GROTTAMMARE – “Sagunto chiama e Roma non risponde” verrebbe da dire su questa storia. Sono passati più di due anni da quando una famiglia vive nel parcheggio coperto del centro commerciale L’Orologio di Grottammare.

Da altrettanto tempo si cerca una soluzione adeguata. Il sindaco Luigi Merli ha tentato con mille proposte di far rientrare una situazione di cui  sempre più si parla. In ultima istanza aveva convocato per la mattinata del 14 marzo un incontro fra i soggetti interessati: Asur, i servizi igiene e sanità pubblica e quelli psichiatrici; il medico di base della famiglia, i servizi sociali, Carabinieri e Questura.

Ebbene all’incontro si sono presentati solo i responsabili dell’Asur e il medico di base. “Probabilmente avevano degli impegni questa volta ma in futuro dovremo cercare una via comune per risolvere la vicenda”, commenta Merli.

Ora il primo cittadino che già in data 14 aprile 2011 aveva inviato agli organi preposti una dettagliata cartella contenete tutta la vicenda, non avendo ricevuto mai nessuna risposta dai medesimi che nemmeno si presentano agli incontri, ha deciso di predisporre di suo pugno una lettera in cui chiede “se sia il caso di procedere ad un Aso”.

L’accertamento sanitario obbligatorio non è risolutivo, ma permetterebbe ai tre soggetti di essere lavati adeguatamente e visitati.

La storia: Questa famiglia per anni ha vissuto in una delle case cantoniere dell’Anas, perché l’uomo ne era stato dipendente per anni. Poi la Società Autostrade decise di vendere tutti gli immobili (quelle caratteristiche case color rosso che si trovano lungo la strada ndr), e il nucleo familiare formato da padre (ormai in pensione), madre e figlia ha dovuto lasciare la casa. Da lì è partita la protesta per ritornare nella loro abitazione che li ha portati a vivere in una macchina più di due anni fa. Non avendo diritto ad una casa popolare percependo (lui) una pensione consistente, hanno rifiutato ogni proposta di residence o appartamenti in genere.