SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Metamarine pronta ad investire per una nuova struttura in linea con le indicazioni del Piano del Porto. E a togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. Marco Pennesi, responsabile tecnico della Metamarine, Luigi Orlandi, consulente organizzativo e Walter Del Gatto, consulente economico-finanziario della società grottammarese, hanno parlato del progetto di investimento per la riqualificazione dell’area del cantiere navale a San Benedetto.

I lavori, per un investimento di circa 1,5 milioni di euro, potrebbero partire nei primi mesi del 2012, stante che l’insieme di autorizzazioni e permessi necessari a garantire la fattibilità delle opere e dell’investimento necessitano di diversi pareri, alcuni dei quali già positivamente comunicati o sul punto di esserlo. “Dopo mesi e anni di lavoro – spiega Luigi Orlandi – siamo ad un passo dall’iniziare i lavori che avevano l’ostacolo iniziale nel problema del termine della concessione demaniale, fissato in quattro anni per le imprese cantieristiche portuali, e soggetto tra l’altro alle nuove direttive europee. Stiamo lavorando per ottenere una concessione di 30 anni che in questo modo giustifica e garantisce i finanziatori oltre che l’impresa stessa rispetto agli investimenti necessari. Il Ministero delle Infrastrutture ha dato parere favorevole, e nelle prossime settimane, entro la fine del 2011 comunque, dovremmo ottenere il parere dell’Ufficio Dogana e di altri enti, dopo di che torneremo in conferenza di servizi e attenderemo il parere decisivo della Capitaneria di Porto sul progetto di allungamento della concessione”.

L’attuale stuttura, che si trova proprio all’imbocco di viale Marinai d’Italia, verrà interamente demolito e ricostruito in modo da permettere una idonea presentazione ai modelli da diporto della Metamarine, che naturalmente continuerà la sua attività agonistica. L’edificio però occuperà il lato est, verso la strada, mentre il lato che dà verso il porto sarà aperto anche se, spiega Pennesi, “potrà essere coperto all’occorrenza con sistemi rimovibili”.

Il progetto iniziale prevedeva di spostare tutta l’attività della Metamarine al porto di San Benedetto, ma ciò non sarà completamente possibile, per cui “qui sicuramente avrà sede l’ufficio tecnico per la ricerca e lo sviluppo, collaborando con le università marchigiane e cercando di dare occupazione ai migliori giovani del settore“. Può darsi che parti delle officine meccaniche e della carpenteria restino dislocate altrove, nelle aree industriali prossime a San Benedetto. “La concessione demaniale della Metamarine scade nel 2013 – ricorda Pennesi – Per cui abbiamo la necessità che tutto sia definito al più presto possibile”. Vi potrebbe essere un problema per il settore della piccola pesca “ma stiamo lavorando affinché tutti possano agire al meglio delle loro potenzialità”. La sistemazione pensata col nuovo piano dovrebbe essere affianco della Metamarine (dove ora insiste un piccolo parcheggio nell’insenatura della carreggiata).

La conferenza stampa è stata l’occasione per i giornalisti anche di fare chiarezza su un “vernecchia” circolata a più riprese negli ultimi giorni circa un comunicato stampa della Guardia di Finanza da noi pubblicato qui. “Probabilmente si tratta di un’azienda simile alla nostra, anche se non ne abbiamo notizia perché vediamo che tutti continuano a lavorare normalmente. Spero che presto escano notizie certe perché a me sembra impossibile che mi vengano creati tali disagi. Da due giorni io e i miei collaboratori siamo subissati da telefonate che ci chiedono qual è la nostra posizione: inizialmente l’ho presa a ridere, e ne rido anche ora, non fosse che addirittura anche da Genova, Napoli e da altre parti d’Italia, dove mi sono recato di recente, mi telefonano credendo che l’impresa in questione sia la Metamarine. Spero dunque che nei prossimi giorni sulla stampa possa essere fatta la necessaria chiarezza”.

Ad ogni modo la Metamarine va avanti: dal 24 al 27 novembre sarà a VeronaFiere per la nuova edizione di Luxury & Yacht, mentre nel 2012 dovrebbe andare in produzione la nuova “Minnie“, erede della macchina capace di lavorare le olive per farne le celebri olive all’ascolana che, nel 1989, fu la prima produzione della Metamarine di Pennesi. Sarà una macchina più piccola di quella attualmente in commercio, da utilizzare per ristoranti e paste all’uovo. Ironia della sorte la macchina che produce olive all’ascolana in maniera automatica (circa 50 al minuto) viene prodotta da un sambenedettese: nessuno è mai profeta in patria, si conferma l’antico adagio.