SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è un “Cavaliere bianco” dalle parti del Piceno e il suo identikit, essendo il nome mai citato nella nota dei consiglieri comunali di San Benedetto Sergio Pezzuoli e Silvano Evangelisti, corrisponde alla figura del deputato Udc Amedeo Ciccanti. Su questo, non ci sono dubbi.
A noi, modesti consiglieri comunali del Piceno che al massimo leggiamo il “Manuale delle giovani marmotte”, fa piacere sapere dell’esistenza di un “bianco cavaliere” che ci guida nel difficile cammino della politica e nel pericoloso protocollo dei rapporti istituzionali. Di certo da oggi dormiremo sonni più tranquilli” ironizzano i due rispondendo a Ciccanti.
“Poiché siamo “ragazzi maturi” diligenti e vogliosi di imparare, siamo andati a riprenderci lo Statuto e il Regolamento del Consiglio Comunale del Comune di San Benedetto del Tronto per studiare bene la lezione, per non ricadere in futuro nel grave errore “ di invadere un campo a loro (ossia ai consiglieri) estraneo e perfino precluso” – continuano – Il Titolo II “Organi del Comune” del nostro Statuto all’articolo 8 comma 2, recita: ”I consiglieri comunali esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato e rappresentano l’intero territorio comunale. Essi hanno diritto di iniziativa su ogni oggetto di competenza del Consiglio. Hanno diritto di interrogazione, interpellanza, mozione, emendamento, che esercitano nelle forme previste dal regolamento. Il diritto di iniziativa si esercita altresì sotto forma di proposta di specifica deliberazione…” Gli stessi diritti sono riportati all’articolo 37 del Regolamento del Consiglio Comunale”.
Ancora: “Parafrasando quanto dice il “bianco cavaliere” è ‘di tutta evidenza che i consiglieri non avrebbero mai potuto non essere coinvolti’, soprattutto se facenti parte della coalizione di maggioranza, perché hanno il diritto/dovere, oltre agli strumenti, di entrare nel merito delle materie di competenza del Consiglio Comunale”.
Nel merito della discussione, ovvero l’applicazione della Tassa di Soggiorno, i due consiglieri comunali scrivono: “Abbiamo sottolineato l’eccessiva ed inopportuna esposizione mediatica su una scelta ancora tutta da definire in maggioranza perché presentata come ipotesi. I criteri di applicazione della imposta non ci appaiono condivisibili, perché ad esempio, pensiamo sia preferibile salvaguardare il turismo sportivo e sociale che insiste soprattutto nella bassa stagione. Inoltre, a tutt’oggi, non è ben delineato il quadro economico-finanziario del nostro Comune, in conseguenza alle ultime devastanti manovre del Governo e non sappiamo ancora con certezza quali saranno i provvedimenti da prendere. Provvedimenti che, tra l’altro, saranno votati dal Consiglio e non dall’esecutivo. Insistiamo sulla necessità, per la formulazione del bilancio, di un ampio coinvolgimento, della cittadinanza, delle forze politiche, sindacali, delle associazioni perché le scelte da compiere saranno molto pesanti. Se non ora, quando? Siamo ben lontani dalla accusa di una “idea privatistica del potere pubblico” lanciata dal bianco cavaliere”.
E concludono: “Se ciò non fosse vero e necessario, si profila un dubbio: “Vuoi vedere che ha ragione il consigliere Vignoli quando dice che dobbiamo essere uomini paletta?”
NOTA DEL DIRETTORE:
Ma che significa “Bianco cavaliere o cavaliere bianco”?
Abbiamo fatto una ricerca e due sono state le definizioni.
1- La tecnica del cavaliere bianco viene usata in finanza come difesa per impedire la scalata di una società (detta target) da parte di un’altra (acquirente). Essa consiste nell’invitare una società amica ad acquistare un consistente pacchetto di azioni, in modo che esso non possa essere venduto all’acquirente, che così può vedere fallito il proprio tentativo di scalata. L’acquisto avviene in accordo con il management, che evidentemente ritiene il takeover “ostile”, poiché potrebbe comportare un ricambio ai vertici dell’azienda. Una variante di questa tecnica consiste nella vendita degli asset della società target ad una società amica non a rischio di scalata, come avviene, ad esempio, quando la società amica ha un azionariato non diffuso.
2-A meno che non spunti finalmente un cavaliere bianco. Ma dov’è ora come ora uno capace di risvegliare questa Bella Addormentata?
Ai lettori la giusta interpretazione a meno che Pezzuoli e Evangelisti non vogliano loro svelare il mistero.
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Questa polemica mi sembra assolutamente pretestuosa: se i due consiglieri non sono d’accordo, quando la proposta verrà portata in consiglio, potranno esprimersi e votare come riterranno più opportuno, giustificando la propria scelta ed eventualmente proponendo degli emendamenti. Non capisco la necessità di queste esternazioni alla stampa senza che la proposta sia stata ben definita e messa su carta. Speriamo che al dunque i Sig. Consiglieri tireranno fuori articolate analisi e studi atti a sostenere sia tecnicamente che politicamente la loro tesi.
E’ molto bello, per la sua purezza, il candore di Ciccanti nel definire cosa non è competenza di membri degli organi assembleari. Non è competenza, si capisce, la discussione sugli atti in approvazione, che devono essere invece redatti dal colloquio tra rappresentanti di governo e parti sociali. Dunque non compete ai consiglieri la libera decisione, nè tantomeno la discussione. Meno bella questa ammissione diventa se ci ricordiamo che Ciccanti fa parte di organismi collegiali dal 1990. E’ questo dunque lo spirito di subordinazione e delega che deve averlo animato negli ultimi 21 anni in cui è stato prima consigliere regionale… Leggi il resto »