MARTINSICURO – Un pollaio abusivo nell’alveo del Vibrata. E’ quanto ha scoperto il “comitato per la manutenzione del torrente Vibrata” a seguito di una perlustrazione dell’asta fluviale nelle zone in prossimità dei ponti di via Roma, della ferrovia e della ss16.

Dopo un primo appello lanciato dal comitato ai Comuni di Martinsicuro e di Alba Adriatica e agli enti sovracomunali per interventi urgenti di manutenzione, la municipalità truentina ha provveduto nei giorni scorsi al taglio della vegetazione (fino al ponte ferrato) sul versante di sua competenza, ma non per questo il Vibrata può dirsi ora al sicuro in caso di forti piogge. Tutt’altro.

“Il taglio delle erbe e il livellamento dell’alveo si rivelano solo interventi di facciata – affermano i coordinatori del comitato Concetto Benizi e Gabriele Rapali – poiché non migliorano la portata del torrente”. Dalla perlustrazione effettuata, l’alveo versa in condizioni al limite della tolleranza, tanto da far destare forti preoccupazioni con l’arrivo dell’inverno e l’aumento delle piogge. Il Vibrata ospita di tutto: dai detriti ai materiali di risulta, dagli arbusti ai tronchi d’albero sradicati, arrivando persino ad includere un pollaio abusivo. “Sull’argine sinistro nel territorio di Martinsicuro – denuncia il comitato – nel tratto a ridosso del ponte ferroviario, sono state scaricate nel tempo, da parte di un privato cittadino, centinaia di metri cubi di terra, tanto da ostruire quasi completamente il deflusso delle acque sotto l’arcata. La terra riportata è di una quantità tale che lo stesso cittadino ci ha ricavato un pollaio abusivo”. Si tratta di un capanno recintato che fino alla piena dello scorso marzo ha ospitato polli e galline. Danneggiato poi dalla furia delle acque, non è stato più utilizzato, ma la struttura è rimasta comunque nel sito, a costituire un potenziale impedimento al deflusso della corrente in caso di nuova piena.

Ma il pollaio non è l’unico elemento di pericolo per il Vibrata in caso di forti piogge. Il Comitato segnala che “nel tratto dell’alveo a ridosso del ponte ferroviario sul territorio di Alba Adriatica, il deflusso dell’acqua sotto l’arcata del ponte è molto compromesso” per via dei detriti che hanno fatto innalzare il letto del fiume. Il ponte sulla ss16 inoltre presenta “arcate laterali quasi del tutto ostruite dalla ghiaia accumulata, mentre lo spazio in altezza per lo scorrimento dell’acqua non va oltre il metro e mezzo”. Le arcate dello stesso ponte inoltre sono ostruite a monte sia da “barriere di pietrisco di alcuni metri” che da alberi sradicati.

Il Comitato, dopo una prima lettera inviata un paio di settimane fa agli enti preposti, ha nuovamente scritto un ulteriore sollecito ai Comuni di Martinsicuro e Alba Adriatica, alla Regione Abruzzo (Assessorato all’Ambiente e alla Protezione Civile), al Genio Civile, alla Provincia di Teramo, alla Prefettura e alla Procura della Repubblica, allegando una corposa documentazione fotografica. “Invochiamo la realizzazione degli interventi di manutenzione sul torrente – si legge nel documento –  con l’eliminazione degli abusi compiuti negli anni, l’apertura dei ponti e l’abbassamento dell’alveo. Chiediamo inoltre al Genio Civile di assicurare la presenza costante dei propri tecnici per verificare una corretta esecuzione dei lavori e l’integrità dei gabbioni e delle altre opere cementizie di contenimento”.