Mille e cinquecento, forse duemila persone. Volontarie.

Che per assistere ad un “summit” sulla crisi economica pagano, ciascuno, 40 euro. Più il viaggio. Più il pernottamento.

Una delle manifestazioni di partecipazione politica più strane della storia recente dell’Italia: nessun partito, nessun sindacato, nessun giornale, nessuna associazione. Soltanto un giornalista eretico e a volte eccessivo nel linguaggio ma sicuramente tra i più preparati che ci sono in Italia, Paolo Rossi Barnard, e un gruppo di economisti (Michael Hudson, Stephanie Kelton, Marshall Auerback, William Black e Alain Parguez)  che arriverà dagli Stati Uniti (tranne Parguez, francese) per illustrare dal 24 al 26 febbraio, al 105 Stadium di Rimini, la Modern Money Theory, la “teoria della moneta moderna”.

Keynesianesimo spinto ma soprattutto “sovranità monetaria” come unico strumento di “sopravvivenza”. Partendo dall’insegnamento degli economisti che hanno salvato l’Argentina dopo la bancarotta di inizio Millennio. E quindi una serie di forti premesse: uscita dall’euro, ri-discussione di tutti i Trattati europei su basi di partecipazione popolare e democratica e non, quindi, tecnico-economica.

Per i detrattori complottismo, caccia alle streghe e al male assoluto? “L’Euro è comunque destinato a collassare, portandosi con sé le austerità, la distruzione di ogni spesa di Stato produttiva e le privatizzazioni selvagge” scrive Alain Parguez “porterò le ultimi ricerche che svelano come il golpe finanziario sia stato attentamente pianificato da Francia e Germania” e “fin dai tempi di Mitterrand, i suoi consiglieri sapevano perfettamente che tutta la base industriale del sud Europa sarebbe stata distrutta”

Questo, per la verità, lo si temeva in molte le università, già alla fine degli anni Novanta. Ma le previsioni sono titubanti fin quando la realtà non si dimostra coincidere con esse.

Barnard ha scritto un saggio, “Il più grande crimine“, che è una ricostruzione storica di come le “elite” (quell’1%, forse meno, indicato da movimenti come Occupy Wall Street) abbiano pianificato scientemente l’attuale modello economico mondiale. Di cui l’euro sarebbe solo l’ultimo dei frutti, e il mito del debito pubblico l’albero della verità dal quale tutti, però, mangiano le malsane mele.

Barnard scrive che il suo saggio e i suoi interventi video, sparsi nella rete, sono stati scaricati 2 milioni di volte. Per qualcuno è uno squinternato, per altri un visionario, per altri un complottista. Per tanti altri, un barlume di verità.

RivieraOggi.it vi farà sapere qualcosa di più, prossimamente.