ACQUAVIVA PICENA – La sindrome di Tafazzi colpisce ancora e stavolta proprio alla vigilia delle tanto attese elezioni comunali. Ad Acquaviva è infatti caos nel centrosinistra che, da schieramento super-favorito per la vittoria finale, si ritrova ora spaccato al proprio interno per via della clamorosa decisione di Sinistra Ecologia e Libertà di presentare un suo candidato sindaco. Lui è Giovanni Olivieri, segretario locale dei Ds in Fortezza dal 1996 al 2007 e capogruppo d’opposizione in consiglio comunale nel primo quinquennio targato Infriccioli.

“Dopo aver ingoiato diversi rospi e subìto diversi passi indietro”, parole sue, si rifà sotto come capolista di una civica denominata “Ristrutturiamo Acquaviva”, appoggiata appunto dai vendoliani: “Il tavolo col resto del centrosinistra si è sciolto e non per colpa nostra”, ammoniscono in coro. “Valevano solamente le loro tesi. I tempi oramai erano scaduti. Proponemmo le primarie due anni fa, ci risposero di no. Siamo stati letteralmente estromessi. Ci siamo stancati”. Tuttavia, il coordinatore provinciale di Sel, Giorgio Mancini, precisa: “Siamo ancora disponibili ad una riapertura a Pd e Idv. Nel senso che la nostra lista è disposta ad accogliere qualche loro esponente, qualora volessero”. Un piccolo contentino, nulla più, in quanto la battaglia interna è stata ufficialmente inaugurata. Quasi sicuramente sarà contro Alessandro Spaccasassi, appoggiato dai partiti aderenti a quel laboratorio Marche che comprenderebbe l’Udc, ma non più la stessa Sel. “Non ci va bene, in passato è stato vicesindaco in amministrazioni di centrodestra. A quanto pare, anche un ex assessore di questa maggioranza, come Roberto Fulgenzi, appoggerebbe Spaccasassi. Ci domandiamo se questa sia davvero una forza di sinistra o un’ulteriore proposta di destra. Ci hanno sbeffeggiati. Ammettano chiaramente per quale motivo la figura di Olivieri non è accettabile”.

Il diretto interessato intanto detta la linea: “Il mio compito sarà quello di portare un clima più disteso in paese e di occuparmi dei residenti, lasciati colpevolmente soli. Occorrerà farsi un esame di coscienza. Loro sanno cosa non si è fatto in questi dieci anni. Agirò in piena libertà e autonomia di pensiero”.

Olivieri considera pertanto questa la sua grande occasione: “Nel 2002 il prescelto cadde dall’alto all’ultimo e nel 2007 fui costretto a rinunciare per far spazio a Daniela Straccia”. Quest’ultima, che ha già annunciato l’addio alla politica attiva, rigetta le accuse: “Mi sono impegnata a cercare gente valida che potesse costruire qualcosa di importante. Giovanni è una bravissima persona, ma ci vogliono figure forti con un’apertura a 360 gradi. Spaccasassi lo è. Lo accusano di essere stato vicino alla destra? Non mi risulta che i due mandati del primo cittadino Filippo Gaetani a cui lui aderì lo fossero. Lo scopro ora”.

Svelato infine il mistero sul mister x che avrebbe dovuto, nelle intenzioni, pacificare l’attuale opposizione: “Era Enrico Gasparrini, storico ragioniere del Comune. Ci eravamo prestati a ritirare il nostro nome e ad inserirne uno esterno, a patto che Sel facesse altrettanto. Loro però niente, ripetevano che Olivieri non si toccava. Non c’è stata volontà”.