MARTINSICURO – C’è grande attesa per la fiaccolata che si terrà stasera a Martinsicuro. Il passaparola corre da una settimana in città e sembra che l’adesione sarà massiccia. A partecipare all’iniziativa organizzata dal comitato “Difendiamo il territorio” non ci saranno solo centinaia di cittadini, ma anche gli esponenti della politica locale e provinciale, le associazioni del territorio, i comitati di quartiere, le parrocchie. Il corteo partirà alle ore 21 da piazza Cavour e si snoderà principalmente lungo il quartiere Tronto e nel centro, in un percorso che interesserà le vie Piemonte, Piave, Vezzola, Gioia, Battisti e Moro. Giunto davanti al Comune il corteo si riunirà nella sala consiliare per partecipare ad un dibattito sulla sicurezza.

“Aiutiamoci” è lo slogan dell’iniziativa voluta dal comitato “Difendiamo il territorio”, per lanciare un appello e invitare i cittadini ad opporsi fermamente alle situazioni di illegalità e ai reati che si verificano a Martinsicuro. Ultimi, in ordine di tempo, i due incendi dolosi alle auto del giudice Tommolini e del maresciallo De Cicco, che hanno lasciata sgomenta un’intera città, finora mai soggetta ad episodi così gravi.

“Dopo gli ultimi fatti di cronaca – afferma il presidente Massimo Muscella – vogliamo sollecitare le autorità  preposte a fare qualcosa per il nostro territorio. Siamo un’associazione apartitica e apolitica composta da cittadini che vogliono vivere con serenità a Martinsicuro”.

Alla fiaccolata saranno presenti anche le parrocchie di Martinsicuro e Villa Rosa: accorati appelli per invitare i fedeli a partecipare sono stati fatti domenica scorsa nel corso delle omelie. Prevista anche la partecipazione del vescovo Monsignor Gervasio Gestori, che leggerà una lettera al termine della manifestazione. “La fiaccolata – afferma don Patrizio Spina – è un insieme di luci per illuminare la nostra notte e ridare speranza. E’ un’iniziativa molto bella di gruppi spontanei per riappropriarci anche nel nostro territorio, perché i cittadini che parlano e si confrontano con noi sentono questo disagio, questa mancanza di sicurezza”.