono sorpresa e turbata da come il Fatto abbia strumentalizzato su un settore di assoluta importanza. Ci si riempie tanto la bocca con il termine cultura e poi ci si meraviglia quando dei giovani, meritatamente, introitano dei compensi”.
Una replica decisa pertanto a Felice Di Maro e Rinaldo Salvo, i due cittadini sambenedettesi che il 12 aprile avevano protocollato una lettera all’amministrazione comunale, lamentando la mancata informazione sulla vicenda.
Lascia un commento
Non vedo il motivo per cui l’assessore si debba arrabbiare tanto: è stato richiesto di far luce su un articolo in cui si evidenziava un esborso di denaro dei contribuenti (noi) per un lavoro affidato a personale esterno alla biblioteca. Nessuno mette in dubbio la professionalità di coloro che hanno operato per la catalogazione e la bontà di investire nel settore della cultura ma, in tempi di magra dove il cittadino è chiamato ogni giorno a fare sacrifici, è lecito chiedere ad un’amministrazione che non brilla certo per trasparenza, nonostante abbia un assessore preposto, di spiegare il motivo di tale… Leggi il resto »
Signora Assessore, non c’erano due persone capaci in tutta la marea di dipendenti comunali per fare quel lavoro?
Ce ne sono centinaia (anche se spesso, quando servono, non se ne vede nemmeno uno),nessuno bravo da evitare l’extra spesa di 45.000 euro in tempi di crisi? Uno dei comuni con più dipendenti e tutti incompetenti?
D’accordo che la catalogazione sia stata importante per lo sviluppo della Lesca e che magari l’articolo su il “Fatto Quotidiano” sia stato un attimo impreciso e frettoloso, ma avrei una curiosità da semplicissimo cittadino non particolarmente ferrato nella gestione di una biblioteca: in anni in cui abbondano supporti informatici, programmi per ogni esigenza, hardware innovativo di ogni genere, mi spiegate quali singolari caratteristiche e conoscenze avessero gli incaricati, che non fossero alla portata dei dipendenti comunali assegnati stabilmente alla Lesca???
caro direttore ci sono tre commenti all’articolo e in tutti e tre ci sono le stesse domande e sono sicura che sono le stesse domande che si faranno tutti quelli che leggeranno l’articolo, e’ possibile chiedere alla sig.ra Sorge di rispondere a queste domande? penso sia lecito da parte dei cittadini contribuenti chiedere spiegazioni sulla spesa pubblica e penso sia cortese da parte di un assessore rispondere in modo esauriente senza arrabbiarsi troppo, perche io penso che i politici( tutti )ai cittadini contribuenti debbano rispondere del loro operato visto che se ricoprono certe cariche lo debbono ai cittadinoi contribuenti che… Leggi il resto »
In una risposta precedente e nel mio prossimo disappunto esplicito anch’io le sue stesse preoccupazioni. Se siamo decisi otterremo quello che chiediamo.
Sono con la Sorge. La rivolta (giusta e comprensibile) contro la politica e gli sprechi a volte porta a degli eccessi francamente ridicoli. La catalogazione non è una cosa semplice quindi è normale che, per entrare nel SIP, sia stata necessaria la collaborazione di due figure esterne.
Nessuno mette in dubbio che la catalogazione ed inserimento dei libri in un sistema informatico non sia cosa semplice. Qui si mette in dubbio, ed è doveroso che l’assessore chiarisca con serenità, la necessità di affidare a due persone esterne tale compito al costo di €45 000; l’assessore chiarisca anche se era stata valutata la possibilità di formare uno o più dipendenti interni al comune, la cui competenza sarebbe entrata permanentemente nel patrimonio comunale per eventuali esigenze future, e l’eventuale costo della formazione. Spero di sbagliarmi, ma credo che tale invito cadrà nel vuoto, come altri inviti passati e recenti… Leggi il resto »
Il suo invito, ne sono convinto, non cadrà nel vuoto perché l’assessore Sorge ci legge veramente, non fa come altri finta di non leggerci perché non saprebbe come rispondere a molti suoi concittadini bisognosi di chiarimenti.
DIrettore, mi sono perso io qualcosa o il nostro invito all’Assessore a chiarire la vicenda è caduto nel vuoto? Sono passati ormai 20 giorni e non è stato dato nessun chiarimento: possiamo iniziare a pensar male (rischiando di azzeccarci) anche se facciamo peccato?
Ma per favore, adesso fare il data-entry su un sistema informatico non è un’operazione semplice????
Ma stiamo scherzando? Tra l’altro è anche una procedura spesso automatizzabile!!!!
Per di più 45000 € spesi per fare data entry? Ma siamo completamente fuori…. dal mercato.
Per 22500 €/anno lordi sul mercato di questi tempi si trovano davvero persone competenti per svolgere ben altre attività a valore aggiunto.
Oh ma le lauree in questo campo che le hanno istituite a fa? Gli esami di catalogazione che esistono a fa? Sembra che qua è tutto na caxxata e che tutti sanno fa tutto. Ma fatemi il piacere! L’antipolitica (comprensibile e giusta) vi sta facendo impazzire! C’avete da protestare su tutto, diventa uno scandalo anche far lavorare per un anno e mezzo due ragazze specializzate in catalogazione (presumo). Un lavoro del genere, di una Biblioteca relativamente grande e necessario ad entrare nel Sistema Interprovinciale Piceno, non può essere fatto da quelle due persone che tengono aperta la struttura e che,… Leggi il resto »
Ha ragione ma vista la sua competenza saprà anche chi ha messo persone non competenti in quell’ambito magari per trane vantaggi in sede elettorale. Il male va estirpato alle radici e il fatto che sono malate non dipende certo da Alessandro84, se non altro perchè ha 27 anni.
Se esistono dei Software in grado di fare la catalogazione automatica vuol dire che è mera manovalanza e non servono degli impiegati di V livello (lo deduco dall’importo lordo in riferimento ai CCNL) per la manovalanza di data entry! Posso citarti vari casi nelle realtà private dove le classificazioni dei documenti al fine di archiviazione in appositi sistemi si fanno durante gli straordinari (ovviamente non pagati), e se non basta si dà in outsourcing a qualche cooperativa che lo fa per poche migliaia di €. C’è crisi e si deve tirare la cinghia, si va in extra-effort, bastqa con questi… Leggi il resto »
Io non sò nè chi sono le persone che lavorano alla Biblioteca di San Benedetto (dentro la quale non sono mai entrato tra l’altro), nè se sono competenti, nè chi ce le ha messe. Dico solo che catalogare una Biblioteca (che non è inserire 4 cifre su un pc, quello è l’ultimo step) non è una cosa semplice e c’è bisogno di professionalità adeguate.
E io ti ripeto che se lo può fare un software evidentemente è stata sbagliata la politica di spesa….
Credo che il problema grosso non sia tanto il data-entry, quanto la catalogazione dei libri. Parlo da quasi profano in quanto feci questo lavoro diversi anni fa nella biblioteca di facoltà come aiuto agli impiegati interni: ricordo solo il sistema come un po’ ostico, ma nulla che non possa essere affrontato con un semplice (e credo molto più economico) corso di formazione.
Ma io ti dico anche che con la metà di quell’importo potevi comprare un software di catalogazione automatica!
Mi meraviglio di un Assessore alla Cultura che preferisce gli Opex del costo del personale ai Capex di un investimento Software…. Parliamo di innovazione e stiamo ancora a fare le cose a mano? Se queste sono le nostre ambizioni propongo di vendere il comune di San Benedetto ai Cinesi… tanto come vision stiamo sullo stesso livello.
Scusa Piceno, non voglio assolutamente polemizzare con te, ma visto che sembri piuttosto informato sullo specifico argomento, mi permetto di girarti qualche piccolo quesito. In una Biblioteca pubblica, tra l’altro non storica e quindi senza volumi antichi di particolare pregio, la catalogazione delle pubblicazioni possedute dovrebbe essere da sempre la pura e semplice normalità, o sbaglio? Quindi, un catalogo completo ed aggiornato, cartaceo od informatico, dovrebbe già esistere da anni ed anni…In caso contrario, non si comprenderebbe allora la necessità di avervi degli addetti che vi lavorano a tempo pieno e pagati tra l’altro con soldi dei contribuenti Se ho… Leggi il resto »
Caro assessore, visto che il suo chiarimento non sembra essere stato sufficiente ed i lettori le rivolgono altre domande che lei non poteva prevenire (quelle di tutti chiaramente) batta un colpo e dia altre risposte che sicuramente saranno esaurienti. Grazie.
Catalogare…..costruire un archivio in cui indicare il titolo dell’opera,l’autore, l’anno di pubblicazione e l’argomento trattato nel “patrimonio librario” comunale (abbastanza scarso….per esperienza personale)…..Vorrei sapere cosa c’è di così difficile da fare in un’operazione talmente antica e universalmente riconosciuta da giustificare le “specifiche competenze”……E il personale operante nella biblioteca? Le loro competenze quali sarebbero? Furia Sorge….
45.000 euro???? 90 milioni delle vecchie lire? per catalogare?…e che diamine…..poi dicono che non ti devi incazzare……
Io non sono d’accordo con l’assessore. Se fosse stata un’azienda privata si sarebbe utilizzato l’extra-effort fuori dall’orario lavorativo e se il problema sono le skills si formano…
In tempi di crisi si ha il dovere morale di abbattere gli Opex e levare qualche privilegio agli impiegati pubblici illicenziabili e con il posto aciclico rispetto al mercato, almeno lavorassero negli straordinari… In fondo sono i soldi dei cittadini e devono essere spesi in investimenti, non in spesa corrente che deve essere abbattuta.
Un azienda privata avrebbe ragionato in altro modo, forse è il caso che qualcuno rifletta.
Carissimo Assessore, ma come spiega allora anche assunzioni con chiamate dirette e senza concorso alla Biblioteca Lesca?
Bisogna iniziare a fare assunzioni solo meritocratiche e non per le solite raccomandazioni!!!!
Ma perchè nella Pubblica Amministrazione c’è la Meritocrazia?
…specifiche competenze??…quali i CV di questi soggetti?? Quali capacita’ professionali??
Cosa ha spinto quindi a scegliere collaboratori esterni rispetto a personale gia’ impiegato??
A domande lecite mi aspetto risposte lecite che sicuramente la dottoressa Sorge non mancherà di dare, contribuendo alla tanto auspicata trasparenza. Mi sembra di aver capito che il CV sia giustificativo rispetto ai suoi dubbi per cui invito anch’io l’assessore a comunicarcelo o a renderlo pubblico tramite comunicato stampa.
Quindi chi lavora in biblioteca non saprebbe archiviare i testi con un computer? Nella migliore delle ipotesi non è un bel complimento per chi ci lavora. Un’azienda privata che scelta avrebbe fatto?
La Biblioteca comunale è un refugium peccatorum è stata sempre così e lo sarà in futuro, La catalogazione dei beni librari è un passaggio fondamentale per la gestione degli stessi, al limite si può criticare se il lavoro è stato fatto male, ma il sottoscritto non ha titoli per dirlo. La cosa piu’ grave è che l’assessore si indigna,(invero lo fa frequentemente) ma non si indigna perchè non trova fondi per incrementare le disbonibilità librarie (e qui posso essere accusato di un interesse diretto) però faccio notare che i librai sambenedettesi hanno un guadagno sulla cessione dei libri nell’ordine dell’… Leggi il resto »
E’ molto interessante la frase “basta frequentare il sito del comune e leggere sulle destinazione del denaro pubblico” perché ritengo che la parola “basta” significhi anche “facile”. Non lo è sicuramente per il cittadino normale o perlomeno per il 90% di loro. Personalmente non lo ritengo nemmeno molto chiaro e se mi aiuti indicandomi con cosa paragoni le quisquille (45 mila euro) te ne sarò grato.
E’ vero il sito è abbastanza ostico, ma se si conosce in comune qualcuno l’esercizio è più facile.
Ho scritto 45.000 euro e non 245.000
Volevo dire che dare 500 euro alla ‘congrega della mosca cieca’ (iperbole) è peggio di 45.000 euro per la catalogazione, purtroppo i criteri e i metodi di certe elargizioni sfuggono…
E’ stato un mio errore di battitura. 45 mila euro e non 245 mila.
La biblioteca è un servizio pubblico così come la raccolta e lo smaltimento dei nostri rifiuti (sia organici che fisiologici). La differenza però sta nel fatto che per i primi si è scelta la gestione diretta mentre per i secondi la gestione è in convenzione (vedi anche pubblica illuminazione, pulizia aree verdi, ecc.). Perchè si mantiene la gestione diretta della biblioteca (vedi anche piscina), mentre per altri servizi pubblici, ben più importanti, si è operata un scelta di esternalizzazione? Queste cose una Amministrazione Comunale dovrebbe motivarle, giustificarle, con tesi plausibili ed economicamente sostenibili. Ma si sà in una famiglia oggi… Leggi il resto »
Chi e’ il responsabile della biblioteca comunale? Qualche risposta dovrebbe darla lui visto che ha fatto richiesta di catalogatori. Coinvolgere qualche scuola sarebbe stata la cosa piu’ sensata , avrebbe insegnato qualcosa e sicuramente ci costava la meta’ ed era un’investimento su qualche giovane che magari si appassionava alla catologazione per i suoi studi futuri. Il posto statale logora chi ce l’ha! Tanto paga pantalone! Su cosa si basano le capacita’ di queste persone solo perche’ hanno vinto un concorso o anche perche’ svolgono il loro lavoro al meglio per farci risparmiare piu’ soldi negli anni? Sono d’accordo investire in… Leggi il resto »
Anch’io credo che sia stata fatta una cosa giusta o normale anche perché pare che la somma retribuita corrisponda nel tempo a circa 600 euro al mese cadauno. Gli cheiderò prossima mente spiegazioni dettagliate cercando di capire se è stata una scelta favorita dalla politica malata come purtroppo, mi dispiace per la Sorge ma è così, è una regola legalizzata e a solo scopo elettorale. Mi sembra un caso nel quale il giusto paga per il peccatore. Vedremo.
cheforte1….hai ragione Vi siete dimenticati di prendere in considerazione: progetto di catalogazione …….. vorrei sapere quanti progetti erano stati presentati. E… chiedo: 1- la catalogazione era prevista?’ 2- il Direttore o chi per lui aveva fatto una specifica richiesta alla Giunta e all’Assessore di riferimento per la catalogazione ? Due belle domande che potrebbero chiudere la partita….. e sapete perchè” ‘ ? perchè se era prevista si doveva fare un bando e richiedere varie soluzioni e varie proposte.. ALTRIMENTI se erano informati “”solo i pochi “”,senza atti, allora la cosa mi puzza.. Direttore la politica costa e per prendere i… Leggi il resto »
La spesa di 45.000 per un anno e mezzo di lavoro di 2 persone è veramente poca cosa, come faceva giustamente notare il direttore sono lavori da circa 600 euro al mese. Trattandosi di una catalogazione straordinaria mi sembra corretto l’uso del contratto a progetto. Certo, raccontata come 45.000 euro per una consulenza in biblioteca fa un effetto (negativo), raccontata “abbiamo dato lavoro per un anno e mezzo a due ragazzi a 600 euro al mese per un lavoro di catalogazione informatica in biblioteca” fa tutto un altro effetto. Di questi tempi c’è la tendenza alla critica feroce anche gratuita,… Leggi il resto »
No first, è da condannare la politica di spesa perchè usare soldi pubblici prelevati dal reddito dei cittadini ed utilizzarli come Opex invece di utilizzarli come Capex per l’investimento in un Software di catalogazione? Adesso se arrivano altri libri da catalogare si dovranno assegnare nuovi incarichi accrescendo sempre la spesa corrente??? Se si fosse investito in un software queste future
mansioni sarebbero state gratuite….
Alessandro, nello specifico immagino che il software ci sia già (altrimenti dove avrebbero inserito i dati?) e che i futuri ingressi di libri saranno censiti regolarmente dal personale della biblioteca; le due persone impiegate hanno fatto catalogazione e data-entry di tutto il “pregresso”, ossia il patrimonio librario già in casa, operazione di volume rilevante e una tantum che probabilmente non potevano svolgere gli impiegati nei ritagli di tempo. In sintesi, secondo la mia interpretazione le due persone hanno inserito i dati usando un certo discernimento derivante da specifiche competenze, quindi non un semplice data-entry che tutti potevano fare. Da informatico… Leggi il resto »
Ma perchè scusa un software semantico secondo te non era in gradi di fare la catalogazione? Esistono a posta….
Si, mi raccomando… tutto automatico. Automatizziamo tutto. Poi ci lamentiamo della disoccupazione? Na volta in ogni stazione ci stava un capostazione. Poi hanno mandato tutti a casa e ora una persona sola controlla 50 stazioni da lontano.
Na volta ci stavano le cassiere… e ora le stanno sostituendo con le casse automatiche.
Questo commento lo trovo poco produttivo…. Dietro quei sistemi che rendono necessaria una sola persona ci sono intere industrie che investono in ricerca e sviluppo di prodotti, competenze difficilmente replicabili (dove i paesi con un basso costo della manodopera non possono competere). Il problema è che in Italia per troppi anni abbiamo avuto una visione distorta del lavoro: lo abbiamo visto come welfare e non come strumento di creazione del valore e quindi della ricchezza di una nazione. E’ questa visione che porta a spendere soldi pubblici in maniera improduttiva (al massimo relativamente improduttiva ad investimenti di pari importo), che… Leggi il resto »
Completamente d’accordo! Però molti sono ancora convinti che col computer ci si giochi e basta. E man mano che la popolazione invecchia, la percentuale di questi cresce!
Il software è una componente importante, può consentire l’acquisizione e la catalogazione dei dati con varie logiche semantiche in modo da ridurre al minimo l’errore umano, ma non è tutto. La massima principe dell’informatica è “garbage in – garbage out”, quasiasi software se ci inseriamo spazzatura non può che tirare fuori spazzatura; i dati vanno inseriti con un minimo di criterio. Sulle biblioteche poi ci sono problematiche legate all’inventariazione fisica dei testi, etichettatura dei libri e dislocazione in determinati scaffali in base alla tematica trattata; c’è una quota importante di lavoro umano che non può essere assolto diversamente. Il nocciolo… Leggi il resto »
@First - Primo Angellotti: se trovo uno cooperativa privata che svolge lo stesso lavoro a meno prezzo come la mettiamo?
Al nocciolo della questione siamo arrivati tutti,mi pare: chi dice che sono tanti, chi dice pochi, chi dice inutili. Si sostiene che queste due persone siano altamente qualificate (e non ho motivo di dubitare di questo), ma non si capisce se ci sia la necessità di tale alta qualifica.
A tutti questi quesiti manca ancora una risposta, che solo il responsabile di tale decisione può dare.
Ma di cosa stiamo parlando: di un investimento necessario e sulla scelta discutibile per ottenere un risultato (e insisto nel dire che i soldi spesi nella cultura e nell’innovazione non sono mai buttati, ma bisogna spenderli bene) oppure di creazione fittizia di posti di lavoro tanto per far campare qualche amico per un po’?! Nel primo caso la critica sta nella forse esagerata spesa per un lavoro che potevano benissimo fare degli impiegati comunali; nel secondo caso (e spero non sia cosi) si apre tutto un altro fronte. Direttore, vista la piega che sta prendendo questa discussione, credo sia urgente… Leggi il resto »
Come sono state selezionate le due persone non lo so (potrebbe essere un punto da approfondire), ma io ad esempio non accetterei mai un lavoro da 600 euro al mese, né mi sembrerebbe un favore. Chissà quanti tra i commentatori inferociti lo avrebbero accettato…
d’accordissimo!
Ho frequentto spesso la biblioteca alla fine degli anni ’80 durante gli studi universitari (oltre a quella della mia Università), quando ancora c’era il vecchio Direttore andato subito dopo in pensione. Parlo ovviamente di quando ancora si trovava sotto la “Piacentini”. Ricordo benissimo due gentili Signore che già allora cercavano e consegnavano i libri mediante l’utilizzo di un computer, ne deduco pertanto che già allora tutti i testi presenti in archivio (o quasi tutti, per alcuni erano misteriosamente spariti), erano stati catalogati in un database. Posso immaginare che da allora i software e i sistemi di catalogazione siano cambiati ma… Leggi il resto »
Allora, non vorrei peggiorare la mia situazione e la mia scarsa reputazione tra i lavoratori della Biblioteca però secondo me le 600 euro mensili, erano date in base al lavoro orario svolto, non penso che erano schiavizzate, e lasciamo perdere l’assessore che con la biblioteca c’entra molto poco, per me Lei è sempre colpevole è colpevole perchè manca nell’organico il ruolo fondamentale il bibliotecario, la Biblio (come la chiama affettuosamente Lella) di Sbt oramai non puo’ farne a meno e la perdita della dottoressa Domini sarà una grave colpo. La Biblio manca di libri, non ha fondi per i libri…spero… Leggi il resto »