SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Comincia male l’autunno di Giovanni Gaspari che, una volta tornato dalla trasferta nella città gemellata di Alfortville, dovrà affrontare diversi grattacapi legati alla propria maggioranza.

La grana dell’ultima ora porta il nome di Silvano Evangelisti, consigliere comunale Pd che contesta al proprio partito i metodi di approvazione della tassa di soggiorno. Critiche che l’esponente democrat avrebbe esplicitamente rivolto all’assessore al Turismo, Margherita Sorge, ma che non può non riguardare anche il primo cittadino, sempre presente agli incontri con gli altri sindaci e principale promotore dell’iniziativa.

“E’ increscioso – ha tuonato – che sui giornali continui a comparire la notizia di decisioni  assunte senza il coinvolgimento almeno di coloro che poi dovranno votare in assise”. Come dire: è vero che la proposta dovrà passare attraverso il Consiglio Comunale, però una consultazione preventiva prima di accordarsi con gli altri enti sarebbe stata cosa gradita. Non per Domenico Pellei, presidente della Commissione Bilancio che, al contrario, non osa criticare l’amministrazione comunale: “Non mi sento bypassato. Servirà sì un passaggio tecnico in Commissione, ma la Sorge si è mossa bene”.

Freschissima è invece la rogna firmata Api. Senza alcun rappresentante nell’emiciclo di Viale De Gasperi, il partito di Rutelli è ugualmente intenzionato a far sentire la propria voce. “Gaspari – sbotta il coordinatore provinciale, Gian Filippo Fortuna – prima della sua riconferma dichiarava che l’Api era un  alleato importante, unitamente alla coalizione”. A tal proposito Fortuna pone chiare domande al centrosinistra: “Chiediamo ai consiglieri del partito di maggioranza e ai consiglieri dei partiti alleati della coalizione se ritengono il Nuovo Polo e l’Udc in maggioranza. Vogliamo discutere di questo, oltre ai punti programmatici che realmente interessano la cittadinanza e che dovrebbero impegnare l’amministrazione nei 5 anni di mandato: il Piano Regolatore, la bretella, la riqualificazione del lungomare Nord, la realizzazione della piazza San Pio X, l’effettivo utilizzo della proprietà Rambelli, la risoluzione  degli allagamenti nella nostra città”.

Sulla rovente questione delle società partecipate infine, il messaggio non lascia spazio ad interpretazioni: “Diciamo basta con i litigi per ottenere una presidenza. Se il Pd rivendica le  presidenze alle partecipate, vi è da chiedersi per quale ragione non ha chiesto espressamente l’assessorato poi dato a Sel, sentendosi per questo penalizzato. Se il Pd, come dice la Emili, deve avere una forte rappresentatività perché si sono cedute le cariche più illustri quale la Presidenza del Consiglio ad un uomo che continua a dichiararsi al di fuori della coalizione? E non ci si venga a dire che la Presidenza del Consiglio è una carica di garanzia da dare all’opposizione perché se così fosse doveva essere assegnata al Pdl quale primo partito di opposizione”.