SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella nostra scheda “costi/benefici” relativi ad una centrale di stoccaggio, figurano anche i rifiuti solidi e liquidi.
Riguardo ai rifiuti liquidi un aspetto secondo noi da approfondire per mancanza di adeguati dettagli riguarda la raccolta delle acque reflue derivanti dalla pioggia durante il funzionamento della centrale.
Citiamo da Gas Plus il passaggio relativo:
“Le acque piovane, che cadono su superfici non a contatto con sostanze inquinanti, sono raccolte da: caditoie stradali laterali, pluviali discendenti degli edifici, pozzetti di scarico poste nelle aree di manovra pavimentate (escluse le aree cordolate) e convogliate in una rete in Pvc, dotata di due punti di scarico finale nel canale artificiale Fosso Collettore a nord, ed in un canale minore ad est del sito.
Il sistema di raccolta e scarico delle acque piovane prevede la separazione delle acque di prima pioggia, infatti è dotato di vasche di raccolta acqua di prima pioggia e serbatoi di accumulo acque di prima pioggia. La capacità di stoccaggio totale delle vasche è pari a circa 30 metri cubi, identica a quella totale dei serbatoi.
I primi 5 millimetri di pioggia ricadenti nelle aree precedentemente citate sono scaricati nelle vasche, dimensionate all’uopo. Entro le 96 ore successive l’evento piovoso, le acque raccolte nelle vasche vengono campionate ed analizzate e qualora risultassero contaminate vengono inviate, tramite autobotte, ad un impianto di trattamento. Nel caso in cui l’analisi delle acque di prima pioggia non possa essere effettuata entro le prime 96 ore, vengono stoccate nel serbatoio acque di prima pioggia e analizzate successivamente. Le successive acque, raccolte oltre i primi 5 millimetri di pioggia, vengono scaricate direttamente nei canali sopraccitati, come pure le acque di prima pioggia risultate dalle analisi non contaminate.
Gli scarichi nei corpi idrici superficiali saranno debitamente autorizzati, secondo normativa vigente, da parte dell’autorità pubblica competente.
La rete di raccolta delle acque semioleose è costituita da tubazioni in acciaio (…). Sono inoltre previsti sistemi di drenaggio delle acque per le aree non asfaltate e/o quelle non pavimentate, per rimuovere acque superficiali e/o sotterranee potenzialmente dannose alla stabilità del piazzale”.
Nello spirito costruttivo delle osservazioni da presentare per la VIA ed eventualmente anche successivamente, Riviera Oggi pone i seguenti quesiti:
a) è possibile che, a fronte di una precipitazione superiore ai 5 millimetri, vi siano delle acque semioleose o “a contatto con sostanze inquinanti” che, terminata la capacità di ricevimento delle acque di prima pioggia, vengano “scaricate direttamente” sul Fosso Collettore e sul “canale minore ad est”?
b) è possibile che le acque piovane ricadano all’interno delle superfici non asfaltate e/o non pavimentate e quindi penetrino nel terreno senza alcun tipo di analisi?
c) è possibile che vi siano contatti tra acque piovane eventualmente “contaminate” e spazi esterni al recinto della centrale Gas Plus?
d) che tipo di “contaminazione” viene registrata nelle altre centrali di stoccaggio (concentrazione inquinanti, periodicità)?
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E’ ovvio che le domande che vengono poste in questo articolo, così come in altre, possono essere del tutto inadatte e soprattutto non precise o non incisive. Le pongo come umile servizio informativo sia all’attenzione della commissione comunale che dovrebbe diventare attiva sul tema sia per eventuali osservazioni da porre entro la fine del mese.
Naturalmente invito i lettori a contribuire, nei limiti delle loro possibilità, a confutare le domande, ad “aggiustare” la mira, o ad integrare i dubbi espressi.
Pier Paolo,quello che dicono ora sulla V.I.A non servirà più a nulla,quando loro saranno i “Padroni” della centrale, nessuno potrà fermarli (nemmeno la procura); abbiamo come riferimento Montecretaccio,dove stanno ancora sversando i reflui di estrazione dentro le fogne,superando i limiti di legge consentiti( e nessuno fa niente),inoltre adesso sono fuorilegge anche con i rumori ( dati rilevati dall’Arpam alle 23). Do anche una indiscrezione,ora molto attendibile, a Montecretaccio vogliono fare un’altro impianto di stoccaggio (cosa che avevo detto sei mesi fa) e credo,come ho detto spesso nelle conferenze che ho fatto,che la nostra zona diventerà una “groviera”,perché non scordiamoci che… Leggi il resto »
come avevo già scritto, il Ministero non rinvia la chiusura della VIA e potrebbe chiuderla senza attendere il parere della Regione che non è obbligatorio ma facoltativo quand’anche fosse negativo (non mi risulta fino ad ora lo sia stato).
Poi si apre la fase di intesa che invece è tutta politica.
Se non si oppongono motivazioni tecniche per la VIA (da preparare già ai primi di gennaio per non restare cornuti e mazziati) e politiche (bisogna leggersi bene il Pear, per Corinaldo la regione ha fatto appello a questo documento) il progetto passa.