No, non ci credo.

Non credo alle lacrime di commozione di Elsa Fornero.

Eppure ho un animo buono e quando l’ho vista piangere anche il bambino che è in me s’è detto: “Ma che cuore dolce sta donna”.

Ma poi ho riflettuto: no, non è possibile, è un ministro, non una maestra.

Una donna di questa esperienza non può piangere perché parla ai giornalisti di una misura lungamente discussa in Consiglio dei Ministri e lungamente studiata almeno da lei e dal suo staff. Viene da pensare che durante gli incontri con Monti si siano consumati pacchetti interi di kleenex (ah no, lei ha usato un fazzoletto di stoffa).

Che se piange di gioia perché tassando dell’1,5% i capitali illegalmente esportati e rientrati in Italia con uno scudo fiscale del 5% – la tassazione più bassa del mondo – ha garantito l’adeguamento inflazionistico fino a 940 euro (per una metà, poi), immaginiamo quanti pianti di gioia ci sarebbero nel caso pensasse di prelevare da quei soldi sporchi il 10%, il minimo di tassazione finanziaria esistente o quasi.

Forse daremmo una pensione sana anche a tutti questi ragazzi che non la vedranno mai, e che non sapranno neanche cosa sarà un adeguamento inflazionistico.

Tears for fears.