SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dov’è il Popolo della Libertà? Se lo domanda chi legge e osserva le polemiche di questi giorni riguardanti i doppi incarichi tra le fila del Partito Democratico. Affondi trasversali che stanno destabilizzando dall’interno una maggioranza rinnovata appena tre mesi fa, ma che vede l’opposizione di centrodestra impotente spettatrice non partecipante.

Guai ad esprimere il proprio parere in merito, guai a stuzzicare sindaco e consiglieri democrat, guai a girare il coltello nella piaga e guai a battere il ferro quand’è ancora caldo. Del resto come potrebbe farlo un gruppo che con queste incongruenze convive da anni?

Bruno Gabrielli, candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative e consigliere comunale azzurro da un decennio, ricopre dal 2009 anche la carica di assessore provinciale al Turismo. Idem per Pasqualino Piunti che, oltre ad essere assessore provinciale alle Politiche Sociali è pure vice di Piero Celani. Senza dimenticare Andrea Assenti che, pur senza assessorati, è attualmente consigliere comunale e contemporaneamente consigliere provinciale. Incarichi contrapposti – in quanto legati alla maggioranza a Palazzo San Filippo e alla minoranza all’interno del Municipio di Viale De Gasperi – capaci di creare malumori all’interno del movimento stesso: “Ci sono delle incompatibilità innegabili”, ha recentemente tuonato il fondatore del Punto Pdl, Giuseppe Traini. “Se si discute di un problema che riguarda entrambi gli enti, queste persone chi rappresentano? In questa maniera non si permette ad altra gente di emergere”.

Ecco allora motivato il silenzio berlusconiano, con una guerra politica a Gaspari che stenta a decollare. Come un anno fa, quando il low-profile del Pdl in materia di Mega Variante, mentre Sel e Pd si scannavano, inaugurò una serie di autogol comunicativi (su tutti la “pernacchia” in merito alla querelle con la Fondazione Carisap) che avrebbero successivamente condotto Gabrielli al tonfo elettorale.

Dopo, qualora fosse possibile, è stato addirittura peggio. La rinuncia a presenziare alle Commissioni Urbanistiche (protesta nata per la mancata assegnazione della presidenza) ha ulteriormente indebolito il partito ed il Piano del Porto – valutato male e frettolosamente – ne è la prova lampante.