SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Camera ha approvato martedì scorso la legge comunitaria contenente al suo interno la norma “riparatrice” in merito all’infrazione aperta dall’Unione Europea contro l’Italia nell’ambito della vicenda delle concessioni balneari sulla base dell’ormai celebre direttiva Bolkestein. Il nostro Paese a questo punto sarebbe in grado di normare il settore, riconoscendo al turismo ricreativo balneare la sua specificità con la possibilità concreta di proporre alla Commissione europea modifiche volte a escludere le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo dalla direttiva servizi, nonché a giungere alla definizione di un quadro legislativo per il settore fondato su una durata delle concessioni proporzionata all’entità degli investimenti e che salvaguardi gli investimenti effettuati dalle imprese stesse.

“Dopo il duro e costante lavoro dell’Idv e dell’opposizione sulla problematica, la maggioranza si è finalmente rimangiata la propria posizione espressa attraverso varie e confuse proposte di legge sempre ritirate”, ha affermato soddisfatto l’onorevole dipietrista e coordinatore regionale, David Favìa.

“A questo punto – prosegue – dovrebbe essere garantita finalmente la prosecuzione delle attività e soprattutto la realizzazioni di una normativa idonea che regolamenti il settore nell’interesse dei consumatori e dell’imprenditoria. Con la Bolkestein, che tuttavia è ancora un rischio, infatti,  si rischia di polverizzare aziende sane e in grado di garantire livelli occupazionali determinanti per il turismo. Al posto degli stabilimenti e dei ristoranti tipici potrebbero nati fast-food e catene internazionali che potrebbero svilire la tradizione e la cultura del nostro Paese, principali fonti di richiamo per il turismo. Siamo solo all’inizio – conclude – ma almeno un primo passo corretto è stato fatto. Ora si tratta di tenere sotto controllo il Governo perché agisca correttamente e non cambi percorso per favorire i soliti noti”.