SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla lunga lista delle proteste per gli allagamenti post-nubifragio di martedì scorso si aggiungono pure quelle del Movimento Cinque Stelle: “Non possiamo che condividere buona parte di queste contestazioni di cittadini e presidenti di quartiere. Le motivazioni per puntare il dito sono varie. Innanzitutto abbiamo la parte ovest della città  che minaccia la parte est, ovvero l’urbanizzazione delle colline sambenedettesi non ha tenuto conto affatto delle caratteristiche ambientali, cementificando liberamente senza criterio né previsione degli impatti. Come risultato ci ritroviamo le strade che corrono verso il mare trasformate in grandi fiumi, dove la velocità e la quantità del flusso non possono essere di certo diminuite dall’asfalto”.

La colpa sarebbe quindi della cementificazione. E non solo: “Va aggiunto un problema strutturale importante, ovvero il fatto che la stragrande maggioranza dell’impianto fognario cittadino è di tipo misto, ovvero le acque nere e le acque bianche finiscono nelle stesse condutture. Questa situazione non solo favorisce gli intasamenti a causa della consistenza delle acque nere, ma fa si che i cittadini costretti a pulire i propri scantinati e garage si trovino a dover spalare escrementi, non solo fango. Ci troviamo, quindi, di fronte ad una questione che non riguarda più solo la viabilità, la tutela dei beni e la sicurezza stradale, ma crea anche un importante problema sanitario”.

Il MoVimento 5 Stelle solleverà la questione delle fogne anche nel corso del prossimo consiglio comunale del 27 febbraio: “Nel bilancio comunale, infatti, troviamo 5 milioni di euro destinati alla costruzione della nuova piscina, un’opera magari bella e funzionale, ma che priorità può avere rispetto al rinnovo, alla sistemazione e alla manutenzione della rete fognaria?”.