MONTEPRANDONE – Monteprandone sempre più ecosostenibile, grazie anche ad un nuovo impianto che permetterà di riscaldare il palazzo comunale di Piazza dell’Aquila con la sola energia geotermica, evitando quindi l’utilizzo del ben più costoso metano. L’energia geotermica è l’energia che si genera per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile. Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della terra dovuto all’energia termica rilasciata in processi di decadimento naturale.

L’intervento nel centro storico di Monteprandone è stato possibile grazie alla vittoria di un bando Por-Fers della Regione Marche del 2010 finalizzato agli “interventi di efficienza energetica negli edifici pubblici”. Il progetto, redatto dal perito industriale Emidio Candellori, è stato cofinanziato dalla Regione per circa il 70% del suo importo ed i lavori sono stati affidati, dopo una gara d’appalto, alla ditta Termoimpianti di Centobuchi.

Lo scorso novembre sono state eseguite 10 trivellazioni con la realizzazione di 10 pozzi scavati alla profondità di 150 metri. I vari pozzi sono stati collegati l’uno con l’altro ed ora si procederà al raccordo con il trasformatore che verrà situato all’interno dell’edificio. I lavori verranno ultimati nelle prossime settimane e permetteranno quindi al Palazzo Comunale di riscaldarsi utilizzando un’energia più pulita, riducendo l’inquinamento e risparmiando sui consumi.

“L’intervento – spiega l’assessore al patrimonio – si inserisce in una serie di progetti che abbiamo portato avanti in questi anni, tutti votati al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Dopo aver realizzato gli impianti di micro generazione presso gli edifici scolastici e sportivi del comune, abbiamo deciso di intervenire sulla storica sede municipale anche nell’ottica di futuri interventi di restauro e consolidamento”.

“Nei mesi scorsi infatti – conclude Loggi – abbiamo presentato un progetto alla presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo) per ottenere finanziamenti dalla quota 8 per mille dell’Irpef finalizzati proprio al restauro del palazzo comunale.