Intervista di Massimo Falcioni. Riprese e montaggio a cura di Maria Josè Fernandez Moreno. Per visualizzare l’intervista, clicca sull’icona rettangolare in basso a destra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ finito nell’occhio del ciclone, ma Gianluca Pasqualini non intende affatto lasciarsi spazzare via. Il consigliere comunale del Partito Democratico, in pole position per la presidenza della Riserva Sentina al posto di Pietro D’Angelo, dice la sua riguardo alla querelle sui doppi incarichi, denunciata nei giorni scorsi dall’assessore “verde” Paolo Canducci. “Sono polemiche fuori luogo – ribatte Pasqualini a Rivieraoggi.it – ringrazio il Pd per aver indicato il mio nome, nonostante non ci sia ancora nulla di ufficiale”.

Nella maggioranza c’è però chi chiede di rinunciare alla carica di consigliere comunale.

“L’incompatibilità di legge non c’è. Si è tirata in ballo a sproposito la questione morale ed etica del partito. Lo statuto specifica bene che le incompatibilità riguardano solo le fondazioni, le società pubbliche e quelle partecipate”.

La Riserva Sentina non è una società partecipata?

“No, non rientra in questa categoria. La Sentina è un Comitato d’Indirizzo”.

Canducci ha tirato in ballo anche una questione legata al merito e alle competenze.

“Ho letto gli articoli, ma quelle parole non erano virgolettate. Ho parlato con Canducci e mi ha riferito di non essersi espresso direttamente sulle competenze (l’assessore all’Ambiente non ha tuttavia inviato alcuna smentita alla stampa, ndr). Chi si candida a consigliere comunale si candida ad amministrare la città e se ciò prevede anche la possibilità di andare a fare parte di qualche ente, non vedo perché non si dovrebbe. Credo che i Verdi non abbiano l’esclusiva della competenza sulla Sentina”.

Nella coalizione è in atto una sorta di “Pd contro tutti”?

“No. C’è solo un Pd che vuol fare sentire la sua voce e che vuole riequilibrare una certa situazione. Le elezioni hanno decretato un qualcosa, mentre la composizione della Giunta attualmente dice altro. Il partito ha chiesto un maggiore coinvolgimento; non vedo dove sia il problema”.