Auguri. Voglio chiudere l’anno in corso con una mia personale speranza, la stessa credo della stragrande maggioranza degli italiani che, purtroppo, non si riflette con la maggioranza politica in parlamento. Un particolare quest’ultimo da non sottovalutare anzi da invertire.

Voglio immaginare, infatti, che tutto quello che sta succedendo a Roma in questi giorni sia il preludio di una nuova era, il ritorno alla politica vera. Quella politica che vede nei rappresentati del popolo gli uomini giusti, onesti, altruisti e non i pregiudicati, gli affaristi, i lobbisti, coloro cioè che pensano alla politica come un modo per arricchirsi e per fare spregio del proprio potere con comportamenti libertini. Anche per questi motivi una riduzione drastica dei loro emolumenti è auspicabile.

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto che la manovra è partito dal basso perché è il provvedimento più facile e immediato, poi arriverà a soddisfare le vere esigenze del popolo italiano che una persona intelligente non può non conoscere. Le conoscono persone comuni e su di età, figuriamoci uno come lui che ha un curriculum da “scienziato” dell’economia e della vita.

Dico questo perché un’ottantenne (Pompeo Anelli) è venuto spontaneamente in redazione per pregarci di pubblicare alcune righe riguardanti l’attualità politica italiana. Eccole:

“Nel momento in cui il bilancio nazionale è in forte passivo e si chiedono ai cittadini sacrifici economici, sembra giusto considerare quale sia l’importo del compenso che viene corrisposto alla classe politica, riducendo i loro stipendi e rendere pubblica questa forma di giustizia oltre a ridurre le istituzioni eliminando le Province ma anche le Regioni avrebbero dovuto sostituirle e non aggiungerle aumentando gli sprechi. Il nostro paese, ricco di risorse naturali, attende persone che non facciano i propri interessi personali ma quelli di tutte le categorie di cittadini. In un regime democratico la partecipazione di tutti è essenziale. Il bipolarismo attuale è una forma ridotta di democrazia che deve tornare a come l’aveva pensata e realizzata quel grande statista che fu Alcide De Gasperi mentre oggi due centri di potere politico se la stanno spartendo a proprio uso e consumo come se fosse cosa loro”

Parole semplici, che appaiono anche scontate ma non lo sono perché rappresentano i desideri veri degli italiani. Il mio augurio per 2012 è appunto quello che questi pensieri (chiamateli pure demagocici) non attraversino più le nostre menti perché tutto sta tornando alla normalità.

Magari la paura della morte, e di ciò che aspetta l’uomo dopo, potrebbe esserci d’aiuto. Mi riferisco alla profezia del popolo Maya, secondo la quale il 21 dicembre 2012 il mondo finirà. Se non altro potrebbe influenzare sulla necessità malata dell’uomo di accumulare sempre più denaro che, se fosse ben distribuito tra i viventi, tutti staremmo meglio.

Buon Anno a tutti.