Dal settimanale di Riviera Oggi numero 909 del 5 marzo scorso

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il nostro viaggio sulla viabilità della Riviera continua facendo tappa al Quartiere Sant’Antonio.

Abbiamo percorso le strade del quadrilatero più grande e densamente affollato di San Benedetto del Tronto, un nodo centrale per il traffico visto la presenza dell’Ospedale, del Comune, della Asl, dell’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) di due Licei – il Classico e lo Scientifico – della Scuola medie Curzi, dell’Elementari Moretti e Piacentini e dell’Asilo di via Puglia. Una zona piena di servizi di cui il cittadino non può fare a meno.

Inoltre la Statale 16 (via Silvio Pellico), via Toscana, Viale De Gasperi e Via Piemonte, sono strade, le uniche, che da sud portano al centro della città e si trovano tutte nel quartiere.

Inimmaginabile quello che succede alle 13 di una qualsiasi giornata. Si scatena un vero e proprio inferno. Escono i ragazzi e i bambini dalle scuole e ormai vige la tendenza ad andare a prendere il proprio figlio con l’auto.

Intorno alle 12:45 cominciano ad arrivare i primi familiari che parcheggiano dove è permesso. Esauriti i posteggi, le auto cominciano ad appostarsi dove non ci sono le strisce: sul lato del Comune (direzione sud) e su quello dei Licei (direzione nord). Contando che via Asiago in quel momento è transennata per favorire l’uscita dalla scuola dei più piccoli, il traffico si paralizza totalmente e sfrecciano solo i motorini (visto la giornata soleggiata del 29 febbraio).

Una nota positiva sono i due vigili urbani che provano a regolare il traffico in base all’attraversamento dei pedoni, evitando così almeno i probabili incidenti e tutelando il gruppo di ragazzi che aspetta l’autobus per tornare a casa.

Tornando al discorso della sostenibilità che abbiamo intrapreso da tre settimane, al fatto che si dovrebbero promuovere i mezzi pubblici o, perché no, le biciclette (a Copenaghen i giovani usano il salutare mezzo anche in presenza di neve ndr) ci chiediamo come mai nel 2012 l’uscita di scuola paralizzi così il traffico tanto da renderlo insostenibile?

C’è poi da considerare che per accedere a certi servizi pubblici (di cui sopra), i fruitori del Quartiere Sant’Antonio intasano Piazza Kolbe perché non c’è il parchimetro e ciò evidenzia un altro grande problema che sono i parcheggi insufficienti.

Ma non finisce qui. Ci spostiamo a piedi per tutto il perimetro e ci accorgiamo che non sono presenti delle buche, ma veri e propri crateri. In via Toscana e Monte San Michele, la strada è completamente dissestata. Un signore ci fa notare che per evitare di cadere chi va in bicicletta è costretto ad andare a zig zag o peggio ancora affrontare la salita verso l’Albula, rimanendo al centro della strada.

Certo che la nevicata del mese scorso non ha aiutato l’asfalto ma di certo nemmeno le “pezze tampone” messe a caso sulla strada. Chiediamo per puro scrupolo ai passanti e uno ci risponde: “Certo la neve, il conseguente sale e l’utilizzo delle catene ha peggiorato la condizione del manto, ma come vedete dai lavori approssimativi fatti in passato l’asfalto è stato applicato a freddo e battuto con una pala, ecco perché si sono formati dei pericolosi dislivelli. Il dissesto non è dovuto a eventi climatici ma all’incuria”.