SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Saldi a rilento. E come se non bastasse già la terribile crisi economica che frena gli affari, di mezzo ci si mette pure il maltempo. Il forte e gelido vento ha infatti parzialmente rovinato l’Epifania ai commercianti sambenedettesi, che già si ritrovano a dover compiere dei paragoni: “Rispetto al 2011 siamo attorno al 20% in meno di vendite – confessano i titolari del negozio di calzature del centro La vetrina di Best – in genere predichiamo ottimismo, tuttavia stavolta è davvero nera. La gente sta più attenta, acquista solo l’indispensabile”.
Dello stesso pensiero anche Vincenzo Amato di DolceVita: “Nessuno fa la corsa; regna l’oculatezza. Sono moltissime le persone che aspettavano i saldi ed è tornata apposta”.
Per lo shopping si è dunque atteso l’affare. I pezzi arrivati a riduzioni del 50% sono andati letteralmente a ruba, mentre c’è addirittura chi avrebbe voluto attendere un ulteriore aumento dell’offerta. Certo è che mai come quest’anno gli sconti invernali vengono visti come l’ultima spiaggia, con i dati regionali che purtroppo segnalano un calo del 30% nell’ambito dell’abbigliamento.
Al contempo, la Riviera è in fermento per l’edizione natalizia dell’Antico e Le Palme. Fino a domenica, viale Secondo Moretti e Piazza Giorgini ospitano circa settanta stand. “Le vendite degli esemplari di antiquariato sono in netto calo”, ammette l’ideatore della manifestazione Gianni Brandozzi. “A comprare quegli oggetti erano soprattutto over 50, che ora magari sono pieni e non hanno più interesse ad aggiudicarsi roba nuova”. Spiccano pure cornici del 1500 con valore di partenza di mille euro: “I trentenni non hanno questi interessi, mentre i giovani proprio non li calcolano. Quest’ultimi si buttano piuttosto sul modernariato”. Ma anche qui nessuna follia.
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Per gli allocchi delle liberalizzazioni, propongo apertura dalle 21-01, poi una pausa e poi dalle 04-08, tutti clienti foderati di bigliettoni in stile ampezzano, uscinarro dal letargo diurno, e con la complicita della notte bianca winter faranno impazzire i registratori di cassa, un mulinare di affari, bar, ristoranti,pizzettari, pellettieri, calzolai, camiciai, mutandari, librai illuminati, tutti impazziti per gli incassi milionari. l’ufficio delle ei-entrate peggio del fortino di zio paperone…….
Secondo qualcuno è solo per la “paura di spendere”. Per altri è solo per la “mancanza di tempo” e per altri ancora è solo per “il gran freddo che fà”.
La soluzione: Siate più gentili, non intimorite i clienti, poi siate aperti 24/24 ore ed, infine, trovate un sistema per riscaldare tutte le vie del centro. Vedrete che i clienti arriveranno numerosi.
Infone un dubbio: Ma non sarà, per caso, perchè le famiglie non hanno i soldi?
I commercianti di San Benedetto hanno grossi problemi con gli equilibri tra domanda ed offerta del mercato. Se non si vende si devono abbassare i prezzi… Se con il 30% non si vende si deve passare al 50% o al 70%. Inutile lamentarsi; basta nadare negli store online e trovare prezzi migliori….
Non sara’ pure che a S B T ci sono oltre 1200 attivita’ commerciali,per un totale di 48000 abitanti? Se anche questi cittadini fossero tutti benestanti,( nella media) come farebbe a reggersi una attivita’ con solo 40 clienti?….Nel 1980 (tempi di vacche grasse) esistevano circa 300 attivita’ per un totale di 36000 abitanti.Ogni giorno si assiste all’apertura di nuovi sportelli bancari e contemporaneamente alla chiusura e riapertura di esercizi commerciali..Ai voglia a fare i saldi,se la disoccupazione avanza.. (e le pensioni dei nonni che non sono eterni finiranno).
un dato certo: quest’anno, come non mai, la domanda che ricorre è ” che percentuale di sconto fate?” Per molti clienti il punto non è il prodotto, se mi piace, se corrisponde alle caratteristiche che cerco, se mi serve, soprattutto se vale, nè il prezzo: è adeguato al prodotto che ho davanti e alle mie tasche, oppure no? Invece la preoccupazione è diventata :quant’è lo sconto? Magari non mi serve, costa più di quello che ero disposto a spendere, manco mi piace troppo ma…ma sta al 50%, o al 60% o ancora di più…è un affare ! lo devo/posso acquistare!… Leggi il resto »
Da che vivo (e ormai sono 35 anni) non ho mai visto un commerciante sambenedettese astenersi dal lamentarsi. In questi giorni ho visto vetrine con prezzi fuori dalla grazia di Dio, in via del Corso a Roma ci sono cose che in questi giorni costano meno. Stessi modelli e stesse marche.
Il vento e la crisi non hanno tenuto gli acquirenti lontani dai punti vendita delle catene commerciali dove gli sconti erano reali. Se negli altri negozi la fila non c’era un motivo ci sarà…
bravo alessandro84 tu si che hai trovato un modo per risollevare l’economia locale. Dici di vendere al 70%, ti informo che chi apre un’attività non lo fa per beneficenza.
Quindi: chiudiamo tutti i negozi, licenziamo tutte le commesse, compriamo solo su internet visto che costa meno
Alessandro84 ha centrato la questione: dato che la maggior parte dei negozi non offre nulla di più di ciò che si può trovare on line, che adeguino i prezzi! E se non sono concorrenziali, che chiudano pure! Aggiungiamo anche la vecchia abitudine a proporre nei primi giorni di vendita mercie vecchia di diversi anni e i dubbi sugli sconti “reali” rispetto ai prezzi indicati prima e dopo l’inizio dei saldi (in certi negozi poi i prezzi vengono scritti a matita sull’etichetta). Altrimenti che si inventino qualcosa di diverso da vendere oppure mettano un po’ di valore aggiunto VERO rispetto agli… Leggi il resto »
Si chiama efficienza del mercato! E’ un problema dei negozianti adeguarsi alle dinamiche del mercato, sappi che un sito di ecommerce genera molto più lavoro ed indotto (tra l’altro molto qualificato che genera molto PIL) di un negozietto in viale moretti, è più efficiente persino nella logistica. E’ compito di ogni imprenditore (anche dei commercianti) fare i conti per verificare la FATTIBILITA’ della propria iniziativa: se non offro nulla di concorrenziale come posso pretendere di stare sul mercato alle mie condizioni??? Mi sembra un’uscita infelice e pretenziosa. Non credi?
Perfettamente d’accordo!
Oltre alla mancanza di denaro e alle preoccupazioni per le tante tasse che il nuovo governo ha messo, c’è anche la sempre troppo furbizia di molti commercianti.
Una maglia che prima costava 45.00 euro, con i saldi e sconto al 30% con prezzo di 65.00 euro oggi costa 45,50!
Un lupetto economico prima dei saldi costava 16,90, oggi con sconti e saldi costa……16,90!!
Che cacchio di saldi sono? Gli sconti effettivi ci sono solo su alcuni pezzi (molto vecchi!) e molta merce che c’era prima ora è sparita, non li hanno messi in vendita a saldo!! E dopo vi lamentate?
Il commercio al dettaglio è forse l’unica cosa su cui si può fare a meno di intervenire, lasciando fare al libero mercato; piccoli commercianti e acquirenti sono sullo stesso piano, e le dinamiche di mercato fanno si che alcuni esercizi chiudano, e altri reggano nel tempo, nonostante le lamentele.
Furbizia o altro, saldi fasulli o merce vecchia, non importa; non c’è nessuno che punta la pistola alla tempia dell’acquirente, specialmente se parliamo di abbigliamento.
Purtroppo ci sono ancora troppi “commercianti” sambenedettesi che pensano che i loro concittadini abbiano l’anello al naso.
Infatti nelBluDipinto, il mestiere di commerciante è in via di estinzione (mentre quello dei corrieri avrà un notevole sviluppo), perchè fondato sul nulla. La vetrina in strada sarà presto soppiantata dalla vetrina web che offrirà ai clienti prodotti in prova a tempo di record del tipo soddisfatto o rimborsato e saranno sempre di più le ditte multinazionali che elimineranno le catene di vendite per abbattere i costi e proporre sul mercato prodotti più competitivi e convenienti. Il tempo della “Via della Seta” (che ha fatto la fortuna di intere popolazioni) sta per finire, oggi comprare un’auto cinese sul web e… Leggi il resto »
Infatti il principale problema economico della nostra città è puntare sul commercio che di per se non genera valore ma fa solo mark-up; con i rischio di avere un bilancia commerciale locale fortemente negativa…
Sono le attività produttive a portare ricchezza in un Territorio!!!!
ricordo ancora un’uscita del nostro attuale sindaco ad una riunione di quartiere di qualche tempo fa nella quale dichiarava di voler rendere il centro città un centro commerciale all’aperto! Poveri noi!