SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il pokerissimo è roba rara da queste parti (se ricordiamo male bisogna davvero arrivare alle nove vittorie consecutive ottenute dalla Samb di Colantuono nel 2001-02 per vedere di meglio), ma la sestina deve essere il prossimo obiettivo.

La Samb è attesa dalla trasferta di Recanati (500 biglietti disponibili, 10 euro, da acquistare entro sabato) mentre, pochi chilometri più a nord, si disputerà l’incontro tra la seconda in classifica, l’Ancona, e la capolista Teramo.

Probabilmente domenica sera, al termine degli incontri, sarà più chiaro anche come affrontare l’inizio del 2012 sportivo. Ma c’è una condizione: la Samb deve vincere a Recanati. Indipendentemente dal risultato di Ancona, soltanto con una vittoria i rossoblu lancerebbero una loro candidatura alla rincorsa al vertice, anche se vincesse il Teramo e la distanza restasse a 10 punti.

Perché si creerebbero le condizioni di entusiasmo tali, a San Benedetto e all’interno della squadra, da garantire davvero quel “dodicesimo” uomo che è davvero l’arma in più della squadra.

Una formazione che è proceduta per un assesto lento e anche complicato, a partire dalla sconfitta d’agosto ad Ancona (3-0), fino ai -12 accumulati sul super-Teramo, poi ridotti a 10 punti.

Proprio domenica scorsa, finalmente, la Samb ha schierato forse la formazione ideale che Palladini coltivava da un paio di mesi, ma che, tra squalifiche e infortuni, non aveva schierato. Il tridente con Pazzi-Napolano-Di Vicino, e quest’ultimo riportato finalmente in attacco, e dietro un centrocampo che assieme al solito Carteri si giovava di un secondo vero centrocampista, Oretti.

Forse la difesa, che ad inizio anno doveva contare su tre elementi over e poi passata ad una congrua linea a 4, avrebbe ora bisogno di qualche puntello in più.