MARTINSICURO – E’ andato deserto l’incontro pubblico sulla sicurezza che si è tenuto sabato mattina in sala consiliare a Martinsicuro, alla presenza del sindaco Di Salvatore e dei capigruppo consiliari. Deserto sia per l’assenza di Prefetto, Questore e i rappresentanti di Carabinieri e Polizia Locale invitati dall’associazione “Difendiamo il Territorio”, sia per la mancanza di cittadini, presenti in un numero piuttosto esiguo.

“Quello che è successo stamattina è una vergogna! – hanno tuonato alcuni esponenti dell’associazione – Martinsicuro è abbandonata a se stessa, ignorata dallo Stato e lasciata nell’indifferenza dai suoi stessi cittadini, che prima si lamentano per la mancanza di sicurezza ma poi si tirano indietro quando si tratta di partecipare attivamente per cercare di risolvere il problema”. Ma l’assenza che ha pesato di più e che ha scatenato le proteste dei cittadini presenti è stata quella della Polizia Locale. Secondo quanto riferito da Di Salvatore la comunicazione per l’incontro è stata mandata mercoledì 15 febbraio, ma dalle prime verifiche pare che la missiva non sia arrivata negli uffici dei Vigili Urbani. “Un difetto di comunicazione” ha ipotizzato Di Salvatore, anche se non è escluso che i contrasti presenti da tempo tra Comune e Polizia Locale possano aver influito su un’assenza contestata dai cittadini presenti in sala e da alcuni gruppi, come Città Attiva: “Dopo la fiaccolata in cui sono mancati i rappresentanti di enti e forze dell’ordine sovracomunali – ha affermato Paolo Camaioni – constatare questa mattina anche l’assenza di chi è deputato alla sicurezza locale ci lascia piuttosto perplessi”.

E proprio sull’operato dei Vigili Urbani a Martinsicuro si è focalizzato il dibattito, con i cittadini che hanno sostenuto la necessità di una maggior presenza di unità sul territorio per effettuare controlli e pattugliamenti, stazionando in particolar modo nei punti sensibili della città, come ad esempio il centro cittadino. Si è discusso anche delle difficoltà oggettive di svolgere al meglio il lavoro a causa di un organico sicuramente insufficiente a coprire la vastità e le esigenze del territorio truentino, oltre all’impossibilità di procedere da parte del Comune a nuove assunzioni e alla mole di lavoro di Polizia Giudiziaria a carico dei Vigili, che inevitabilmente sottrae forze e risorse al controllo del territorio.

Tra le iniziative avanzate dall’amministrazione quella di stilare un decalogo di priorità su Martinsicuro da discutere in un incontro con tutte le forze politiche e i vertici della Polizia Locale, al fine di stabilire una linea di interventi. Mauro Paci del Pd e Luigino Fedeli di Fli hanno proposto all’amministrazione di rivedere inoltre il regolamento per ridefinire compiti e ruoli della Polizia Locale.

Sul fronte del potenziamento di Carabinieri nella locale caserma e dell’istituzione di un posto fisso di Polizia è stata manifestata indignazione per l’assenza di Prefetto e Questore, con Luigino Fedeli di Fli che ha proposto di organizzare manifestazioni eclatanti per avere l’attenzione, finora negata, delle istituzioni sovracomunali. Mauro Paci del Pd ha proposto di portare la questione della sicurezza a Martinsicuro all’attenzione dei politici teramani (sia di centrodestra che di centrosinistra) presenti in Regione e in Parlamento per sollecitare interventi a livello governativo. Una proposta che è stata sposata dal sindaco Di Salvatore. “Abbiamo intenzione di rivolgerci ai politici per portare la situazione di Martinsicuro a Roma”.

“Siamo dei numeri – ha affermato Paolo Camaioni di Città Attiva – e se i dati in possesso della Prefettura indicano che i reati sono diminuiti negli ultimi anni, non verranno prese iniziative per potenziare le forze dell’ordine in città. Per questo ritengo che si debba lavorare principalmente con le risorse locali, con i Vigili Urbani, assumendo personale e pensando a come riformare il servizio”.

Nel dibattito è intervenuto anche il coordinatore provinciale di Fli Toni Lattanzi, che ha affermato come la sicurezza a Martinsicuro passi anche attraverso la collaborazione dei cittadini, con il rispetto delle regole (ad esempio con il contrasto agli affitti in nero) e la denuncia di situazioni di illegalità.