COLONNELLA – Quarantanove anni, una moglie e cinque figli, l’animo eversivo e sognatore dell’artista, e un progetto tanto ambizioso quanto affascinante in tasca: educare i 200mila abitanti di Kaolack, ridente cittadina del Senegal, a differenziare i rifiuti.

Cheick Oumar Demba Gaye l’idea la coltiva da sempre. Ma finora non aveva mai avuto i mezzi per concretizzare quel sogno. Lasciato il Senegal nel 1997, per tre anni ha calcato i palcoscenici delle città europee con una compagnia senegalese, portando in scena i ritmi e i colori della sua terra. Nel 2000 arriva in Italia, dove si stabilisce con la sua famiglia, spostandosi in vari paesi del teramano, fino a quando non arriva a Colonnella. Ma, con una moglie e tre figli a casa e altri due in Africa da sostenere, Oumar mette da parte le attività artistiche ed intellettuali (oltre che attore, è regista teatrale, scrittore e poeta) e si arma di tanta buona volontà. “In questi anni ho lavorato in diverse aziende – racconta – come operaio tessile e verniciatore metalmeccanico”.

Da qualche tempo però, a causa della crisi impietosa che non ha risparmiato nemmeno lui, si trova in mobilità. E il maggior tempo libero a disposizione ha fatto rinascere prepotente quel progetto ambizioso da sviluppare nella sua città, dove la spazzatura viene gettata alla rinfusa lungo le strade e raccolta a mano da operai che la trasportano nelle discariche a bordo di carretti trainati da asini. Un uso comune a quasi tutte le città africane, con tutti i problemi igienico sanitari e ambientali che ne derivano, e che Oumar vuole per questo provare a cambiare. Ma come?

“Un giorno mi sono deciso e mi sono rivolto al Comune di Colonnella. Sono andato in Municipio, ho incontrato alcuni amministratori e ho illustrato il mio progetto. Ho chiesto un supporto, non essenzialmente economico, ma di qualsiasi tipo che mi permettesse di cominciare”. Il progetto piace, risulta interessante e meritevole e l’amministrazione si mobilita rivolgendosi al territorio. A rispondere è il Centro Commerciale Val Vibrata, che offre a Oumar i suoi spazi per ospitare tre giorni di spettacoli e iniziative senegalesi, allo scopo di raccogliere i fondi necessari per far partire il progetto a Kaolack. “Dal 2 al 4 dicembre – spiega Oumar – nella galleria del centro commerciale si sono tenute una serie di iniziative: spettacoli di percussioni e danza senegalese, laboratorio di acconciature africane, degustazioni di prodotti tipici, vendita di gadget e oggetti d’arte senegalesi”.

Oumar nel frattempo ha preso contatti con il sindaco della città che, a sua volta, ha accettato di collaborare: è stata organizzata una squadra operativa che nel mese di dicembre ha portato avanti la campagna di informazione nei 36 quartieri. “Si è proceduto con le nozioni inerenti la differenziazione di carta, vetro, plastica, con la raccolta dei materiali in buste di diverso colore. Poi il governo cittadino provvede al ritiro dei sacchi, e i rifiuti vengono depositati in appositi siti in attesa di essere lavorati”. Il riciclo della spazzatura è un processo poco attuato in Africa, seppure siano in aumento i centri per il trattamento e la valorizzazione. Sempre più frequenti sono infatti le campagne di sensibilizzazione per indurre la popolazione a differenziare la spazzatura.

“L’ostacolo più grande – prosegue Oumar – è quello di riuscire a cambiare la mentalità delle persone, abituate finora a non prestare attenzione ai rifiuti e all’ambiente circostante. In Africa ci sono immensi spazi aperti, e creare in luoghi lontani dalle città grandi discariche indifferenziate che raccolgono ogni tipo di rifiuto (anche quelli pericolosi) è una soluzione comunemente condivisa e accettata da tutti. E’ questo modo di ragionare che deve essere cambiato”.

Ma il programma di Oumar per Kaolack prevede anche altro. Oltre agli spettacoli di dicembre a Colonnella e la campagna di sensibilizzazione verso i suoi concittadini, il senegalese ha anche organizzato dal 3 al 10 gennaio un Festival Internazionale di Teatro. “Arriveranno a Kaolack numerose compagnie teatrali europee, dal Belgio, dalla Francia, dall’Italia, ma anche africane, da Mali, dal Benin, dalla Costa d’Avorio e naturalmente dal Senegal. Per otto giorni ci saranno nei 36 quartieri spettacoli ed esibizioni su temi ambientali ed ecosostenibili. Festeggeremo insieme a tutta la città, incentivando la popolazione a proseguire con la raccolta differenziata. Sarà presente anche una delegazione di colonnellesi invitata per effettuare un gemellaggio con Kaolack”.

Inevitabile e spontaneo, al termine del discorso, chiedergli: viste le tante difficoltà per effettuare una campagna di sensibilizzazione sui rifiuti in Senegal, cosa prova Oumar quando vede sul nostro territorio discariche abusive e rifiuti gettati in maniera selvaggia, nonostante la possibilità che hanno i cittadini di sbarazzarsi in maniera lecita della spazzatura? “Mi fa male il cuore” è stata la risposta. Un cuore sensibile di artista e di sognatore.