ROMA – Si è svolto nella mattinata di mercoledì 4 aprile, al Ministero per gli Affari Regionali di Roma, un incontro per discutere della delega legislativa che il Governo si accinge a redigere relativamente alle concessioni demaniali marittime.

Durante l’incontro, al quale hanno preso parte i Ministri Moavero e Gnudi, sono intervenuti anche l’onorevole dell’Udc Amedeo Ciccanti e l’eurodeputato del Pdl Carlo Fidanza. “All’Udc piacerebbe che le imprese balneari possano proseguire le loro attività che hanno reso prestigioso il turismo italiano – ha dichiarato Ciccanti – ma la direttiva impone la selezione per l’affidamento delle consessioni demaniali marittime per premiare la migliore imprenditorialità”.

Ne prende atto il partito di centro chiedendo, inoltre, una griglia di valutazione che esalti la professionalità delle imprese senza che venga disperso l’attuale patrimonio di esperienza. Prosegue l’onorevole: “Chiediamo che si applici la raccomandazione europea sullo small business act, per promuovere l’impresa familiare e le Pmi. Chiediamo – prosegue – l’avviamento commerciale nella valutazione economica degli stabilimenti balneari che andranno all’asta in quanto rappresenta un giusto riconoscimento per chi ha creduto nell’iniziativa economica e anche una deterrenza per i subentri”.

Non è della stessa idea il relatore del Parlamento Europeo sul turismo Carlo Fidanza che, a dispetto “dell’europeismo a tutto tondo” dichiarato dall’onorevole Ciccanti, ha affermato l’urgenza di trovare presto una soluzione allo scopo di non svendere un patrimonio rappresentato da 30mila aziende.  “Si può varare una legge nazionale, concordata con l’Ue, che realizzi una deroga di fatto, consentendo di evitare le aste che oggi sarebbero l’esito inevitabile di un’applicazione alla lettera della direttiva – ha sostenuto Fidanza – Ho sostenuto con forza la “sdemanializzazione” della parte di arenile su cui insistono i manufatti realizzati in questi anni dagli imprenditori balneari. Queste superfici devono essere sottratte all’evidenza pubblica e riassegnate agli attuali concessionari attraverso una vendita con diritto di prelazione o attraverso un diritto di superficie con canone annuale”.

In questo modo, a detta del pidiellino, lo Stato e gli enti locali avrebbero un introito certo e maggiore rispetto all’attuale e per gli operatori che vedrebbero garantita la continuità della loro attività economica. “Per tutti i tratti di spiaggia attualmente liberi ed assegnabili – ha concluso – si potrà invece procedere con una gara pura, in linea con la Bolkestein”.