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SAN BENDETTO DEL TRONTO – Dopo mesi di assemblee cittadine per proseguire il dibattito sull’impianto di stoccaggio del gas nel quartiere Agraria a opera della francese Gas Plus, il Movimento 5 Stelle sambenedettese sceglie una nuova strada per opporsi verso quest’iniziativa attraverso una raccolta firme per “diffidare” gli amministratori locali – fra cui appunto il sindaco Giovanni Gaspari, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche – e i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.
Nel pomeriggio di sabato 17 dicembre, in occasione dell’incontro “Stoccaggio gas, possiamo fermarli” che si è svolto nella sala don Marino della Parrocchia Cristo Re, erano già allestiti all’ingresso dell’auditorium i banchetti per raccogliere le firme accompagnati da un foglio informativo in cui oltre ai “numerosi dubbi” circa i rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente, si cita anche di uno studio portato avanti dal dipartimento di “Ingegneria Civile dell’Università della California a Los Angeles” che vede un impianto del genere come un potenziale rischio di esplosioni, specie se questo si trova al di sotto dei centri abitati.
“Presto – dichiara il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Maria Rosa Ferritto – allestiremo i banchetti anche in alcune piazze della città. La nostra intenzione è quella di continuare a informare i cittadini poiché è della loro salute e della loro sicurezza che si sta parlando, a causa di un impianto per niente sicuro e dannoso anche per il turismo”.
Nel dettaglio, si legge:
Al Ministero dello Sviluppo Economico
Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Presidente della Giunta della Regione Marche
Al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno
Al Sig. Sindaco del Comune di San Benedetto del Tronto
OGGETTO: STOCCAGGIO SOTTERRANEO GAS – SAN BENEDETTO DEL TRONTO
I sottoscritti cittadini, in ordine a quanto in oggetto,
PREMESSO
• Che l’impianto in oggetto riguarda lo stoccaggio sotterraneo di un ingente quantitativo di gas naturale, asfissiante se inalato in alte concentrazioni, estremamente infiammabile, soggetto a incendi ed esplosioni
• Che la salute, il paesaggio, la proprietà sono diritti e valori costituzionalmente riconosciuti e tutelati
CONSIDERATO
• Che l’impianto di stoccaggio sotterraneo di gas naturale prospettato non appare in alcun modo strategico per il soddisfacimento del fabbisogno regionale di gas, anche e soprattutto se rapportato alle attività e iniziative per la produzione, il trasporto, l’approvvigionamento e/o la trasformazione di gas naturale, già esistenti, approvate e in corso di approvazione nella Regione Marche
• Che il rilascio dell’autorizzazione e la realizzazione di un impianto quale quello in oggetto deve rientrare all’interno di una seria e approfondita pianificazione energetica regionale, che tenga conto dei reali e dimostrati fabbisogni energetici, delle realtà già insediate e previste sul territorio aventi finalità di approvvigionamento di gas naturale
• Che, per tali ragioni, l’esigenza di realizzare un impianto del tipo prospettato non può certo scaturire dalla domanda di un soggetto privato, avente esclusivamente finalità di profitto economico, non certo di pianificazione strategica, territoriale e di servizi; competenze rimesse allo Stato, alla Regione con il concorso e la partecipazione degli Enti locali
• Che uno dei pericoli più importanti legati a questo progetto è che si realizzi la possibilità per il gas naturale di migrare verso la superficie, dove potrebbe raccogliersi a dar luogo a incendi ed esplosioni
• Che la Commissione Public Utility della California, nella bozza di valutazione di impatto ambientale nell’aprile 2009 (relativa a un analogo progetto di stoccaggio sotterraneo, previsto per la città di Sacramento), sottolineava la presenza di “impatti significativi e inevitabili”, includendo il possibile rilascio di sostanze pericolose a causa di emissioni fuggitive dal giacimento sotterraneo, possibili incendi ed esplosioni
• Che un differente studio del dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Californi, Los Angeles, riporta testualmente: “L’esperienza ha dimostrato che gli impianti di stoccaggio sotterraneo del gas possono creare un serio rischio di esplosione e incendio, e non dovrebbero essere situati sotto i centri abitati. È virtualmente impossibile assicurare che il gas non migrerà verso la superficie”. E ancora: “La vita operativa di un impianto di stoccaggio sotterraneo del gas non supera di norma i 50 anni: tuttavia anche se l’impianto non avesse perdite a inizio attività, probabilmente le avrà con il tempo. La questione importante non è SE l’impianto di stoccaggio avrà perdite, ma piuttosto QUANDO le avrà”.
• Che l’attività determinerà ulteriori emissioni di polveri sottili PM10
INVITANO E DIFFIDANO
Le SS.VV. ill.me
1. A esigere dal proponente la valutazione di impatto sanitario sugli esseri viventi coinvolti loro malgrado e ad acquisire il parere dei servizi dell’ASUR Marche
2. Ad assicurare il rispetto delle norme di prevenzione di incidenti rilevanti – D. Lgs 334/99 e s.m.i. (attuazione della direttiva 96/82/CE – SEVESO II) cui l’impianto, date le considerazioni e le premesse che precedono, è soggetto, garantendo, peraltro, preventiva ed esaustiva formazione e informazione alla cittadinanza a rischio
3. A esigere la valutazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati a terzi, nonché la relativa proposta risarcitoria da parte del proponente
4. A esigere che venga scientificamente dimostrato, e quindi garantito, che l’intervento non avrà ripercussioni e non determinerà interferenze con le falde e i giacimenti idrici sotterranei negli anni a venire, attraverso cause dirette e indirette
5. A non autorizzare ulteriori emissioni di inquinanti atmosferici, in considerazione dell’attuale situazione che vede il Comune di San Benedetto del Tronto – come del resto gran parte della Regione Marche – violare le vigenti normative in tema di inquinamento anche da polveri sottili – PM10
6. A non procedere al rilascio dell’autorizzazione senza che siano coinvolti nell’informazione e nella concertazione le istituzioni e le popolazioni dei comuni interessati dagli impatti dell’attività
Data,
Distinti saluti
Nome, Cognome
Firma
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Alcune sottolineature per consentire una comunicazione migliore. Il punto 2 è già inserito nella Valutazione di Impatto Ambientale http://www.rivieraoggi.it/2011/12/15/133234/gas-plus-presenteremo-le-notifiche-per-il-pericolo-di-incidente-rilevante/. Come scritto nell’articolo, comunque le notifiche del soggetto proponente devono essere poi valutate: uno degli aspetti più controversi è proprio quello di ospitare una industria a rischio incidente rilevante in una città che di fatto non ne ha, oltretutto non in una zona industriale (ma vicino ad una zona residenziale). Riguardo le citazioni della Public Utility della California e dell’Università di Ingegneria di Los Angeles, se possibile sarebbe opportuno indicare precisamente la documentazione in modo da poter consultare, verificare e diffondere… Leggi il resto »
non vorrei fare il professorino (da pluriripetente non me lo posso proprio permettere), ma temo ci sia un errore piuttosto imbarazzante che rischia di far fare ai promotori della petizione la figura degli analfabeti: non si può contemporaneamente “invitare e diffidare”, perchè sono due verbi dal significato opposto. O si invita qualcuno a fare qualcosa o si diffida qualcuno dal fare qualcosa (cioè lo si invita a NON fare qualcosa), scritto così non vuol dire niente. C’è poi nella premessa un altro errore sostanziale, un dato palesemente falso: cioè si attribuisce al privato l’iniziativa di fare lo stoccaggio, quando la… Leggi il resto »
Mi autocorreggo prima della pubblicazione e mi scuso: ad un ulteriore approfondimento (accademia della crusca, sono come i cornuti: ci ripenso sempre dopo) ho letto che l’indicazione fornita dal dizionario sabatini-coletti (http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/D/diffidare.shtml ), che esclude l’uso del “diffidare” come invito a fare, è in realtà errata; per cui “diffidare” si può utilizzare in entrambi i sensi, sia “a non fare”, sia “a fare”. Dunque l’appello è formalmente corretto, e ribadisco le scuse per aver fuorviato, sebbene la mia colpa sia parzialmente alleviata dall’essere stato tratto in inganno proprio dallo strumento che dovrebbe insegnare l’italiano per mestiere, cioè il dizionario :)
Vorrei fare una precisazione in merito a ciò che è stato scritto: in quell’occasione, ho gridato, con tutta la voce che avevo in corpo, in modo chiaro e distinto, più volte, “VERGOGNA” e non “VERGOGNATI”. (Riego Gambini)
“….insultato verbalmente (“Venduto!”, cit. Peppe Giorgini; “vergognati”, cit. Riego Gambini e così via) e infine aggredito a testate l’altroieri, in un crescendo perfettamente lineare….”
No Daniele!
Questo non è un crescendo perfettamente lineare. Tra i due fatti non esiste linearità, non c’è nessun collegamento.
La raccolta firme è già in corso (Riego Gambini)
Non amo la politica in quanto lo considero un gioco necessariamente sporco che ha poco a che fare con la morale e molto più con il potere e l’interesse anche personale come dimostrato dai numerosi,costanti e sempre più soventi fatti giudiziari. Mi sto riferendo nella fattispecie a tutti i movimenti ambientalisti o pseudo ambientalisti che sono purtroppo molto vicini a questa amministrazione comunale sicuramente variopinta ma molto allineata. Mi sto riferendo a movimenti come i Verdi, Legambiente ecc. ecc. In altre circostanze avrebbero già eretto le “barricate” ma oggi sono colpevolmente e volontariamente lontane dai fatti. Sono in posizione di… Leggi il resto »