SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ultimo pareggio ottenuto ad Atessa smorza molti degli entusiasmi che la Samb aveva generato con la sua cavalcata vincente. Il campionato non è ancora terminato ma la distanza dal Teramo è ormai incolmabile. Nel frattempo sono iniziati i processi: i rossoblu hanno mai avuto la possibilità di raggiungere la corazzata di Cappellacci? Se sì, qual è stato il momento in cui sono stati più vicini agli avversari numero uno? La sfida contro la capolista è stata sicuramente la partita più sentita della stagione e l’atteggiamento della squadra, proprio in quel match, ha suscitato alcune perplessità (non per questo giornale, però).

Dubbi però che non sono circolati nella mente di mister Palladini: “Siamo andati a Teramo per vincere e ce la siamo giocata alla pari – sostiene – Non mi lamento di quel pareggio ottenuto dopo 10 vittorie consecutive e oltretutto conquistato contro una squadra che nel corso del campionato ha totalizzato 71 reti“.

Il tecnico difende il suo operato ma anche quello dei suoi ragazzi: “Nonostante tutto sono orgoglioso – afferma senza esitazione – Il rammarico più grande non sta in quell’1-1 ottenuto al Piano D’Accio bensì nelle partite a seguire, specie in quella giocata in casa contro la Renato Curi“. Dieci punti di distacco sono tanti, ma l’obiettivo che si intende perseguire resta inchiodato al suo posto: “Sono rimaste 8 gare da disputare e noi lotteremo per raggiungere una posizione importante”.

C’è da sperare nel secondo posto, attualmente occupato dall’Ancona con un solo punto in più ma conteso anche dalla Civitanovese, appaiata ai rossoblu, anche perché la società ha fatto sapere che non si tirerà indietro rispetto ad un eventuale (quanto difficile) ripescaggio: “Ma sappiamo sempre che le situazioni non sono facilmente leggibili a questo punto della stagione, e può darsi che, ventilando la futura riorganizzazione della Lega Pro, qualcosa possa accadere anche quest’anno. E comunque, in quella eventualità, sarà compito della squadra essere pronta per i play off nella maniera migliore possibile e raggiungere un risultato che potrebbe essere affiancato ai numeri della tifoseria, al blasone sportivo e all’impianto di gioco che ha pochi eguali”.

Tre gol in cinque partite sono numeri che raccontano un freno dal quale non è possibile prescindere e ai quali il tecnico da una precisa spiegazione senza la ricerca di  alibi: “Prima eravamo più cinici. Ora non riusciamo ad essere più cattivi di fronte alla porta ed ecco che mancano i gol su azione. Il match contro l’Atessa è stato sicuramente il più brutto degli ultimi 5. L’attenuante – prosegue –  potrebbe risiedere in un eccessivo dispendio di energie, come è accaduto a Civitanova, e qualcuno ne ha risentito, ma credo sia giunto il momento di dare qualcosa di più e per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti”.

Un Ottavio Palladini però che lancia anche delle stoccate alla stampa locale: “Ci avete sostenuto poco, dopo la gara di Teramo abbiamo ricevuto più critiche che elogi”. Una considerazione che, però, non possiamo fare nostra: le critiche per gli errori e i ritardi estivi li abbiamo espressi chiaramente così come chiaramente riteniamo un pareggio contro la capolista un risultato che non può generare rancori.

SOCIETA’ I giochi per il primo posto sembrano decisi e allora si riaprono in questo momento le trattative interrotte durante il campionato. Pignotti e Bartolomei aspettano che qualcuno li aiuti. Per il momento contatti sembrano esserci con Adriano Maroni, amministratore delegato di Sorgenia, società del settore energetico con sede a Grottammare. Vedremo nei prossimi giorni se si tratta di “fumus” o se invece potrebbe esserci dell’arrosto. Il commercialista Mario Grannò ha ricevuto i documenti contabili proprio nella giornata di ieri, martedì 13 marzo. Vedremo.