TERAMO – Riassorbimento di 524 lavoratori: 198 nel primo biennio e gli altri nell’arco dei tre anni successivi. Questo il cuore dell’accordo sottoscritto ieri a Roma al Ministero dello Sviluppo dalla nuova proprietà del gruppo ATR – la firma dal notaio avverrà fra qualche giorno quando saranno stati messi a punto una serie di aspetti tecnici inerenti il trasferimento degli immobili ma l’aggiudicazione è stata già formalizzata dallo stesso Ministero –  dai sindacati, dal presidente della Provincia, Valter Catarra; dal commissario straordinario Gennaro Terracciano. Una forma che chiude una fase iniziata più di cinque anni fa quando l’Atr di Colonnella – 11 siti produttivi per una metratura di 60 mila metri quadri, specializzata nella progettazione e realizzazione di prodotti in fibra di carbonio – mostrò i primi segni di una crisi che l’ha condotta alla gestione commissariale.

Questa mattina in Provincia sono stati illustrati i termini dell’accordo e il Piano industriale. “Una giornata importante – ha sottolineato il presidente Catarra – non solo per il salvataggio dell’Atr ma perché da qui si può ripartire per tornare a chiedere che a Teramo venga istituito un Polo per il carbonio; perché questo è un pezzo importante dell’accordo con  la regione Marche per il rilancio delle aree industriali a confine fra il Vibrata e il Tronto e perché stiamo parlando di una produzione ad alta valenza strategica in settori ad alto tasso di innovazione”.

Ricordando il percorso di questi anni, il Presidente ha sottolineato il ruolo svolto dalla Provincia “non di semplice interlocuzione con enti e privati ma anche di supporto tecnico sia alla struttura commissariale che ai sindacati”. Un inciso, Catarra, lo ha riservato proprio alle parti sociali che, ha detto: “hanno svolto un ruolo fondamentale con un comportamento, lineare, responsabile ed efficace”. Infine, il presidente, ha voluto “interpretare come un ottimo segnale il fatto che a rilevare l’Atr siano anche imprenditori locali i quali nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo decidono di investire nella produzione”.

Il riferimento è al socio teramano del nuovo gruppo, Primo Massi (in società con Walter Proietti della Oma Sud, azienda aeronautica specializzata nella realizzazione di grandi strutture di velivoli, sede legale a Roma e principale unità produttiva a Capua) che questa mattina ha parlato di “rilancio industriale e commerciale”.

“Per me è un sogno – ha dichiarato questa mattina – la mia azienda è a 50 metri dall’Atr. In questa avventura saranno impegnati in prima linea mio figlio e il figlio di Proietti: nuove generazioni che hanno voglia e competenza per affrontare questa scommessa. Abbiamo già avviato numerosi contatti, sia con i vecchi clienti come Fiat e Lamborghini, sia con nuovi possibili fornitori”.

Se il gruppo Massi & Proietti non si fosse aggiudicata l’Atr e non si fosse addivenuti ad un accordo con le parti sociali, oggi, si sarebbe decretato il fallimento del gruppo: il Tribunale, infatti, aveva fissato per il 10 novembre la data di udienza fallimentare ora rinviata al 15 dicembre. Entro quella data deve essere firmato il contratto di acquisto davanti al notaio.

Anche per questo, i sindacati, ci hanno tenuto a mettere in risalto gli aspetti positivi dell’accordo ma, hanno anche ricordato che “si tratta solo dell’inizio”.

“Adesso bisogna trovare le commesse – ha detto Gianluca Di Girolamo della Uil – e assicurare il sostegno al rilancio con la proroga degli ammortizzatori sociali fino al riassorbimento di tutti i lavoratori”.  Stesso discorso lo ha fatto Antonio Liberatori della Cisl “dobbiamo pensare ai lavoratori che devono essere sostenuti nell’attesa del reintegro” mentre Giampiero Dozzi della Cgil si è soffermato sulla necessità di “inquadrare questo risultato in un programma più ampio che deve vedere il rilancio del protocollo Val Vibrata/Tronto con finanziamenti pubblici a sostegno della ricerca e dell’innovazione tecnologica”.

Un ringraziamento particolare, infine, il presidente Catarra lo ha rivolto al Commissario straordinario, Gennaro Terracciano: “senza il quale non so se saremmo mai riusciti ad arrivare a questo risultato” e agli assessori Eva Guardiani (Lavoro) e Ezio Vannucci (Attività produttive) per il “ruolo svolto in questi anni al tavolo delle relazioni industriali.”

Nell’accordo con le parti sociali sono individuati i criteri con i quali si procederà al riassorbimento del personale (esigenze tecniche, organizzative e produttive in primo luogo poi professionalità del lavoratore; carichi di famiglia e anzianità di servizio); verrà applicato il livello retributivo base; a tutti i lavoratori ricollocati si riconoscerà un assegno individuale per gli scatti di anzianità; solo nel primo anno dovranno essere riassorbite almeno 85 unità.

Fra gli obiettivi del nuovo gruppo industriale “il conseguimento di importanti commesse” con Ferrari, Fiat, Webasto; Toyota e Puegeot per l’automotive e con Agusta, Alenia, la stessa Oma Sud e l’Avio Spazio per il settore aerospace. Nelle intenzioni esplicitate nel Piano anche quella di diversificare con “l’apertura di nuovi mercati emergenti quali le energie alternative, la diagnostica-medicale; l’illuminotecnica e i complementi d’arredo”.