ALBA ADRIATICA – Dieci anni ai tre rom coinvolti nell’omicidio di Emanuele Fadani. La Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila ribalta la sentenza di primo grado del Tribunale di Teramo e ritiene, oltre ad Elvis Levakovic (già condannato a 10 anni) anche Danilo Levakovic e Sante Spinelli (assolti in primo grado) colpevoli di omicidio preterintenzionale in concorso.

Una sentenza che ha sciolto Nita D’Orazio, la madre di Emanuele, in un pianto liberatorio mentre lasciava l’aula del tribunale. “Questo è un inizio di giustizia, e in Cassazione otterremo quella definitiva” ha affermato. “Oggi inizia il rispetto per la vita di mio figlio”.

Emanuele Fadani fu ucciso nella notte del 10 novembre 2009 preso a pugni da tre rom all’esterno di un locale di Alba Adriatica. In primo grado il Tribunale aveva ritenuto solo Elvis Levakovic responsabile dell’omicidio per aver sferrato il pugno mortale. I giudici della Corte d’Appello hanno ritenuto la morte del 38enne di Alba Adriatica come causata da un’azione collettiva e non individuale.

L’avvocato della difesa presenterà ora ricorso in Cassazione.

Presenti oggi in aula alla lettura della sentenza i familiari, i parenti e gli amici di Emanuele ed i coniugi De Meo, il cui figlio Antonio fu ucciso nell’agosto 2009 a pugni da due rom a Martinsicuro.