SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo sport per il sostegno umano, lo si potrebbe chiamare così il progetto dell’associazione S.S. Porto d’Ascoli per il recupero, attraverso il calcio, alla serenità e il sorriso, alla relazione e al piacere dell’amicizia: essenze da ritrovare. Sono i valori base che l’associazione propone alle famiglie in cerca di opportunità formative e ricreative per i propri ragazzi.

Un progetto che inizia nel 2010 con Peppe Santori sostenuto da un gruppo motivato e mirando a promuovere le relazioni, l’autonomia e l’acquisizione di competenze diverse. L’idea è nata quasi per caso, per la voglia e la necessità di fare un po’ di chiarezza, donare un po’ di ricchezza interiore a chi non è fortunato o per necessità di crescita. Inizia così un percorso di ricerca e di formazione giovanile.

Investire sui bambini rispettandone la creatività questo è il tema affrontato nelle venti serate che si terranno presso la struttura sportiva di Porto d’Ascoli da tecnici qualificati della Figc.

Venti incontri basati sulla formazione del bambino, anche quelli, meno predisposti per l’attività calcistica e puntando sull’importanza di far giocare tutti i bambini a disposizione di ogni singola squadra, proprio perché è un loro diritto partecipare e divertirsi.

Essi si sentiranno parte integrante della squadra e al pari di tutti i compagni, traendone un beneficio psicologico che aumenterà sempre più la loro autostima sostenendo l’impegno in un’attività in cui si traggono soddisfazioni da ciò che si fa.

Il gioco insieme al divertimento, all’entusiasmo, alla programmazione, alla passione e cultura sportiva devono essere gli ingredienti principali della ricetta di ogni mister di tutte le categorie della Scuola Calcio.

L’allievo è il soggetto e non l’oggetto del lavoro dell’allenatore. Per il bambino il divertimento rappresenta la componente fondamentale più importante addirittura del “vincere molte partite”.

In questo ciclo educativo del bambino è importante il ruolo del genitore, cambiare il tipo di cultura, spesso si inquina una sana esibizione di sport, un confronto tra dei bambini, dando un cattivo esempio. Sarebbe bene sostenere i propri beniamini, incitandoli positivamente, evitando di pensare al proprio figlio come un futuro campione e dimenticando che è un bambino che deve essere incoraggiato nelle prestazioni sportive, ricordando il senso del rispetto per le sue fasi di crescita. La sconfitta presa come esperienza di crescita senza farne un dramma è l’atteggiamento che bisognerebbe adottare per questi piccoli campioni.

I venti incontri saranno consumati nell’arco di un anno e saranno suddivisi in: 10 incontri per i tecnici, 5 per i dirigenti e 5 per le famiglie. Agli incontri saranno presenti: il Presidente Lega Nazionale Dilettanti Sezione di Ascoli Domenico Silvestri, Coordinatore Regionale Figc settore giovanile scolastico Floriano Marziali per la formazione interna per tutti i tesserati, il Coordinatore Provinciale Figc settore giovanile scolastico Attilio Alfonzi, Gaetano Fontana ex calciatore e allenatore, Sorbi curerà l’aspetto tecnico e la metodologia dell’insegnamento calcistico e la psicologa Cristina Marinelli di Fermo.