SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ecco le parole del Sindaco Giovanni Gaspari per ricordare le atrocità compiute ad Auschwitz:

“Sono trascorsi sessantasette anni dal giorno in cui, il 27 gennaio 1945, si aprirono i cancelli di Auschwitz e l’umanità intera venne non solo a conoscenza delle conseguenze terribili generate dalla guerra contro tutta l’umanità, ma prese cognizione della tragedia causata dall’incredibile efferatezza dei crimini commessi nei campi concentramento dove furono sterminati milioni di ebrei, ma anche rom, omosessuali, portatori di handicap.

Nel ricordare quei luttuosi fatti, i termini “orrore”, “crudeltà”, “negazione dell’umanità”, “condanna incondizionata” dovrebbero essere patrimonio comune ampiamente acquisito ad ogni latitudine e in ogni fase storica. Così, come sappiamo, purtroppo non è: riemergono sistematicamente penosi quanto inquietanti tentativi di minimizzare, se non negare, l’enormità di quanto accaduto. E allora commemorare vuol dire prima di tutto conoscere e riconoscere: sapere il più possibile, provando a non chiudere gli occhi per la rabbia e il dolore, pensare in quali abissi sia stato possibile precipitare l’animo umano, interrogarsi se un fatto così possa mai ripetersi.

Reputo dunque necessario che ogni anno l’amministrazione e la città si ritrovino con gli studenti e le scuole per far riemergere in tutta la loro crudezza gli echi di quei fatti: è uno dei compiti fondamentali delle istituzioni promuovere e sostenere ogni iniziativa tesa a mantenere la memoria di ciò che accadde. Affinché sapere ci insegni a fare in modo che non possa più accadere.

Su un monumento del campo di concentramento di Dachau, c’è un incisione tradotta in trenta lingue che recita: “Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo”. Mi piacerebbe che i nostri giovani ne facessero tesoro”.