Regione Marche. Oggi è stato inaugurato il nuovo casello autostradale di Porto Sant’Elpidio. Ottimo per chi da nord deve raggiungere Fermo e la sua provincia. “Meno ottime” le parole pronunciate dal presidente della Regione Gian Mario Spacca sulla viabilità marchigiana. Dal suo discorso che potete leggere in altra parte del giornale ho extrapolato alcune frasi nelle quali sembra che il Piceno sia in Abruzzo. Eccole:

Nelle Marche sono attualmente in corso 5 miliardi di euro di lavori: siamo la regione in Italia che, in rapporto alla popolazione, vanta i maggiori investimenti sulle infrastrutture, per l’adeguamento dei sistemi logistici e delle reti di connessione. Di questi 5 miliardi di opere, 2 sono state completate: tra queste, molti lavori che riguardano la terza corsia

Spacca ha poi ricordato, dimenticando che la terza corsia arriverà fino a Pedaso cioè all’inizio del Piceno, le importanti misure di riduzione dell’impatto ambientale utilizzate per la realizzazione della terza corsia dell’A14 in tratto marchigiano . “In collaborazione con l’Università delle Marche – ha detto – sono state adottate tecnologie a impatto zero, in totale sintonia con il protocollo di Kyoto: malte fotocatalitiche, risparmio energetico, pannelli fonoassorbenti, compensazioni con la realizzazione di aree verdi. Dobbiamo saper coniugare lo sviluppo con la salvaguardia dell’ambiente: la terza corsia dimostra che questo è possibile se si esce dalla demagogia e si fanno funzionare le conoscenze e la ricerca in nostro possesso”.

Spacca ha insomma già iniziato a parlare di San Benedetto del Tronto fuori dalle Marche. Accontentiamolo dopo che un francobollo è stato dedicato al tratto di riviera marchigiana (le rocce anconetane sul mare, denominate le “due sorelle”) che meno si identifica con gli altri 148 su 150 chilometri di costa, senza roccia e con tantissime spiagge ampie e con sabbia finissima. A chi dare la colpa? A me sembra abbastanza ovvio visto che la politica non è più una missione pro cittadini ma un “affare personale”.

Meglio stare zitti tanto gli “incazzatos piceni” non esistono né mai esisteranno quindi giusto così e appuntamento alle prossime elezioni. Io però non mi rassegno, anche se non vorrei arrivare alla conclusione: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Amen.