SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Andata e ritorno. Le accuse e il referto dell’arbitro Livio Marinelli di Tivoli, tuttavia, per ora lasciano il segno nell’applicazione severissima del Giudice Sportivo Francesco Riccio, che ha calcato evidentemente la mano nella squalifica di Palladini e, forse ancor di più, nell’assegnazione del campo neutro (a porte chiuse!) alla Samb.

Non ci piace essere partigiani ma ricordiamo che in Renato Curi-Teramo un giocatore della Renato Curi è stato portato in ospedale a causa di un petardo lanciato dai tifosi teramani; che in Ancona-Samb il gioco è stato interrotto per cinque minuti a causa del lancio di seggiolini e oggetti in campo: ebbene, un campionato regolare deve avere regolarità nelle pene rispetto agli errori commessi. Il signor Riccio avrà modo di valutare la corrispondenza tra azioni e reazioni. D’altronde i video delle tre vicende da noi citate sono a disposizione di tutti, sulla rete.

Di seguito il comunicato della Samb Calcio.

Nessun tentativo di aggressione nei confronti della terna arbitrale.

L’U.S. Sambenedettese dopo aver preso atto dei provvedimenti disciplinari comminati a suo carico, non entrando nel particolare della prestazione dell’arbitro Marinelli di Tivoli e dei suoi assistenti, ed ammettendo una condotta verbale non proprio consona da parte di alcuni suoi tesserati, si sente in dovere di replicare soprattutto per quanto riportato nel comunicato del giudice sportivo Francesco Riccio.

Dopo le verifiche effettuate dal club rossoblu insieme all’azienda che si occupa del servizio esterno di stewarding e le testimonianze di alcuni steward presenti a bordo campo e nel tunnel che porta agli spogliatoi possiamo affermare con certezza che al termine dell’incontro Samb-Teramo non c’è stato, come invece riportato dal comunicato della Lega, alcun tentativo di aggressione nei confronti della terna arbitrale. Specifichiamo inoltre che proprio all’ingresso del tunnel e nell’area spogliatoi sono sempre presenti rappresentanti delle forze dell’ordine che, in tale occasione, non hanno rilevato alcun tentativo di aggressione alla terna arbitrale. E’ una puntualizzazione che il club rossoblu tiene a fare poiché l’accusa di aggressione avrà sicuramente influito pesantemente sulla sanzione stabilita dal giudice sportivo.

L’U.S. Sambenedettese ribadendo la ferma condanna ad ogni forma di violenza invita dunque la Lega e gli organi preposti ad effettuare le dovute verifiche dell’accaduto soprattutto a tutela della dignità della nostra società e della città di San Benedetto del Tronto.