SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ottimisti, ma non troppo. La crescita del numero di palme infette dal punteruolo rosso nella Riviera delle Palme non è stato esponenziale, tuttavia il fenomeno continua a preoccupare seriamente le amministrazioni comunali. Il Piceno è la zona in cui si sono ottenuti i risultati migliori e rispetto al 2010, seppur sia aumentato il numero di piante attaccate, in confronto alla media nazionale si è assistito ad una brusca frenata.
“Bisogna però essere onesti”, taglia corto il sindaco di Grottammare, Luigi Merli. “La cura ha senso se alla fine esci dalla malattia. Fin’ora stiamo solo allungando il periodo di agonia, sperando che nel frattempo cambi qualcosa. Bisognerebbe piuttosto ragionare sul dopo e fare prevenzione”.
Al vaglio ci sarebbero delle soluzioni legate alla tipologia di palme da piantare in futuro: “A quanto sembra le washingtonie sono più resistenti. Proveremo con quelle”. Per il resto è solo una preoccupante conta dei soldi spesi a causa del coleottero killer. Centinaia di migliaia di euro, calcolabili facilmente: “Ogni trattamento costa 40 euro – spiega Giovanni Gaspari – ipotizziamo che questi siano cinque e moltiplicate il tutto per gli esemplari infetti”.
Senza dimenticare infine che il lavoro di lotta potrebbe venire completamente annullato da quei privati cittadini che, possessori di una palma malata nel proprio giardino, tacciono: “In questo senso – informano i tecnici dell’Assam, convocati nel Comune di San Benedetto giovedì mattina – i residenti hanno risposto in maniera positiva. Notiamo collaborazione e buon senso”.
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In medicina, ciò che facciamo, si chiama cura palliativa e quando riguarda l’essere umano essa viene praticata per alleviare le sofferenze del malato. Nelle Marche, a differenza del resto dell’Italia, qualcuno ha fatto scelte che personalmente in passato ho definito non appropriate alla gravità della situazione e ora è tempo d’assumersi le dovute responsabilità di quellescelte. L’eradicazione degli esemplari infetti, nella fase iniziale, era l’unico modo per cercare di LIMITARE la diffusione dell’infestazione, ma è mia opinione che allo stato attuale delle cose, visto il numero degli esemplari colpiti, sarà praticamente impossibile decimare le colonie ormai stanziali del coleottero senza… Leggi il resto »
Carl G.Jung, in una delle sue più felici intuizioni, la cui portata andava ben al di là del mero campo psicologico, affermò che “ciò di cui non siamo coscienti si produce all’esterno come destino”. L’applicazione di questo principio fornisce una preziosa chiave interpretativa per la conoscenza del significato profondo degli avvenimenti che si svolgono sia sul piano individuale che collettivo. Nel caso di San Benedetto del Tronto la progressiva estinzione delle palme, da sempre vera ricchezza della nostra città, rappresenta la manifestazione esteriore di quello che sta accadendo all’essenza della vita cittadina, con il tentativo promosso a più riprese da… Leggi il resto »
Il punteruolo ATTUALMENTE predilige le Canariensis e la Dactylifera ma non sdegna nemmeno le Washingtonia. Per cui personalmente ritengo che la soluzione futura, se non vogliamo continuare a gettare denaro al vento, non potrà essere quella di sostituire le palme con altre di specie differente perché quando il punteruolo, o meglio le sue larve, non troveranno più le loro “preferite” modificheranno le loro abitudini alimentari senza alcun problema. “…La specie più colpita fino ad oggi è P. canariensis, tuttavia si segnalano sempre più numerosi attacchi a carico di P. dactylifera e Washingtonia spp. …” (http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=334) “…La conoscenza di tale elenco… Leggi il resto »