SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuna foto, nessuna recensione, nessuna intervista e nessuno spettacolo. Per i cittadini sambenedettesi Fiorello sarà un perfetto fantasma. Fatta eccezione per i pochi fortunati invitati agli show di prova di giovedì e venerdì al Teatro Concordia in vista del ritorno su Raiuno, il prossimo 14 novembre, con “Il più grande spettacolo dopo il weekend”. Amministratori, vip locali (saremmo curiosi di conoscerne i nomi) e soprattutto gli sponsor che hanno finanziato la Festa del Patrono in corso. Tutti in prima fila, sommati ad altri centocinquanta componenti della produzione di Bibi Ballandi, chiamati ad impartire e a studiare le ultime indicazioni autoriali.
Battute, sketch ed esibizioni canore sono state provate già nel tardo pomeriggio di mercoledì, lontano da occhi indiscreti, lasciati oltre il sipario e ad una porta rigorosamente chiusa a chiave. Atteggiamento legato alla volontà, sacrosanta, di mantenere l’assoluto riserbo su un programma che rappresenterà il clou dell’offerta autunnale, e probabilmente stagionale, di Viale Mazzini.
Motivo valido per non invitare stampa e paparazzi, “rei” di poter lasciar trapelare un qualcosa che, per motivi appunto televisivi, non deve assolutamente essere raccontato. “Abbiamo firmato un contratto e ci sono delle penali in caso non dovessimo rispettarlo”, ha rivelato l’organizzatore Giulio Spadoni. Ci mancherebbe. Nulla tuttavia avrebbe evitato al protagonista più atteso di concedersi rapidamente ai taccuini – pochi – presenti all’esterno della struttura. Il video postato su Twitter direttamente da uno chalet di Grottammare, nel quale scherzava sul gelo politico tra Berlusconi e Tremonti (a notte fonda ne sono seguiti altri due), aveva lasciato presagire ad epiloghi differenti.
Ad un certo punto si era addirittura fatto vivo il compare artistico Marco Baldini, rimasto nell’atrio del teatro coi presenti per una ventina di minuti. L’antipasto di un boccone più ghiotto? Nient’affatto. Fiorello, quasi verso l’ora di cena, entrava da una porta secondaria, evitando tutti.
Comprensibile dunque la delusione di chi ora si domanda a cosa sia servita tale trasferta. A soddisfare i cento privilegiati? Ad inorgoglire una città impossibilitata a sfruttarne l’effetto mediatico? O per testare una trasmissione che si sarebbe potuta tranquillamente sperimentare a Roma?
Nella speranza di ottenere risposta, auguriamo buon lavoro a chi, lasciatecelo dire, non ha avuto rispetto del nostro. Almeno secondo noi.
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Non capisco il senso dell’articolo. E’ abbastanza normale che ad una anteprima privata l’artista in questione possa rifiutarsi di parlare con la stampa, a meno che a reclamarlo non sia un Vincenzo Mollica o chi per lui.
Mi sembra una critica basata solo su quello che l’articolista si aspettava che Fiorello facesse.
Diciamo che la sua ultima supposizione mi piace. Il nostro Falcioni è un super esperto di televisione (magari diventerà l’erede di Mollica) e ci è rimasto un po’ male perché ci teneva molto ad intervistare l’artista siciliano. Infatti la sua lamentela non era estesa e a nome di tutta la stampa. L’articolo, comunque, è incentrato sul fatto che così, a meno che Fiorello non lo dica fra le sue sibizioni, San Benedetto non ne ricava nulla. E ci può stare, se così fosse, un pizzico di dispiacere. Grazie.
Sapere chi e con quale criterio è stato invitato, visti i tempi, va oltre la curiosità e, a mio modesto avviso, è anche doveroso.
Perché, ad es., non far pagare un biglietto anche caro, e poi dare l’incasso in beneficenza, estraendo a sorte tra chi quel biglietto lo voleva? Oppure, se non sei figlio o amico di nessuno, non ti meriti niente?
Perchè meravigliarsi, è tutto un gioco, un bellissimo gioco…
Il gioco è bellissimo, ma si divertono sempre gli stessi…
Ma i nomi dei pochi fortunati devono rimanere segreti? E qual è il motivo?
Sulla riservatezza di Fiorello mi sembra di poter dire che non si possa appuntare nulla, sta preparando uno spettacolo in anteprima ed è giusto che nulla debba trapelare. Ma sugli invitati, e soprattutto a quale titolo lo sono, la cittadinanza credo abbia il diritto di saperlo, o forse non si può sapere a copertura della democrazia dei privilegi della quale Sbt è un eccellente esempio?
E no dai, io sono il primo a criticare certe situazioni ma Fiorello è qui a provare uno spettacolo e, come spesso accade, ha voluto fare una sorta di consumer test quindi gli invitati (perché di questo si tratta) se li sceglie lui. Che poi il suo ufficio di produzione abbia deciso di fare questo regalo all’ufficio del sindaco delegandogli la scelta degli spettatori è un altro discorso ma, sinceramente, non vedo dietro questa situazione né mafie né scarsa trasparenza. Avrebbe potuto tranquillamente portarsi 250 persone scelte all’interno del suo fan club (come il più delle volte gli artisti fanno… Leggi il resto »
Anzi il paragone per me era un complimento ed un augurio a Falcioni. Comunque dalla mia risposta credo che si evinca che il mio cronista si sia fatto un po’ prendere la mano dalla sua passione per la Tv di cui è un esperto. Non mi sembra che abbia parlato di mafia o scarsa trasparenza. A proposito leggo che alcuni invitati hanno svelato quanto è accaduto durante le prove. Non erano quindi vincolati al silenzio per ottenere l’accesso in sala. Mi pare giusto.