TERAMO – Tre persone arrestate nel teramano nell’ambito dell’operazione “Due Torri Connection”, per aver dato appoggio ad un’organizzazione criminale calabrese (con agganci in Colombia e Spagna) che stava cercando di importare un carico di 15 quintali di cocaina dall’Ecuador in Italia. Nel percorso studiato per lo stupefacente in arrivo dal sud America era prevista anche una tappa in una delle aziende di proprietà dei teramani, sita tra Mosciano Sant’Angelo e Giulianova.

In manette sono finiti Marco Di Maurizio, 30enne residente a Giulianova, Antonio Grillo, 32enne di origine calabrese ma di fatto domiciliato a Corropoli, e Claudio Zippilli, di 47 anni residente a Sant’Omero. Questi ultimi due sono stati arrestati in Calabria dove si trovavano in vacanza. Le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed eseguite dal personale della Squadra Mobile di Teramo, coadiuvato dai colleghi del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. L’operazione ha portato all’arresto di 17 persone tra italiani, colombiani e spagnoli ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cospicue quantità di sostanze stupefacenti dal sud-America all’Italia.

L’indagine, partita ad agosto 2010, ha permesso di risalire ad un’articolata associazione criminale calabrese affiliata al clan Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) che aveva importanti infiltrazioni economiche nel capoluogo emiliano. Nell’ambito delle indagini si è scoperto che si stava cercando di importare in Italia un carico di 1500 kg di cocaina, trasportandolo a bordo di un aereo individuato presso un hangar dell’aeroporto internazionale di Quito, in Ecuador. La droga avrebbe dovuto poi fare scalo in Slovenia per essere successivamente trasportata in provincia di Teramo dove sarebbe dovuta rimanere per alcuni giorni nel luogo convenuto, in attesa di essere smistata in altre regioni italiane.