SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via libera al regolamento della tassa di soggiorno. Con 15 voti favorevoli e 7 contrari (astenuti Calvaresi e Pellei) è stata approvata dal Consiglio Comunale la normativa ufficiale dell’imposta turistica che vedrà la luce dalla prossima estate.

L’esperimento, che prenderà il via il 15 giugno, per concludersi il 31 agosto successivo, è stato ovviamente contrastato dall’opposizione, pronta a riprendere l’amministrazione comunale sull’opportunità di inaugurare tale percorso, per giunta a macchia di leopardo, considerate le differenziazioni con le vicine località di Grottammare, che la introdurrà dal 1° luglio, e Cupra, che non l’adotterà affatto, almeno sino al 2013.

“E’ una tassa lontana dal suo scopo naturale, che è quello della promozione di progetti di sviluppo legati appunto al turismo”, ha ammonito Luca Vignoli. “Non vi permetto di prendere in giro i cittadini, lo faceste già all’epoca dei parcheggi a pagamento sul litorale. Non fate credere alle persone che con questi spiccioletti si possa fare qualcosa. E’ una porcata. Quante ipocrisie e sciocchezze ho ascoltato. Il processo è a tutti gli effetti snaturato dalle emergenze di bilancio e delle risorse a disposizione degli enti pubblici. Mi chiedo se abbiano senso questi tributi risibili, anche rispetto a quelli che sono gli obblighi che ricadono sugli albergatori. Secondo me no”.

Pronta la replica del sindaco Gaspari, che non si è lasciato scappare una stoccata alla Provincia di Ascoli Piceno: “Che si chiami imposta di soggiorno o che si chiami autovelox fa poca differenza, se serve a risanare le casse. La giunta Celani non riuscendo a chiudere il bilancio ha previsto 2,1 milioni di incasso seguendo quella modalità. Nessuno di noi vorrebbe introdurre nuove imposte, vorremmo regalare, erogare servizi. Già sette Comuni marchigiani l’hanno votata. Non l’abbiamo inventata noi. L’opportunità c’è stata data dal precedente governo. Senigallia è stata persino più severa, fissando un euro a stella. Ha avuto coraggio”.

In precedenza, Loredana Emili aveva recitato un parziale mea culpa: “Concordo con la minoranza quando dice che c’è stata poca chiarezza sulla destinazione dei fondi. Dovremmo parlare di questo. Noi come Pd abbiamo sempre comunicato l’obiettivo, che era ed è la riqualificazione del lungomare nord”.

CALVARESI CONFERMA L’ASTENSIONE Come anticipato alla vigilia, il Presidente del Consiglio ha preferito non sbilanciarsi. Un atteggiamento mal gradito dal Pdl: “La sua decisione non è logica, è senza senso”, ha fatto ancora notare Vignoli. “Lei è un consigliere come tutti gli altri”. Oltre a Calvaresi, che non è mai intervenuto nel corso della discussione, si è astenuto pure il compagno di partito, Domenico Pellei.

NO AGLI EMENDAMENTI DI PELLEI, FERRITTO E PDL Respinti infine gli emendamenti a firma di Pellei, Ferritto e Tassotti. Il consigliere Udc aveva avanzato l’intenzione di non far pagare la tassa agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco e agli operatori della Protezione Civile “che pernottano in occasione di eventi di particolare rilevanza per cui sono chiamati ad intervenire nella nostra città, per esigenze di servizio”. Per lui solo 9 sì, a fronte di 12 no e 3 astenuti. Le perplessità soprattutto nel centrosinistra: “Tutto è spesato dal Ministero dell’Interno, non scherziamo”, ha tagliato corto Giulietta Capriotti. Seguita a ruota da Andrea Marinucci: “Sarebbe una discriminazione verso altre associazioni che offrono le stesse attività. In ogni caso queste persone sono pagate, non vengono di tasca loro. E’ assurdo votare questo emendamento”. Simile ritornello (3 sì, 15 no, 6 astenuti) per l’esponente del Movimento Cinque Stelle, che auspicava di destinare parte dei ricavi allo studio per la lotta al punteruolo rosso. Nessuna chance nemmeno per le osservazioni del Pdl: “Era più che altro una mossa simbolica – hanno confessato – per stimolare la discussione”.