SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un plico trovato per caso ad Ascoli Piceno, tra i libri dell’immensa biblioteca personale del dottor Gianfranco Salvi.

Questo conteneva documenti inediti, risalenti al 1864/65, che sono stati rinvenuti e divulgati da Luigi Olivieri presidente del Rotary di San Benedetto grazie alla collaborazione dello storico locale, Gabriele Cavezzi.

“Un’associazione segreta. Un confine, mille speranze”, è il titolo del libro distribuito in circa duecento copie tra il Piceno e il Teramano.

Proprio tra queste due province si consuma infatti la sorte degli insorti piceni ed aprutini,  spesso rimasti anonimi dato che si firmavano nei documenti con uno pseudonimo e di cui conosciamo solo un cognome, Cappella.

Siamo nel 1863-64  l’Unità d’Italia è stata ottenuta, manca la liberazione del Triveneto e dell’Alto Adige ancora sotto il dominio asburgico. Cosa spingesse un uomo, magari un ragazzo del sud delle Marche a mobilitarsi per regioni lontane? In quegli anni spostarsi da un parte all’altra dell’Italia occorrevano giorni, la lingua non era la stessa e spesso neanche i costumi.

Paradossalmente proprio oggi, con una distanza temporale accorciata al massimo ad una manciata di ore, si parla di secessione. Durante il Risorgimento, un movimento culturale, politico e sociale promuoveva l‘unificazione, l’idea di un’identità comune.

Nacque con questo spirito per aiutare “i fratelli veneti” la “Legione Sacra. Comitato d’azione di Ascoli Piceno”.

Al motto “Il Paese salvi il Paese” molti del nostro territorio divennero degli interventisti alcuni persero la vita, altri ingenti somme (si autofinanziavano), tutti mossi dallo spirito risorgimentale.

Tante le battaglie che ci furono nel nostro territorio, situato in un punto strategico tra lo Stato Pontificio e il Regno  delle Due Sicilie.

Al di là del Tronto ad esempio era situata l’ultima roccaforte borbonica, Civitella del Tronto, in cui si tenne lo scontro con i Savoia.

Tante sono le curiosità nel libro, come il ponte di barche sul Tronto in cui passò Vittorio Emanuele II, mentre si dirigeva nel Regno delle Due Sicilie,  la storia vera dell’Albero del Piccione ad Ascoli,  il coraggio pagato con la vita del parroco nativo di Force, Paolo Spinucci o la battaglia di Ponte D’Arli.

L’anno dedicato ai festeggiamenti dell’Unità d’Italia sta terminando, la speranza è che non si ripongano i ricordi e i libri nei cassetti a prendere polvere. Ci si auspica che nelle scuole si  continui a far conoscere il periodo in cui dall’Italia si mosse una ventata di cambiamento che attraversò l’Europa magari stimolando i ragazzi a trovare tra i loro avi degli eroi risorgimentali.

L’ideatore del libro, Luigi Olivieri è, ad esempio, il nipote di Andrea Olivieri, il musicista che scrisse le note del celebre “Inno di Garibaldi”scritto da Luigi Mercantini.