MONTEPRANDONE – Consiglio comunale molto affollato a Monteprandone. Il primo punto all’ordine del giorno certifica la rottura ufficiale tra Marino Lattanzi e il sindaco Stefano Stracci, a causa dei contrasti tra Sel e il primo cittadino.

Sel ha infatti costituito un proprio gruppo autonomo in consiglio comunale e ciò ha innescato la decisione di Stracci di revocare la delega assessorile nei confronti dello stesso Lattanzi, il quale assieme ad un consigliere comunale, Roberto Gabrielli ha di fatto tolto il proprio appoggio al sindaco.

Parole molto dure quelle usate da Lattanzi: “Chiedo scusa ai cittadini per aver appoggiato fino ad ora questa amministrazione, basata sull’arroganza”.

Per Stracci è, dal punto di vista numerico, un duro colpo a causa della maggioranza ora striminzita: solo 11 consiglieri su un totale di 20, per l’abbandono prima di Stefano Barbizzi, poi di Lattanzi e Roberto Gabrielli. “Qui state provando a creare una grande coalizione contro di me, dall’estrema destra all’estrema sinistra” ha replicato Stracci.

ROTATORIA Ampia discussione tra minoranza e sindaco Stracci relativa alla discussa rotatoria, in merito alla richiesta della minoranza di una commissione che valuti i motivi dei ritardi. “Perché tre mesi di lavori fermi?” chiede Barbizzi. Lattanzi: “La politica non si fa soltanto qui dentro, ma anche nei bar, parlando con la gente”. Stracci: “Forse non sapete cosa mi avete chiesto, io a seconda di quel che mi chiedete allora rispondo di conseguenza”.

Camilli: “Questa maggioranza è alla frutta, dopo Barbizzi ora Lattanzi e Gabrielli, basta un raffreddore e sulla carta siete finiti. Ma cosa succederà dopo? Tanto sarete sempre voi, inventandosi qualcosa da presentare ai cittadini con nuove promesse. Questo è deprimente per il consiglio comunale e dei cittadini”.

BORDONI ORE 21:45 La rotatoria è un’opera essenziale, anche la minoranza penso condivida questa scelta. Fino al 29 di gennaio l’assessore Lattanzi si è occupato di questa rotatoria come assessore ai Lavori Pubblici, quindi forse potrebbe risponderci, mentre a febbraio abbiamo avuto neve e freddo, quindi ai primi di marzo anche io ho dato una mano per risolvere questa situzione. Ben venga che lo scivolo sia realizzato in maniera migliore. Il ritardo non è di mesi come dice Barbizzi, ma di una settimana. Se a gennaio Lattanzi avesse potuto, forse ci potrà dire qualcosa. Pensavo che tutta questa discussione, dal momento che la rotatoria è partita, non riesco a capirla.

Anna Maria Rupilli: “Chiedo all’assessore che sia favorevole dell’istituzione della commissione comunale sui ritardi alla rotatoria”. Il vicesindaco Speca: “Non ci sono stati danni ma un breve ritardo. Volete una commissione di inchiesta per ciascun ritardo dei lavori pubblici. Ma quando ci sono enti come la Provincia e associazioni e tanti interessi, pensate che su questo ci abbiamo giocato?”.

Di Girolami si scalda: “Ma quale commissione di inchiesta! Non siamo Carabinieri, noi vogliamo solo sapere cosa è successo, allora come minoranza ce ne andiamo. Marino Lattanzi finalmente se ne accorge cosa significa fare la minoranza. Questo consiglio è 11 a 10, e si regge con il voto del Presidente del Consiglio che su certe questioni non dovrebbe neanche votare”.

Deve intervenire con vigore verbale il presidente del consiglio comunale Nedo Tiburtini che poi risponde: “Il presidente non si astiene ma vota a favore dell’istituzione della commissione”.
Camilli: “Addirittura ci dite che siamo andati negli uffici comunali e abbiamo fatto perdere tempo ai tecnici…”

Camilli: “Cito un articolo dell’ex assessore Lattanzi su Riviera Oggi dove avvertiva i propri sostenitori di stare attenti rispetto alle ritorsioni sui propri sostenitori, assolutamente necessario che si faccia chiarezza, o l’assessore non ha detto una cosa vera oppure c’è del vero. Anche se non fa parte della discussione del consiglio comunale, questo è gravissimo e va chiarito ora”.

Speca: “Ad ogni modo noi voteremo a favore della commissione perché non abbiamo nulla da nascondere e vogliamo la massima apertura. La riteniamo però una perdita di tempo”.

Barbizzi: “Anche io faccio un ragionamento politico. La prima volta ero io, uno ‘scemo’ con problemi ‘personali’ col sindaco. E adesso altri due, che avrebbero pure loro ‘problemi personali’… Allora o non è un problema personale o è un problema politico-amministrativo. Non può passare una comunicazione del genere, il sindaco ritira la delega perché? Andrà motivata? Il discorso va approfondito per capire qual è la situazione. Qui si parla di progetto politico presentato tre anni fa, adesso sta naufragando. Lattanzi e Gabrielli rappresentano un partito che sta in maggioranza con il Pd in tutta la provincia, e qui? Questo è un caso politico”.

Il sindaco Stracci risponde: “Ho un po’ il sospetto che dai componenti di questa commissione potremo sapere qualcosa in più perché io non seguivo la questione, non avendo la delega (come Lattanzi, ndr). Ho capito che il problema è di sostanza e non di forma, quindi per me va bene. Se serve per stabilire un clima di reciproco affidamento sono d’accordo, cercando di ascoltare anche la famiglia Troiani, la ditta Malavolta, il presidente della Colverdi Gasparretti”.

Per quanto riguarda le considerazioni politiche, abbiamo ancora due anni per rifare le foto dei santini, io sono fiducioso che lavorando si troverà la coesione giusta. Dicono che la maggioranza è alla frutta, io invece credo che la politica è alla frutta. Mi ci metto per primo. Io sono stato eletto consigliere provinciale come primo degli eletti a livello provinciale, ho trovato un presidente che ha formato una giunta non prendendomi in considerazione perché ero troppo giovane. Ma ho continuato a fare politica e sono rimasto nel mio gruppo fino alla fine. Quindi se qualcuno ha sottoscritto questo progetto politico, vi prego di giudicare se questo progetto lo stiamo rispettando oppure lo abbiamo tradito. Altre posizioni che riguardano assessorati, deleghe, gettoni, non mi interessano. Sono sicuro che troveremo la condivisioni dei consiglieri e quindi dei cittadini”.
Voto favorevole all’unanimità dopo oltre un’ora di animata discussione sulla commissione per la rotatoria.

Regolamento comunale per i servizi funebri e cimiteriali e per la concessione dei loculi e ossari. Passa a maggioranza compresi Lattanzi e Gabrielli, minoranza astenuta.

Modifica dello statuto di Servizi Distribuzione srl;
Mozzoni: siamo contrari alla modifica dello Statuto.

Barbizzi: Se la legge non impone una modifica dell’oggetto sociale, siamo di fronte ad una scelta politica. Da come mi hanno detto gli altri sindaci, che ho sentito, nessuno porta questa cosa in consiglio, qualcuno perché contrario, altri perché temono di non avere la maggioranza. Le voci girano, magari false, però se magari qualcuno non vuole più stare in maggioranza e vuole fare qualcos’altro, allora gli stiamo creando le condizioni per trovare posto in una partecipata. Insomma, questa è una cosa utile o rientra nei giochi di poltrona. La politica è sporca, è vero, deve essere pulita e così devono pretenderla i cittadini. Ma sono le persone che fanno politica che rischiano di sporcarla, e questo occorre pretendere.

Lattanzi: condivido quello che dicono Mozzoni e Barbizzi.

Tiburtini: Da tre anni faccio il presidente del consiglio e non ho mai preso parola su punti all’ordine del giorno. Stasera il consigliere Barbizzi non ha fatto nome e cognome, ma bastava che faceva il mio nome e tutti avremmo capito. Allora vi dico: nel 2004 una legge nazionale, Letta, impediva ai comuni di gestire direttamente società a valenza economica, quindi o optavamo per la vendita o creare società. Io ero favorevole alla vendita, ma non avendo la maggioranza in consiglio creammo delle società, una per la vendita e una per la distribuzione. Seguii personalmente la questione. Nell’amministrazione Menzietti il nostro ruolo, con un consigliere di maggioranza nel consiglio di amministrazione della società, è stato confermato. Nel luglio 2011 il sindaco ha confermato la coerenza con quanto avvenuto con Ruggieri e Menzietti, ha deciso che questo ruolo viene mantenuto all’interno della maggioranza, vedendo bene o Lattanzi o il presidente Tiburtini, o Bordoni, e disse alla società di scegliere. Bordoni e Lattanzi dissero: A noi non interessa, io diedi la mia disponibilità. Ad agosto e settembre 2011 interviene la normativa richiamata da Barbizzi, ovvero l’incompatibilità tra consigliere comunale e partecipate, a meno che non vi sia esclusiva attività come quella della distribuzione del gas. Io richiamo solo due aggettivi della politica: coerenza e trasparenza, perché dal 2001 fino ad oggi è stato fatto sempre la stessa scelta, e in trasparenza. Non veniamo qui a fare i verginelli, la politica è coerenza e trasparenza, fondamentali. Non cerchiamo cavilli che non esistono”.
Di Girolami: “Mica ci avete detto il motivo per cui modifichiamo lo Statuto. Se ci dicevate nell’ordine del giorno: ‘Si deve cambiare lo Statuto perché l’attuale presidente del consiglio Nedo Tiburtini farà il presidente’. Noi l’abbiamo saputo adesso, 5 minuti fa. Se non volevi, 3 anni fa non prendevi l’incarico di fare il presidente del consiglio comunale, per questo hai preso i voti“.

Stracci: Stiamo facendo quel che avveniva in passato. Stiamo affidando il servizio in house providing, ovvero l’affidamento di servizi a gara in evidenza pubblica: 1) la società deve essere completamente pubblica, uno sforzo notevole; 2) che la società sia considerabile come un servizio che il comune potrebbe fare come fosse un ufficio comunale; 3) che la società del gas può fare l’attività solo all’interno dei comuni soci; 4) Monosettorialità. Quindi il parere legale che abbiamo chiesto ci imponeva cautela per questa nomina, per il cambiamento delle leggi a seguito del decreto Salva Italia. Se gli altri comuni non volessero Nedo, sceglieranno un altro candidato. Ecco perché non abbiamo indicato il nome del candidato, perché non dobbiamo qui indicare il nome del presidente, non siamo comune a maggioranza assoluta e quindi dobbiamo condividere con gli altri comuni, e vi invito a votare a favore per rafforzare la nostra posizione.

MOZZONI Voteremo contrari alla proposta di modifica dello statuto, questa è una barzelletta.
LATTANZI Quando mi fu proposto di coprire questa carica, fu tramite il sindaco, come maestro nella sua tecnica di promuovere per rimuovere, perché voleva togliersi dalle scatole il sottoscritte, io dissi: Per me è immorale che un consigliere eletto con più di 400 voti va a finire a fare un’altro incarico. Questo lo dobbiamo rispettare. Se adesso la legge non lo permette rispetto al tempo di Menzietti, perché dobbiamo fare questo. Siamo in 13 mila abitanti, e solo Nedo Tiburtini, persona che stimo, può essere persona adatta?

TIBURTINI Non diamo informazioni inesatte. L’assessore prende più che il presidente della società, conosco certe cifre.

BARBIZZI Mi ricollego a quanto diceva Lattanzi, indipendentemente da quanto se dovremmo prendere qualcuno che è nel proprio entourage, vicine alla maggioranza e non proprio un consigliere che sia presidente del consiglio. Perché c’è il disegno di eliminare all’epoca Lattanzi, adesso magari qualcun altro. Insomma, è un’immagine di questo gruppo imbarazzante al di là dell’immagine idilliaca. I cittadini hanno solo il potere di mettere un nome sulla scheda poi noi scegliamo i nomi dei presidenti, facciamo e disfamo. Non si può.

ROSSI Fiducia in Tiburtini come politico ed eventuale presidente della società del gas. Io lo dico per il bene di Stracci: secondo me stai facendo la fine della nave Costa Crociere, è un consiglio da amico di uno dell’opposizione. Stefano, stai facendo tutto da solo.

TIBURTINI Do la risposta a Rupilli: a me piace più il ruolo amministrativo che istituzionale.

STRACCI E’ vero, faccio tutto da solo, perché cerco di portare sempre una innovazione dirompente. Le cose tranquille non mi piacciono, mi piace la sfida.

(Barbizzi interrompe: Ma quali sfide? Di cosa parliamo? Qui ci sono i voti dei cittadini da rispettare)

Se c’era un sindaco amato od odiato, ma non passato indifferente, ha governato con 32 anni con un voto di maggioranza. Davanti agli elettori eravamo tutti sotto la stessa bandiera, e dico che eravamo una coalizione e una lista civica e non avevamo detto che creavamo gruppi

(Lattanzi sbotta con parole forti: Basta, dì almeno una volta una cosa vera)

Stracci: io non ho mai cacciato nessuno, memore dell’esperienza provinciale. Tutti siete eletti per fare i consiglieri, e quindi anche se non condividete il mio operato non dovevate uscire dalla maggioranza che vi ha eletto. Chi non fa parte dell’esecutivo non vuol dire che non potrà fare parte del consiglio comunale, ci sono consiglieri che hanno portato cento voti e stanno a casa. Se qualcuno dice di aver sbagliato lasci la maggioranza e lasci il posto in consiglio comunale e lasci il posto a qualcuno non eletto.
Noi stiamo discutendo davanti a 100 persone di nulla. Io mi rifiuto, costi quel che costi, io il nostro programma lo porto avanti. Nedo? Non mi tolgo fuoriclasse ma voglio dare centralità con il jolly ad una società di valore.

LATTANZI Ai tempi della campagna elettorale non eravamo un partito, al momento in cui abbiamo date le cariche Malavolta è passato al Pd dal nostro gruppo, ma non abbiamo detto nulla. Nel momento in cui il nostro partito politico si consolida, decidiamo di fare il nostro gruppo consiliare. Il sindaco cerca da un anno di cacciarmi dalla maggioranza, perché lui si lamenta che io sobillo la giunta, gli ho fatto ritirare le deleghe del partito, ma se io sono contrario e gli altri mi venivano appresso, significa che avevo ragione. Allora il sindaco si dimetta, come Gesù Cristo coi 12 apostoli, è morto e poi è risorto, vada al voto. Se il sindaco non mi chiama agli incontri di maggioranza, che dobbiamo fare? Non mi ha cacciato, mi ha escluso. Perché questa carica viene tolta? Se non ho fatto il mio dovere di assessore lo dica. Ci ha provato anche con le parole, dicendo che io non mi sono comportato bene, ma nessuno ci ha creduto, ma dal 27 gennaio non siamo più in maggioranza. Lavoreremo secondo coscienza. Ci sarà il Tribunale per decidere su certe cose.

STRACCI Non voglio rispondere alle provocazioni, forse dobbiamo elevare la qualità della politica, anche io mi interrogo spesso se sto facendo bene o male, naturalmente questo ruolo è pesante in questo momento in Italia. Ne abbiamo dette tante e i cittadini sono rimasti non solo per il punto sul gas, ma per le chiacchiere e diffamazioni e bassezze che ci siamo tirati l’un l’altro. Confrontiamoci su altri livelli, anche se non siamo riusciti a comunicare bene tra di noi.