SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Conferenza dei Comitati di Quartiere in merito alla questione Gas Plus (non abbiamo ricevuto il comunicato della società energetica a cui si fa riferimento e ci rammarichiamo di questo, anche perché nei mesi scorsi abbiamo inviato delle mail a Gas Plus e ricevuto diverse telefonate, in più occasioni, anche per dare delle informazioni alla stessa società. La decisione di Gas Plus di non scrivere a Riviera Oggi non può impegnare il giornale ad ignorare la risposta dei rappresentanti civici cittadini, ndd)

La Conferenza dei Presidenti, a seguito del comunicato stampa emanato dall’amministratore delegato della Gas Plus Davide Usberti sullo stoccaggio San Benedetto, rilevandone l’assoluta assurdità e pretestuosità, respinge con fermezza le generiche, strumentali e superficiali affermazioni apparse sui  quotidiani locali.

Il comunicato nel manipolare fatti totalmente estranei alla protesta manifestata, tenta di aggirare tutte le problematiche e preoccupazioni sollevate, ricorrendo in maniera ipocrita alle motivazioni psicologiche indotte dalla  eccezionale  nevicata di questi giorni.

La Gas plus, peraltro sottrattasi al contraddittorio con la cittadinanza, dovrebbe spiegare, il perché, solo in questi giorni, si fa viva con un tale comunicato senza aver mai risposto o preso posizione sulle varie sollecitazioni manifestate dalla popolazione e perché non siano state, a tutt’oggi, colmate le carenze di analisi e di valutazione del progetto, e perchè non siano state redatte le procedure inerenti la normativa “Seveso2”, ricordate anche dal Sottosegretario nell’interrogazione alla Camera dei Deputati.

Le affermazioni circa i depositi esistenti sin dagli anni cinquanta, come asserito nel  comunicato, oltre  ad essere ridicole, non hanno alcun valore indicativo in termini progettuali, poichè non tengono conto dell’ incremento della popolazione e, più in particolare, della zona Agraria, ove le abitazioni sono poste a soli 50 metri di distanza dall’impianto e dove le condizioni ambientali, demografiche e di inquinamento atmosferico e terrestre sono assai diverse rispetto agli anni in cui iniziò l’estrazione del gas dal sottosuolo.

L’Università  di Camerino, attraverso una puntuale e documentata relazione, ha avvalorato appieno le problematiche e le perplessità manifestate dai cittadini, elencando una serie infinita di criticità, contraddicendo così, quanti avevano propagandato l’assoluta  “innocuità” dello stoccaggio.

Assolutamente irrilevanti, poi, appaiono le disquisizioni circa i consumi delle industrie atteso che, tra i 24 siti di stoccaggio previsti in Italia nelle varie fasi (tra le 14 concessioni attive), tra i diversi progetti di sviluppo e le nuove istanze di stoccaggio in terraferma, nessuna è su un territorio così ristretto come quello di San Benedetto, su una città che, per le sue qualità turistiche è nota in tutta Italia ed all’estero, con un territorio densamente antropizzato con ben 50 mila residenti (che i estate diventano oltre 100 mila!!), e con un agglomerato urbano fortemente sviluppato.

Nessun cittadino, tantomeno i Comitati di Quartiere, nega l’utilità dei depositi di stoccaggio del gas, tuttavia appare assurdo realizzare tale opera in una zona in cui sono già presenti grandi reti di comunicazione primarie (Autostrade, Strade Statali e Ferrovie), infrastrutture civili ed industriali (Linee di alta tensione e canali idrici), quartieri residenziali, servizi di urbanizzazione (Scuole, Asili, Parchi giochi, Impianti sportivi e Chiese)  e dove, a poca distanza, è ubicata una Riserva Naturale (Sentina) e dove dovrà sorgere il futuro Parco Marino del Piceno.

In conclusione la Conferenza dei Presidenti, nel tornare a ribadire la propria contrarietà  al sito di stoccaggio, rammenta come, a fronte di un investimento di 100 milioni di euro, c’è un valore inestimabile da tutelare: gli interessi primari della nostra vita, di quella dei nostri figli, della nostra economia, della nostra salute, delle nostre proprietà e del nostro ambiente, valori che non sono in vendita, di cui nessuno può disporre al posto nostro, che difenderemo civilmente ma in maniera ferma e irreprensibile, in tutte le sedi.