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RIMINI – ORE 24

Mille e cinquecento persone, forse di più, al 105 Stadium di Rimini per il Modern Money Theory organizzato dal giornalista Paolo Barnard e con gli economisti del MMT (William Black, Michael Hudson, Stephanie Kelton, Marshall Auerback, tutti nordamericani, e il “circuitista” francese Alain Parguez).

La serata di presentazione ha visto esordire Barnard omaggiare Mariarca Terracciano, e alcune parole “radicali” che scorrevano sul maxischermo mentre si vedevano le immagini dell’infermiera napoletana morta durante una severa protesta contro il mancato pagamento dello stipendio: “Ripudio ogni altro sindacato che non sia Mariarca Terracciano, ci stanno svendendo”, oppure “i poteri finanziari di Europa e Stati Uniti ci stanno distruggendo, hanno portato via dall’Italia 457 miliardi in due anni” e alcune richieste “indignate” come quella di poter votare scheda nulla e lasciare sguarniti i seggi senza rappresentanza e altre frasi estrapolate dal suo saggio on line “Il più grande crimine”.

Applausi del pubblico per lui, teso ma vigoroso, a parlare ad una platea che non sembra affatto “politicizzata” o etichettabile anche se sicuramente non è ingenua della politica, con età media tra i 30 e 35 anni anche se non mancano tanti ventenni e anche cinquantenni. “Siamo soli” dice Barnard, quasi a provocare un sentimento collettivo di accerchiamento tra i presenti, ma, dopo tutto, è la realtà: “A Bruxelles sanno di questo incontro, e lo temono. Sabato scorso mi ha telefonato Tremonti, mi ha detto ‘perché non porti il mio libro e cinque economisti’, e anche l’ex generale Pappalardo voleva far passerella che ovviamente ho impedito. Purtroppo in pochi capiscono il nostro lavoro, so che ci saranno in sala rappresentanti dei partiti e dei sindacati ma quasi per spiarci, nessun sindacato è in grado di comprendere quello che stiamo facendo”.

E poi: “Mi occupo da 11 anni di ‘Vero Potere’, da quando ho capito che la finanza aveva totalmente vinto. Qui cerchiamo di iniziare un percorso che darà i suoi frutti fra generazioni, non ora e non domani”. C’è l’affondo “alla politica nazionale che è una farsa, uno spettacolino, non serve a nulla leggere i giornali, un gruppo di falsari a sinistra hanno organizzato una isteria contro il pericolo della democrazia, Berlusconi, un uomo che detesto, e così hanno distratto le poche forze ancora vive di questo Paese”.

“Studiando anno per anno ho capito che i nostri Parlamenti sono stati esautorati da accordi sovonali che non consentono ai cittadini di governare democraticamente, e infine con l’euro siamo costretti a rivolgerci alla finanza privata internazionale per finanziare gli investimenti dello Stato” ha continuato.

“Voi siete l’incubo peggiore per i banchieri europei – ha detto William Black, aggiungendo: “And ask to the media: we are here, and where are you?” (e chiedete ai media, noi siamo qui, e voi dove siete?).

Duro l’intervento di Parguez: “Mi sento umiliato perché un evento del genere sarebbe impossibile in Francia: o impedito dal governo, oppure senza risposte da una società distrutta e disperata. Lo dico: gli italiani sono l’unica speranza per l’Europa. La crisi del debito sovrano è una menzogna attentamente pianificata dai costruttori del sistema europeo che avevano in mente la creazione di un nuovo sistema sociale totalitario”.

Michael Hudson in conclusione ha dichiarato che “questa non è una lotta di classe ma una guerra finanziaria, contro la quale gli economisti classici, da 300 anni, ci hanno sempre messo in guardia”.

 

ORE 9

Cercherò di fornire qualche informazione riguardo a quanto avverrà a Rimini nei prossimi due giorni rispetto al Modern Money Theory Summit, organizzato per iniziativa del giornalista Paolo Barnard al 105 Stadium di Rimini.

Una iniziativa che, dalle dichiarazioni raccolte poco fa dagli organizzatori, vanta 1500 persone prenotate (ognuno ha versato 40 euro per contribuire alla realizzazione dell’evento che consiste in un incontro con gli economisti di scuola keynesiana della Modern Money Theory, la “teoria della moneta moderna”, clicca qui per leggere l’articolo precedente Paolo Barnard è matto?).

L’incontro, inusuale per il tipo di organizzazione (nessun giornale nazionale ha approfondito la vicenda, solo il giornalista nel suo blog ha scritto delle comunicazioni ufficiali al riguardo accompagnato dal sito internet appositamente aperto per il Summit e dal tam tam solito sui social network; non ci sono adesioni ufficiali di associazioni di carattere nazionale né tanto meno di partiti o sindacati; inoltre i partecipanti hanno pagato per partecipare, raggiungendo una cifra forse senza eguali in ambiti del genere nella recente storia nazionale), sembra del tutto ignorato dalla stampa nazionale di ogni orientamento (per ora solo 14 giornalisti accreditati).

Certo, un po’ per l’osticità dichiarara dell’ex inviato di Report e probabilmente per la trasversalità del pubblico che raggiunge la sua comunicazione (che esula dal classico schema destra/sinistra), difficile da maneggiare per una informazione nazionale costretta ad essere esperta di “ladroni” e “ladrocinii” (quando non di mero gossip) ma un poco in difficoltà a catalogare politicamente un fenomeno che, se ben visto, non ha nulla di irrituale ma affonda nella teoria economica classica novecentesca (essendo Keynes considerabile oramai un classico).