MONTEPRANDONE – Procedono i lavori per l’elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli-Porto D’Ascoli, che dovrebbe essere portata a termine nel 2013, anche se non mancano le difficoltà per la realizzazione. I lavori sono iniziati nel giugno 2011, dopo che il 25 febbraio 2010 venne stipulato un accordo di programma quadro fra la Regione Marche, Rete Ferroviaria Italiana e la Provincia di Ascoli Piceno per un’opera il cui costo complessivo è di 11,2 milioni di euro, di cui 9,5 finanziati da fondi Fas regionali.

Il progetto dell’elettrificazione prevede a Sant’Anna di Centobuchi una sottostazione elettrica, su cui il Consiglio comunale monteprandonese nel marzo scorso ha espresso parere contrario. Una scelta che è stata criticata dal presidente della Provincia Piero Celani: “L’elettrificazione darà una grossa spinta alla razionalizzazione della circolazione stradale nello scambio ferro-gomma; basta vedere gli ottimi risultati in termini di passeggeri realizzati dalla linea Teramo-Giulianova. Non capisco dunque perché il sindaco di Monteprandone non dia il giudizio di conformità urbanistica per realizzare la sottostazione”.

Puntuale arriva la risposta di Stracci: “Non sono mai stato un sindaco ostruzionista o contrario a priori alle nuove opere. Il Consiglio comunale ha espresso parere negativo alla sottostazione elettrica, che tuttavia, ci tengo a ricordare, ha solo un carattere consultivo e non vincolante”. Le perplessità sono diverse. “Innanzitutto in merito alla localizzazione della sottostazione che verrebbe realizzata in zona Sant’Anna su un’area grande quanto un campo da calcio e non destinata a tale scopo”.

“In secondo luogo – fa notare il sindaco –  tale opera non si accompagna alla realizzazione di sottopassi a Centobuchi che sarebbero necessari con la metropolitana di superficie e l’aumento di frequenza delle corse: tutto ciò andrebbe ad appesantire la viabilità e ad accrescere l’inquinamento da polveri sottili”. Al momento il Comune di Monteprandone dispone in totale di 3 sottopassi, ma di cui solo due completati e solo uno adibito al traffico pesante. Un ulteriore sottopasso previsto dall’accordo di programma non si farà per via del mancato rilascio delle licenze commerciali da parte della Regione, decisione che comporta, tra l’altro, la mancata realizzazione del centro commerciale e delle grandi opere affidate al privato (tra cui, oltre al sottopasso ferroviario c’era lo svincolo autostradale).

“In terzo luogo bisogna considerare l’impatto acustico ed ambientale che la sottostazione elettrica provocherebbe nella popolazione residente nelle immediate vicinanze. Non sono dunque contrario a priori all’elettrificazione – conclude il sindaco – ma credo che per realizzarla siano necessarie delle infrastrutture di supporto di cui al momento il nostro territorio è sprovvisto”.

Oltre a questa difficoltà,  Celani aveva segnalato quella relativa all’annunciato taglio lineare del 10% sui fondi regionali Fas: “Se così fosse – aveva dichiarato il presidente nei giorni scorsi – ci troveremmo di fronte una riduzione del finanziamento di 900mila euro, con il rischio di veder compromessa la realizzazione di quest’opera”. Un pericolo che tuttavia sembrerebbe superato se è vero che, come ha assicurato l’assessore regionale Canzian, i tagli ai fondi Fas non riguarderanno le opere già appaltate.