SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due giorni per fare il pieno di energia pulita.Si svolgerà ad Ascoli e San Benedetto, il 17 e 18 novembre prossimi, la nona conferenza picena “Energia & Innovazione“, che eredita la vecchia “Grottammare Città delle Nuove Energie” per aprirsi ad un orizzonte organizzativo provinciale.

Distinti gli appuntamenti ad Ascoli e a San Benedetto per i contenuti che saranno trattati. L’incontro nel capoluogo si terrà nella sala gialla della Camera di Commercio e avrà inizio alle ore 16, e vedrà l’apertura dei lavori del presidente della Camera di Commercio Adriano Federici e quindi la presentazione del “Distretto Piceno dell’Energia” da parte del presidente di Confindustria Energia Giovanni Cimini e, successivamente, l’intervento di Fabrizio Luciani, “Il progetto e le prospettive”, dopodiché sarà la volta di Tommaso Campanile di Ambiente & Sicurezza della Cna Nazionale e conclusioni affidate a Giulio Sabatini di Piceno Promozione e presidente di Cna.

A San Benedetto invece, il 18, i lavori dureranno l’intera giornata (si svolgeranno nella Sala Consiliare), e vi saranno interventi di imprenditori del settore (ad esempio Fabio Roggiolani del Consorzio Foreever, Franco Gaspari presidente Ance Ascoli) e studiosi (Francesco Meneguzzo ricercatore Cnr e Marco Gisotti autore del libro “Guida ai green jobs“).

“La green economy è la strada da percorrere nel futuro, per l’economia e per il lavoro” è un poco il leit motiv di tutti gli intervenuti alla presentazione. Giovanni Cimini, imprenditore della Western & Co., ricorda che ad Ascoli “verrà presentato il primo studio sulla green economy del Piceno, dalla quale risultano duemila aziende coinvolte a livello diretto o indiretto, alcune persino inconsapevoli, e occupano 4.800 addetti”. Il cammino intrapreso è quello di arrivare al “Distretto delle Energie del Piceno“, per il quale si è già costituito un “Comitato promotore” che comprende università e imprenditori del settore e “poca politica” spiega Sabatini.

Cimini ci tiene a precisare che per green economy non si fa riferimento soltanto “agli ormai famosi pannelli fotovoltaici e alle energie alternative, ma ad un complesso sistema di interventi inerente il settore energetico, come il concetto di risparmio energetico negli edifici, settore che consuma un terzo dell’energia per scopi non industriali”. Oppure, continua, come i temi che saranno approfonditi, ovvero “i nuovi carburanti per i pescherecci, la casa del futuro, e un progetto di un importante scienziato russo, già ospite a Grottammare tre anni fa, che ha trovato appoggio nella Cna toscana che però verrà testato nella nostra provincia”, proprio perché nel Piceno si sta costruendo una rete “verde” ricca di imprenditoria e anche appoggio universitario.

Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Ascoli Piceno, ribadisce quanto espresso da Cimini: “Confidiamo in questa progettualità per sviluppare lavoro e innovazione, soprattutto in considerazione della crisi del manifatturiero”. “Il trend di crescita del settore è del 20% – aggiunge Sabatini – Questa è la nuova frontiera, una filiera importante che stiamo cercando di imporre anche per l’internaziolizzazione”. Fabio Giobbi, presidente di Cna Impiantisti, afferma che “dobbiamo vincere questa sfida credendo nel risparmio energetico”.

L’assessore all’Ambiente e Urbanistica di San Benedetto Paolo Canducci ha ricordato come “in quattro anni, dopo l’intervento del Governo Prodi nel 2007, la produzione fotovoltaica è passata da 50 megawatt a 12 mila, anche se siamo lontani dai 40 mila della Germania. Da parte nostra cercheremo di immettere questa tematica che mi sta tanto a cuore anche a livello urbanistico e nel regolamento edilizio, mentre, dopo aver approvato il Piano Energetico Comunale, nei prossimi anni contiamo di installare pannelli in area urbana per un totale di un megawatt”.

E se qualcuno ha protestato per gli incentivi dati al settore, Cimini spiega che “fra poco non serviranno nemmeno, perché il costo di produzione energetica dalle rinnovabili pareggerà quello degli idrocarburi, senza le note ripercussioni ambientali”, mentre Canducci fa presente come gli incentivi “precedentemente andavano ai petrolieri, e mai nessuno ha protestato”.