SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un lettore attento ce l’ha fatto notare: nel nostro video riguardante l’incontro tra Ancona e Samb di domenica scorsa, terza giornata del girone F della Serie D, nel momento in cui i tifosi dell’Ancona hanno provocato l’interruzione del gioco con lancio di oggetti in campo (poco prima della metà del secondo tempo), la nostra videocamera ha colto addirittura un bambino (o una bambina?) che lanciava qualcosa all’interno del rettangolo di gioco.
Troppo facile far del moralismo, si dirà. Necessario, però. Se anche bambini di dieci anni crescono con l’idea che il calcio va a braccetto con la cultura della violenza, forse tornare indietro non è più possibile.
Per vedere il video clicca sull’icona sulla destra. Le immagini partiranno dopo 10 secondi per lo spot pre-view. Il bambino, comunque non riconoscibile nelle immagini originali, è stato ulteriormente protetto oscurandone del tutto il volto.
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Sono scene che si vedono anche qui. Qualche anno fa ai distinti vidi una mamma augurare una serie di tumori all’arbitro (“vai a fare la chemio malato…”). Il tutto con marito e bambino di una decina d’anni al fianco.
No, non si può più tornare indietro. Lo sappiamo da tempo. Non facciamo finta di non saperlo
Infatti non è una critica al tifo anconetano ma al calcio in generale ed in particolare alla mancanza di cultura e valori in assoluto. Calcistica e non.
VI ringrazio per aver preso in considerazione la mia osservazione, credo comunque che il bambino non sia un baby deliquente, ma il classico bambino che si diverte a fare il grande, come credo che tutti noi abbiamo fatto sempre nei nostri limiti…
Ribadisco però il fatto che la colpa sia del genitore, e semmai si dovesse identificare l’ identità del bambino, credo che non ci sia cosa migliore di una sonora richiamata e di una punizione a lavori socialmente utili, e una multa SALATISSIMA ai genitori.
Infatti, nessuno ha osato pensare che non fosse colpa dei genitori ma di un “baby delinquente”, ci manchrrebbbe altro. Mi auguro soltanto che la nostra annotazione serva da deterrente. Comunque, domani mattina (all’alba) potrebbe parlarne anche radio 1