SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalla parte dei pescatori, non senza qualche strizzata d’orecchi: “I marinai non possono pensare di risolvere sempre tutto da soli, non possono pensare di capire sempre più degli altri. Basta con questo snobismo, bisogna abituarsi a presenziare nelle associazioni di categoria”. Un monito firmato Perazzoli-Agostini ed Urbinati che, a nome del Partito Democratico, confermano il loro impegno per il settore: “E’ quello ritenuto più marginale, ma la crisi arriva da lontano. Oggi la situazione non è diversa da due anni fa, sia chiaro”.

 

La crisi arriverebbe da lontano, legata soprattutto dal ruolo secondario del Mare Mediterraneo rispetto a quello del Nord o Atlantico. Nonostante ciò, il parlamentare offidano è riuscito a far imporre all’interno della XIII Commissione (Agricoltura e Pesca) delle modifiche al Governo.

 

“Quasi certamente – spiega Agostini – riusciremo a confermare la non imponibilità dell’Iva per le forniture di carburante e lubrificante delle navi adibite alla pesca costiera. Ed ancora impegniamo l’esecutivo a dare attuazione agli impegni assunti dal precedente Governo per la riduzione dei costi di produzione connessi all’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi reperendo le risorse necessarie quantificabili in circa 13 milioni di euro; a convocare con urgenza una conferenza nazionale della pesca per definire un piano di rilancio del settore in linea con le indicazioni europee a partire da una revisione della proposta sul fermo biologico, prevedendo un prolungamento dei giorni, nell’ambito di una diversificazione dei periodi di fermo e di una diversificazione per specie; a definire con urgenza, di concerto con le Regioni, gli ambiti su cui predisporre i piani di gestione previsti dal regolamento n.1967/2006 al fine di ottimizzare l’applicazione del citato regolamento adeguandolo alla specificità dei mari italiani”.

 

C’è poi la tormentata questione legata alla patente a punti, con la richiesta di prorogare di sei mesi l’entrata in vigore del decreto legislativo recante misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura al fine di consentire agli operatori un pieno adeguamento alle nuove leggi: “Non si può revocare, puntiamo almeno ad inserire alcuni accorgimenti. Alle proteste – conclude Agostini – noi rispondiamo coi fatti”.